Il film biografico "Champagne", dedicato alla vita e alla carriera del celebre cantante Peppino di Capri, sta per fare il suo debutto su Rai 1 il 24 marzo 2025. Diretto dalla regista Cinzia TH Torrini, il film ripercorre la straordinaria vita dell'artista, partendo dalla sua infanzia fino al trionfo al Festival di Sanremo del 1973.
Nel film, il ruolo del piccolo Peppino di Capri è affidato al giovane e talentuoso Alessandro Gervasi. Questo attore ha già catturato l'attenzione del pubblico televisivo con la sua straordinaria performance sul palco del Festival di Sanremo 2025. La scelta di Gervasi per interpretare Peppino all'età di 5 anni è stata particolarmente azzeccata, considerando le sue doti musicali precoci.
Alessandro Gervasi è un giovane pianista prodigio italiano nato nel novembre 2018 a Buseto Palizzolo, un piccolo comune in provincia di Trapani, Sicilia. All'età di soli 6 anni, Alessandro ha già dimostrato un talento musicale straordinario, in particolare per il pianoforte.
Alessandro ha manifestato il suo talento musicale fin dalla tenera età di 3 anni, durante il periodo della pandemia. Iniziò a suonare una pianola giocattolo regalata dalla zia, sorprendendo la famiglia con la sua capacità di riprodurre melodie dopo un solo ascolto. La sua abilità si è rivelata quando ha suonato l'Inno d'Italia e la Marcia Nuziale senza alcuna formazione musicale precedente.
Il talento di Alessandro è caratterizzato da una rara capacità chiamata "orecchio assoluto". Questa dote gli permette di riconoscere e riprodurre qualsiasi suono o melodia dopo un solo ascolto, consentendogli di eseguire brani complessi al pianoforte con una precisione sorprendente per la sua giovane età.
La storia narrata nel film inizia nel 1942, durante gli anni della guerra. Il piccolo Giuseppe Faiella, questo il vero nome dell'artista, vive a Capri con la madre, interpretata da Antonia Truppo. Già all'età di 4 anni, Peppino dimostra un talento straordinario al pianoforte.
Il film mostra come, grazie all'intervento dello zio, il giovane Peppino inizi a esibirsi per i soldati americani di stanza sull'isola. Queste prime esperienze musicali gettano le basi per quella che diventerà una carriera leggendaria nel panorama musicale italiano.
Il film non si limita a mostrare il talento precoce di Peppino, ma esplora anche il contesto familiare in cui cresce. Il padre Bernardo, interpretato da Pio Stellaccio, torna dalla guerra e riprende la sua attività di violinista, ma fatica a mantenere la famiglia. Questo aspetto della storia aggiunge profondità al personaggio di Peppino, mostrando le sfide economiche che la sua famiglia deve affrontare.
Nonostante le difficoltà familiari, il giovane Peppino continua a coltivare la sua passione per la musica. Prende lezioni di pianoforte e si esibisce nel locale dello zio, all'insaputa del padre. Il suo talento non passa inosservato, tanto che viene invitato a partecipare a una trasmissione Rai condotta da Enzo Tortora, dedicata ai giovani talenti.
Un elemento interessante della storia è il conflitto tra Peppino e suo padre Bernardo. Quest'ultimo non crede nel talento del figlio e cerca di scoraggiarlo dal perseguire una carriera musicale. Questo contrasto generazionale e la determinazione di Peppino nel seguire il suo sogno nonostante l'opposizione paterna aggiungono un elemento di tensione drammatica alla narrazione.
Il film segue il giovane Peppino mentre muove i primi passi verso il successo. Insieme all'amico e batterista Bebè, interpretato da Gianluca di Gennaro, Peppino si esibisce in televisione con la canzone "Cry", vincendo un televisore. Questo evento segna l'inizio della sua ascesa nel mondo della musica.
Il film mostra come il giovane Giuseppe Faiella si trasformi gradualmente nel Peppino di Capri che tutti conosciamo. La narrazione segue il suo trasferimento a Roma, dove fonda la band "Peppino di Capri e i suoi rockers". Questo passaggio è cruciale per comprendere l'evoluzione artistica e personale del protagonista.
Il Quotidiano Online dell'Ateneo
Niccolò Cusano di Roma
Quotidiano telematico. Registrato al n.12/2015 del 21 gennaio 2015 Tribunale di Roma.
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