Succede tutto dopo l'evento "Libri Come", all'Auditorium della Musica di Roma, nella giornata di ieri 22 marzo 2025. L'ex presidente del Consiglio Romano Prodi ha ricevuto una domanda da parte della giornalista di Quarta Repubblica, Lavinia Orefici, relativa al Manifesto di Ventotene. La reporter ha letto una parte del saggio scritto da Altiero Spinelli e Ernesto Rossi durante la prigionia sull'isola, e l'ex presidente del Consiglio è apparso subito irritato.
Nella parte del Manifesto letta dalla giornalista c'è una riflessione degli autori sulla proprietà privata e la sua possibile abolizione. Una parte difficilmente condivisibile da Romano Prodi che in passato ha militato tra le fila della Democrazia Cristiana per poi fondare L'Ulivo nel 2007, esponente di un centrosinistra moderato, ma per nulla vicino all'idea dell'abolizione della proprietà privata presente nel Manifesto.
Il Professore, stavolta, non si contiene ed esclama non ironicamente: "Ma che cavolo mi chiede? Il senso della storia ce l'ha o no?". Molti esponenti del centrodestra hanno sottolineato come l'atteggiamento di Prodi sia stato scorretto nei confronti della giornalista. .La domanda arriva mentre sull'isola dove è stato scritto il Manifesto era in corso un evento organizzato dal centrosinistra, rivelatosi poi un flop per via dell'assenza di importanti esponenti del campo largo
"Cosa ne pensa di questo passaggio? La proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta?" chiede Orefici a Prodi, dopo l'evento "Libri Come". Il passaggio è stato preso dal Manifesto di Ventotene redatto nel 1941 da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni, che prima di essere ucciso curò la redazione di tre capitoli qualche anno dopo, nel 1944.
Il Manifesto risente in parte del pensiero comunista e socialista; lo stesso Spinelli aveva studiato il pensiero marxista, sebbene anni dopo fosse diventato un federalista europeo. Nel 1924, Spinelli s'iscrisse anche al Partito Comunista Italiano, ma nel corso del suo periodo di detenzione sotto il regime fascista prese le distanze dal marxismo, approfondendo anche altri autori. Una traccia di alcune teorie vicine al pensiero di Marx resta tuttavia nel Manifesto di Ventotene, come sottolinea la giornalista leggendo lo scritto sulla proprietà privata.
L'ex premier non ci sta e ribadisce alla reporter di non aver mai detto nel corso della sua vita che è necessario abolire la proprietà privata. Prodi ha poi invitato la giornalista a contestualizzare la stesura del Manifesto di Ventotene: è stato scritto nel 1941 durante un periodo di prigionia, rimarca il professore.
Infine, Prodi accusa la giornalista di non avere "senso della storia". A questo si somma anche la reazione dell'ex segretario di Rifondazione Comunista, Fausto Bertinotti, che ha detto che avrebbe voluto tirare a Meloni un oggetto contundente dopo le dichiarazioni sul Manifesto di Ventotene.
Diversi esponenti di centrodestra, soprattutto legati a Fratelli d'Italia, hanno accusato Romano Prodi di aver avuto un atteggiamento verbalmente violento nei confronti della giornalista. Alcuni si chiedono addirittura cosa ne pensino le donne esponenti del Partito Democratico dell'atteggiamento del Professore.
Da parte del Pd, la polemica non ha senso di esistere. Diversi deputati hanno espresso solidarietà nei confronti di Prodi, che mercoledì sarà al Parlamento europeo per incontrare la presidente del Pe, Roberta Metsola. Tra le note di biasimo che sono arrivate all'ex premier, c'è anche quella del segretario della Lega Matteo Salvini che accusa Prodi di aver mantenuto un atteggiamento poco consono:
Le recenti polemiche sono partite da una dichiarazione di Meloni prima di andare al Consiglio Europeo qualche giorno fa, il 20 e 21 marzo 2025. La premier aveva detto di non condividere la visione dell'Europa del Manifesto di Ventotene, provocando tantissimo scalpore.