Padre Gabriel Romanelli è una figura di grande rilievo nella comunità cristiana della Striscia di Gaza, dove svolge il ruolo di parroco della chiesa della Sacra Famiglia. La sua storia è profondamente legata alle vicende della regione e alla sua dedizione verso la comunità cattolica locale.
Padre Gabriel Romanelli è un sacerdote argentino di origine italiana. Ha 55 anni ed è affiliato all'Istituto del Verbo Incarnato (Ive). Questa congregazione religiosa si concentra sulla formazione spirituale e sull'apostolato, con un forte impegno missionario in diverse parti del mondo.
La formazione di padre Romanelli all'interno di questa congregazione ha sicuramente influenzato il suo approccio pastorale e la sua capacità di affrontare le sfide che si presentano nella sua missione a Gaza.
La chiesa della Sacra Famiglia, situata nel quartiere al-Zaitoun di Gaza City, è l'unica parrocchia cattolica nella Striscia di Gaza. Prima degli eventi bellici del 2023, padre Romanelli si prendeva cura di una piccola comunità di circa 135 cattolici, su una popolazione di 2,3 milioni di abitanti.
La parrocchia è parte di un complesso che include anche un convento delle Missionarie della Carità, una scuola e un orfanotrofio, offrendo un rifugio spirituale e materiale per la comunità locale.
Gli eventi bellici scoppiati il 7 ottobre 2023 hanno drasticamente cambiato la situazione a Gaza. Padre Romanelli, che si trovava a Roma per il concistoro del patriarca latino Pierbattista Pizzaballa, non è riuscito a tornare immediatamente nella sua parrocchia a causa della chiusura del confine tra Israele e Gaza.
Nonostante la distanza fisica, ha continuato a mantenere i contatti con la sua comunità attraverso il suo vice-parroco, padre Jusuf Asaad, e ha esercitato il suo ministero a distanza, assicurando che le celebrazioni religiose continuassero anche in assenza.
Durante questo periodo, la parrocchia della Sacra Famiglia è diventata un rifugio per centinaia di persone, tra cui cattolici e ortodossi, che hanno trovato protezione e assistenza all'interno del complesso parrocchiale. Padre Romanelli ha sottolineato l'importanza del sostegno della Chiesa cattolica e del patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pizzaballa, nel fornire aiuto umanitario e spirituale alla comunità.
Dopo sette mesi di lontananza, padre Romanelli è finalmente rientrato a Gaza in occasione della visita del cardinale Pizzaballa, tra il 16 e il 19 maggio 2024. Questo ritorno ha segnato un momento di grande gioia per la comunità, che ha potuto riabbracciare il proprio parroco in un momento di estrema difficoltà. La visita del cardinale ha anche permesso di rafforzare i legami con le famiglie cattoliche e ortodosse, offrendo un messaggio di speranza e solidarietà.
Attualmente, la parrocchia della Sacra Famiglia continua a ospitare circa 500 rifugiati, che hanno trovato un rifugio sicuro all'interno del complesso parrocchiale. La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza rimane critica, con bisogni fondamentali come acqua potabile e cibo che devono essere continuamente soddisfatti. Padre Romanelli sottolinea l'importanza dell'aiuto umanitario e della ricostruzione, auspicando un impegno internazionale più forte per supportare la popolazione locale.