24 Mar, 2025 - 14:52

Bono Vox e la religione, qual è la sua visione della fede

Bono Vox e la religione, qual è la sua visione della fede

Bono Vox, leader degli U2, che rapporto ha con la religione? È cristiano? Come ha intrecciato la sua carriera con la sua fede?

Bono ha sviluppato una visione personale di Dio, ispirato dalle Sacre Scritture e dalla figura di Gesù. Per lui, la fede è un pilastro che lo guida nella vita e nella musica, e la preghiera è un momento di connessione profonda con il divino.

Di quale religione è Bono Vox? È cristiano?

Bono non ha mai nascosto la sua fede, anzi, ogni volta che ne parla riesce a renderla autentica, viva, diretta, personale e mai scontata. Come racconta in questo libro.

Non si perde in grandi concetti astratti né in dogmi rigidi, ma va dritto al punto: per lui, la fede in Cristo si riassume nell’idea che Dio è amore.

Un amore concreto, tangibile, che si manifesta nella fragilità di un bambino nato in povertà, nella semplicità di una vita vissuta tra la gente, nell’insegnamento di una relazione più diretta e umana con il divino, visto non come un'entità astratta e lontana, ma come un padre affettuoso e vicino.

L’immagine che Bono ha della Bibbia è piuttosto chiara: l’Antico Testamento è come un film d’azione, pieno di eventi drammatici, regole ferree, punizioni, guerre e passaggi spettacolari come il Mar Rosso che si apre.

È il racconto di un’umanità ancora acerba, fondamentalmente lontana da Dio, che non sa ancora cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, che ha bisogno di regole e di una guida severa.

Poi arriva Cristo e cambia tutto. Non più solo adorazione, ubbidienza e timore, ma una relazione personale, un dialogo, un Dio che si fa uomo per incontrare l’umanità da vicino.

Per Bono, è questa la rivoluzione del Vangelo: un amore esigente, spesso scomodo, ma assolutamente vero, reale, potente.

Il cantante degli U2 sa bene che la religione ha tradito spesso lo spirito originale della fede. Per questo arriva a dire che “la religione può essere il nemico di Dio”, quando diventa solo un insieme di regole vuote, quando sostituisce la convinzione con la semplice abitudine.

Ma nonostante tutto, Bono trova ancora conforto nella Chiesa, soprattutto nelle persone che mettono in pratica il cuore del Vangelo: suore, preti e volontari che dedicano la vita agli ultimi. 

Ed è proprio questo amore messo in pratica che lo convince a “sospendere il giudizio” e a vedere ancora valore in un’istituzione che, pur con le sue ombre, riesce ancora a fare la differenza nel mondo.

Bono Vox e il suo incontro con Papa Giovanni Paolo II

L’incontro con Papa Giovanni Paolo II, nel settembre del 1999, è uno di quei momenti che mescolano serietà e ironia.

Mentre Giovanni Paolo II sta per fare un’importante dichiarazione sul debito dei Paesi poveri, Bono lo osserva e si chiede se gli occhiali da sole che indossa siano fuori luogo.

Quando li toglie, il Papa li fissa con curiosità. Bono glieli porge e lui, con un sorriso furbo, li indossa, dimostrando un enorme senso dell'umorismo. 

Ma Bono Vox ha incontrato anche Papa Francesco nel 2018, durante un incontro in Vaticano per discutere dell'educazione e del lavoro della Fondazione Scholas Occurrentes, promossa dallo stesso Pontefice.

Bono Vox e il concetto di Grazia

Bono Vox crede nella differenza tra Karma e Grazia. La logica del Karma è semplice: raccogli quello che semini, le tue azioni ti si ritorcono contro, tutto torna. Ma poi arriva il concetto cristiano di Grazia, che rompe questo schema.

Secondo Bono questa è una fortuna incredibile, perché sa di aver fatto tanti errori nella vita e se dovesse pagare per ognuno di essi, sarebbe nei guai.

La Grazia è invece un dono, qualcosa che Dio ci dà senza che la meritiamo. Non cancella le responsabilità personali, ma dà un’altra possibilità, spezza il ciclo dell’errore e della punizione.

È l’idea che qualcuno abbia preso su di sé il peso degli sbagli del mondo per dare agli altri la possibilità di ricominciare.

Chi è Cristo per Bono?

Per molti, è facile relegarlo tra i grandi pensatori, i profeti, le guide spirituali. Ma Bono rifiuta questa semplificazione. Cristo non si è mai definito solo un maestro o un profeta. Ha detto di essere il Figlio di Dio, il Messia.

Un’affermazione così estrema non lascia molte opzioni: o aveva ragione, o era un pazzo. Pensare che un folle abbia cambiato per sempre la storia dell’umanità è molto meno credibile che prendere sul serio le sue parole.

Alla fine la fede resta una scelta personale. Nessuno può convincerti o costringerti a credere. Ma per Bono, guardare alla croce significa riconoscere che lì sono finiti tutti i fallimenti e gli errori del mondo, i suoi e quelli di tutti.

E se riuscissimo tutti a mostrare questo amore radicale, il mondo sarebbe davvero diverso.

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Immacolata Duni
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