Marco Travaglio, a ottobre scorso, ha compiuto sessant'anni. Ma si diverte ancora a scrivere e a argomentare le sue convinzioni come un ragazzino delle scuole medie: dileggiando il prossimo.
Oggi, nel suo consueto editoriale del lunedì sulla prima pagina del giornale che dirige, il Fatto Quotidiano (il cui titolo è già tutto un programma: "Ma mi faccia il piacere", e vabbè Totò lo perdonerà), crede di fare il simpatico mettendo l'una dietro l'altra delle definizioni.
Così, colui il quale si crede l'erede di Montanelli attacca, come al solito, tutti quelli che osano scrivere, dire o fare qualcosa per aiutare l'Ucraina invasa da Putin. E ne riserva un po' per tutti, allora: da Mario Deaglio ad Antonio Tajani, da Mario Draghi a Matteo Renzi, due dei suoi bersagli preferiti. Questa volta, però, infierisce (o crede di farlo) anche su Pina Picierno, la vicepresidente del parlamento europeo rea, ai suoi occhi, di essere una delle politiche più attive per la difesa di Kiev.
E comunque: se in tv si presenta con il suo solito sorrisetto e le braccia incrociate, quando scrive, Travaglio vorrebbe essere ironico o sarcastico. Questo se, come dicono i suoi avversari, non è direttamente impegnato a fare da megafono alla propaganda russa.
Così, appena due giorni dopo il duello televisivo con Carlo Calenda che ha condotto con un due contro uno assieme a Mario Giordano, oggi ha sparato ancora una volta a raffica contro chi non è allineato.
E tra i politici italiani, chi è meno allineato di Pina Picierno?
Il nostro la chiama Pina Fantozzi perché, secondo lui, nell'ambito dei socialisti e democratici europei, è completamente isolata. La definizione che ne dà, quindi, è la seguente:
A Travaglio, del resto, piace tanto la linea Schlein, tanto da invitare la segretaria dem a iscriversi al Movimento Cinque Stelle del suo Giuseppe Conte.
In ogni caso: a pagina dieci del Fatto di oggi, la giornalista Veronica Gentili tenta di spiegare meglio perché Picierno è Fantozzi. La vicepresidente del parlamento europeo ha esortato a rispettare la vocazione europeista del Pd e a non isolare il partito dalla famiglia socialista e dalla risposta comune europea "ai crescenti rischi che ci circondano"? Il giornale diretto da Travaglio le fa presente quanto segue:
Ma le cose stanno proprio così?
A smentire la ricostruzione del Fatto Quotidiano, Pina Picierno non ha impiegato molto. Con un post sui social ha evidenziato come le cose stanno davvero:
Pina Picierno, quindi, linka il comunicato stampa a seguito del pre vertice del Partito Socialista Europeo, "dove - sostiene - non solo la posizione che ho sostenuto viene rafforzata, ma al contempo si chiede un maggiore sforzo nel finanziare un piano di difesa europea".
Ma, tornando alle cose prettamente italiane, chi è Pina Fantozzi, il personaggio al quale Travaglio accosta Pina Picierno con quello che viene giudicato dalla diretta interessata un "dileggio sessista"?
Si tratta della moglie di Ugo Fantozzi, la mitica maschera inventata da Paolo Villaggio e impersonata nei film dalle attrici Liù Bosisio e Milena Vukotic. Secondo Travaglio, Picierno, in buona sostanza, sarebbe sfigata come lei.
In ogni caso, non è la prima volta che il direttore del Fatto finisce sott'accusa per sessismo.
Una volta, gli capitò per una vignetta pubblicata in prima pagina con protagonista Maria Elena Boschi. Era il 2017 e si era nel pieno dello scontro su Banca Etruria: una vicenda che in tribunale è terminata nel 2024 con un'assoluzione generale perché il fatto non sussisteva. Ma intanto, con una certa idea di giornalismo, continua a sussistere questo