24 Mar, 2025 - 16:57

Trump contro la magistratura: una sfida che potrebbe definire il futuro della sua presidenza

Trump contro la magistratura: una sfida che potrebbe definire il futuro della sua presidenza

Donald Trump, tornato alla Casa Bianca lo scorso gennaio, ha subito fatto sentire la sua presenza contro la magistratura sfidando i limiti del potere presidenziale. Con un’agenda politica ambiziosa, che tocca diversi temi, il presidente ha già scatenato numerosi scontri legali. La sua determinazione a superare gli ostacoli costituzionali potrebbe avere ripercussioni significative per la democrazia e lo stato di diritto negli Stati Uniti.

Trump sfida la magistratura

Trump è tornato alla Casa Bianca il 20 gennaio e sembra voler mettere alla prova i limiti del suo potere esecutivo. Fin dal primo giorno del suo nuovo mandato, ha firmato numerosi ordini esecutivi volti a cambiare tanto la governance degli Stati Uniti quanto la struttura sociale del paese. Cittadinanza, ambiente, immigrazione, genere e altri temi cruciali sono al centro della sua agenda.

Durante il suo primo mandato, le sue mosse sono state spesso ostacolate dai giudici per motivi di costituzionalità, con il risultato che l’agenda presidenziale è stata ripetutamente ridefinita dalle sconfitte legali. Forse, in questo secondo mandato, Trump prova ad evitare che ciò accada di nuovo.

Il presidente ha innescato diverse sfide legali, alcune delle quali potrebbero risultare incostituzionali. A partire dal 20 gennaio, vari giudici hanno bloccato i suoi tentativi di porre fine allo ius soli e di licenziare in massa i dipendenti federali. Gli oppositori del suo operato lo accusano di assalire il sistema giudiziario, la Costituzione e lo stato di diritto.

Trump vs magistratura: la sfida rischia di minare lo stato di diritto?

Per molti, se Trump dovesse riuscire a superare l'ostacolo rappresentato dal sistema giudiziario potrebbe essere la fine del confronto costituzionale. Questa evenienza rappresenterebbe una vittoria per il presidente.

In poco più di due mesi, il mondo ha assistito a diversi episodi di tensione tra l'esecutivo e la giustizia. Un ultimo di questi riguarda la deportazione dei migranti dagli Stati Uniti verso El Salvador.

Già nei primi giorni del suo nuovo mandato, il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha visitato il paese centroamericano. Alla fine dell'incontro, il presidente salvadoregno ha accettato di accogliere nel carcere più temuto del paese i criminali violenti provenienti da qualsiasi nazione. Gli Stati Uniti hanno avviato la deportazione di circa 250 presunti membri di una gang venezuelana, attivando una legge risalente al 1798, ai tempi della guerra, che consente al governo di espellere persone senza udienze.

Nonostante un giudice federale abbia ordinato il rientro degli aerei già partiti, nessun volo è rientrato. Questo ha sollevato dubbi sulla legalità di una simile misura in tempi di pace.

Trump ha definito il giudice James Boasberg "un lunatico della sinistra radicale", accusandolo di essere "un agitatore e un provocatore tristemente nominato da Barack Hussein Obama". Il presidente ha anche chiesto che Boasberg venisse messo sotto accusa. Tuttavia, l'impeachment non sembra una risposta adeguata ad un disaccordo, visto che restano sempre aperte le vie per ricorrere in appello. 

Trump e la sfida al sistema giudiziario: rischi per la democrazia

Un ex giudice federale conservatore, J. Michael Luttig, ha lanciato un avvertimento riguardo all'escalation degli attacchi di Trump al sistema giudiziario. Secondo Luttig, il presidente sta "dichiarando guerra allo stato di diritto". In un articolo pubblicato sul New York Times, ha scritto:

virgolette
Il presidente Trump non ha perso tempo nel suo secondo mandato nel dichiarare guerra alla magistratura federale, alla professione legale e allo stato di diritto.

Gli attacchi di Trump alla magistratura americana rischiano di indebolire la democrazia del paese, minando la credibilità del potere giudiziario. Secondo Luttig, la lotta di Trump non aprirà solo una crisi costituzionale, ma il presidente potrebbe anche pagare un prezzo politicamente, diventando impopolare tra gli americani.

La continua sfida di Trump alla magistratura potrebbe, quindi, segnare un punto di non ritorno per la sua presidenza. Se riuscisse a superare il sistema giudiziario, potrebbe rafforzare la sua posizione, ma allo stesso tempo rischia di compromettere la fiducia degli americani nelle istituzioni e minare i principi costituzionali su cui si fonda la nazione. La partita tra esecutivo e giustizia non è solo un confronto politico, ma una vera e propria prova di forza per il futuro della democrazia americana.

AUTORE
foto autore
Nazlican Cebeci
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE