22 Mar, 2025 - 16:20

Addio a Filippo Maria Pandolfi, chi era l'ex ministro della Dc e commissario europeo?

Addio a Filippo Maria Pandolfi, chi era l'ex ministro della Dc e commissario europeo?

Ex ministro dell'Agricoltura, del Tesoro e delle Finanze e dell'Industria e Commissario europeo per tre anni, Filippo Maria Pandolfi è morto oggi, 22 marzo 2025. Considerato uno degli esponenti più influenti della politica italiana del secondo dopoguerra ed esponente della Democrazia Cristiana, il suo nome è legato a diversi incarichi di governo.

Pandolfi veniva da una famiglia borghese. Il padre era ingegnere civile ed esponente del Partito Popolare Italiano - da cui prese vita la Dc -, svolse un ruolo rilevante nel bergamasco. Dopo aver completato gli studi al liceo classico Sarpi di Bergamo, Pandolfi si laureò in filosofia all'Università Cattolica di Milano, dedicandosi inizialmente all'insegnamento e poi alla dirigenza nella casa editrice "Minerva Italica", specializzata in testi scolastici.

Chi era Filippo Maria Pandolfi?

Pandolfi si iscrisse alla Democrazia Cristiana nel 1945, all'età di 18 anni, e iniziò a lavorare al fianco di figure di spicco del partito come Giuseppe Dossetti. La sua carriera politica decollò rapidamente e nel 1960 divenne segretario della sezione del partito di Bergamo, consigliere comunale e capo della maggioranza consiliare.

Successivamente fu nominato segretario provinciale del partito tra il 1964 e il 1968, avvicinandosi sempre più ai vertici della politica nazionale. Nel 1968, Pandolfi venne eletto alla Camera dei deputati, dove rimase fino al 1988, rappresentando il collegio di Brescia-Bergamo nelle liste della Dc. La sua carriera ministeriale iniziò nel 1974 quando fu nominato sottosegretario alle Finanze nel governo Moro IV. Successivamente, fu ministro delle Finanze nel governo Andreotti III dal 1976 al 1978 e ministro del Tesoro nei governi Andreotti IV e V.

Durante questo periodo, Pandolfi divenne noto per le sue riforme economiche, in particolare per il sistema di analisi e redazione del bilancio dello Stato. Pandolfi si occupò anche di temi legati all’industria, al commercio e all’agricoltura. Nel 1980 divenne Ministro dell’Industria, del Commercio e dell'Artigianato nel governo Forlani, e successivamente, dal 1983, Ministro dell’Agricoltura e delle Foreste nei governi Craxi e Fanfani. Fu durante il suo mandato che si sviluppò la politica agricola nazionale, e fu anche chiamato a risolvere la crisi del vino al metanolo, un episodio che segnerà la sua carriera con polemiche.

Il lavoro negli anni '80 e '90

Nel 1988, Pandolfi lasciò la Camera dei deputati e accettò la nomina a Commissario Europeo sotto il governo De Mita. Il suo incarico come commissario europeo per la scienza, la ricerca, le telecomunicazioni e l’innovazione e vicepresidente della Commissione Europea segnò un altro capitolo significativo della sua carriera.

Nella Commissione Delors II, Pandolfi promosse importanti iniziative in ambito tecnologico e scientifico, tra cui il piano d’azione per lo sviluppo della televisione in alta definizione, un passo fondamentale per la modernizzazione delle infrastrutture televisive europee. Fu uno degli artefici del Libro Verde sulla liberalizzazione dei servizi postali in Europa, un documento che avrebbe avuto un impatto profondo sul mercato unico europeo.

Gli ultimi anni

Pandolfi si distinse anche per la sua capacità di negoziare con gli Stati Uniti per ammorbidire la loro politica difensiva in materia di ricerca, e promosse la cooperazione tra i paesi dell’Europa centro-orientale e l’Unione Europea. Questi sforzi furono il frutto di una visione a lungo termine per il rafforzamento delle politiche di ricerca e innovazione in Europa. 

Dopo il termine del suo mandato in Europa nel 1993, Pandolfi si ritirò dalla vita politica attiva, ma continuò a contribuire alla vita accademica e politica come membro del "Gruppo dei 10" dell’Istituto Luigi Sturzo. Sono poche le notizie recenti relative al'ex ministro che è rimasto, dopo il 1993, ai margini della politica rilasciando occasionalmente alcune interviste.

Riassunto in tre punti

  • Politico di lungo corso e riformatore economico: Filippo Maria Pandolfi fu un esponente di spicco della Democrazia Cristiana, ministro in diversi governi tra gli anni '70 e '80, promotore di importanti riforme economiche come l’adesione dell’Italia al Sistema Monetario Europeo (Piano Pandolfi) e il riordino del bilancio dello Stato.
  • Ruolo chiave in Europa: Nominato commissario europeo nel 1988, si occupò di ricerca, innovazione e telecomunicazioni, contribuendo allo sviluppo della TV ad alta definizione in Europa e negoziando politiche scientifiche con gli Stati Uniti e i paesi dell’Est.
  • Eredità discreta ma incisiva: Pur lontano dai riflettori, Pandolfi fu un politico pragmatico e lungimirante, lasciando un segno nell’integrazione europea e nella modernizzazione economica dell’Italia, sempre con un approccio equilibrato e competente.

 

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Francesco Fatone
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