Dall'astensione di gennaio alla possibile sfiducia, Italia Viva cambia idea sulla riforma della giustizia. Il fondatore del partito, Matteo Renzi, annuncia che sarà votata la sfiducia nei confronti del Guardasigilli, Carlo Nordio. Nel corso della trasmissione "Amici Nemici" a Radio24, il segretario di Italia Viva ha spiegato come la riforma voluta dall'ex magistrato non sia appoggiata nemmeno dal sottosegretario del dicastero, Andrea Del Mastro.
Un clima totalmente opposto si respira in Forza Italia. Il segretario del partito, Antonio Tajani, ha spiegato durante un incontro a Palermo proprio sulla riforma della giustizia: secondo il vicepremier, il progetto portato avanti dal ministro Nordio è necessario e soprattutto non andrà a colpire la categoria dei magistrati che negli scorsi mesi hanno dato vita a polemiche molto accese intorno alla riforma.
Il progetto legislativo porterebbe a un grande cambiamento nella struttura del Consiglio Superiore della Magistratura oltre a impedire la separazione delle carriere. Secondo l'opposizione e il sindacato Anm, la riforma potrebbe essere pericolosa per l'indipendenza della magistratura. Il primo ok è arrivato lo scorso 22 gennaio alla Camera dei deputati, con il consenso anche di alcuni partiti che fanno parte dell'opposizione.
Una riforma che non piace neanche al sottosegretario non promette bene. A lasciarlo intendere è il fondatore di Italia Viva, Matteo Renzi, che ai microfoni di Radio24 promette che il suo partito martedì 25 marzo voterà la sfiducia al ministro della Giustizia Carlo Nordio. Inizialmente schierata a favore della rivoluzione promessa dall'ex magistrato, Italia Viva si è man mano defilata da quella parte di opposizione che lo scorso 22 gennaio ha votato a favore. Alla Camera dei deputati, il partito di Renzi si è astenuto mentre +Europa e Azione hanno espresso un parere favorevole ritenendo, al contrario dell'opposizione, che la riforma fosse una soluzione liberale ai problemi della giustizia italiana.
Secondo Renzi, il progetto di legge sarebbe presente solo a livello teorico. La riforma della giustizia di Nordio è contestata dal suo stesso sottosegretario Il riferimento alla critica di Del Mastro di qualche giorno fa è chiaro: l'esponente di FdI aveva bocciato gran parte della riforma.
Di tutt'altro avviso è Forza Italia, i cui esponenti hanno ribadito più volte quanto la riforma della giustizia fosse quella tanto auspicata da Berlusconi quando era in vita. A ribadirlo nella giornata di oggi, 22 marzo 2025, è il vicepremier e segretario di Forza Italia Antonio Tajani che ribadisce nel corso di un incontro organizzato a Palermo quanto sia importante la riforma.
Il ministro degli Esteri ha ribadito che Forza Italia difenderà la sua posizione all'interno del governo e che il progetto di Nordio sarà fondamentale per la giustizia italiana ed esprime parole di condanna per il "correntismo" all'interno della magistratura italiana:
La riforma della giustizia del 2024 rappresenta una trasformazione radicale del sistema giudiziario italiano, focalizzandosi sulla separazione delle carriere dei magistrati. L’idea di differenziare i ruoli tra chi giudica e chi accusa nasce per evitare conflitti d’interesse e per rafforzare l’imparzialità del giudizio.
Prevista anche una piccola rivoluzione all'interno del Consiglio Superiore di Magistratura. Ma non è tutto: per velocizzare i processi, la riforma introduce nuove pratiche procedurali e l'uso delle tecnologie, con l’obiettivo di ridurre i tempi d’attesa e alleggerire l'ingorgo delle cause pendenti.
La riforma punta dunque a una giustizia più rapida, efficiente e giusta. Il dibattito politico sulla sua attuazione resta tuttavia ancora acceso, con opposizioni che sollevano dubbi sulla sua reale efficacia e sulle implicazioni per l’autonomia della magistratura. Difficile pensare che la riforma sarà portata a termine nel breve periodo.