È stato presentato un nuovo disegno di legge sul riscatto agevolato della laurea per gli insegnanti a 900 euro. Sembrerebbe collegato a una petizione che in pochissimi giorni ha raggiunto 120.000 firme.
Gli obiettivi del Disegno di legge sono tanti e in un periodo in cui ancora si parla di stipendi bassi è un intervento importante che punta a migliorare le condizioni degli insegnanti.
In particolare, si punta ad agevolare il riscatto della laurea e abbassare l’età pensionabile.
In questo articolo, ti spiego tutte le novità e come funziona.
La senatrice Carmela Bucalo (Fratelli d’Italia) ha presentato un Disegno di Legge che prevede la riduzione dei costi del riscatto agevolato della laurea per gli insegnanti.
Una misura importante che potrebbe interessare fino a 1,2 milioni di docenti e offrirgli la possibilità di lasciare il lavoro prima del previsto. L’obiettivo della proposta è permettere ai lavoratori del comparto scuola di andare in pensione in anticipo pagando decisamente meno rispetto ai 6000 euro attualmente previsti per riscattare gli anni di studio.
Il testo è composto da un solo articolo, suddiviso a sua volta in due commi. Il primo comma prevede il riscatto agevolato dei corsi universitari per il personale del comparto istruzione e ricerca. Prevede un’aliquota ridotta al 5%, garantendo ai docenti e al personale Ata il pagamento agevolato.
È rilevante l’allargamento a tutti i lavoratori della scuola perché la laurea è diventata, con il tempo, un requisito necessario anche per altre categorie come per le elevate qualificazioni del personale amministrativo.
Si tratta di un altro piccolo passo in direzione di un miglioramento delle condizioni economiche (e non solo) per personale docente. Secondo un’indagine dell’Università Bicocca di Milano ha evidenziato come quasi il 50% degli insegnanti sia a rischio burnout. I docenti più a rischio sono quelli delle scuole superiori e, in particolar modo, dei licei.
Il riscatto agevolato della laurea, se approvato come previsto dal Disegno di legge, interesserebbe il personale di:
Il riferimento alle categorie interessate è contenuto al secondo comma del testo. I lavoratori coinvolti sono sia quelli a tempo determinato che quelli a tempo indeterminato, ma anche per quelli temporaneamente non occupati. Proprio l’inclusione dei lavoratori con contratto a tempo determinato rappresenta un aspetto interessante. È prevista la sola condizione che abbiano svolto incarichi proprio in quei settori.
Quindi, si tratterebbe di una misura che potrebbe interessare, almeno potenzialmente, 1,2 milioni di lavoratori.
Una generosa apertura che mira a coinvolgere tutto il settore, riconoscendo che oggi la qualificazione universitaria è diventata un requisito fondamentale anche per i ruoli che non sono strettamente legati all'insegnamento.
Attualmente, riscattare la laurea costa circa 6000 euro per ogni anno di corso, per un totale superiore a 30.000 euro per l’intero percorso accademico.
La proposta di legge, come già detto, prevede una riduzione dell’aliquota al 5%, abbassando il costo a circa 900 euro per anno di studi.
Da considerare che, qualora andasse in porto, questa formula rappresenterebbe un’eccezione assoluta nel panorama previdenziale italiano. Tuttavia, in passato sono state già adottate misure analoghe per altri settori.
Una riduzione importante che permetterebbe il pensionamento a 61 anni. Almeno per ora, l’unico modo di andare in pensione a questa età (circa) è accedendo a forme di pensionamento anticipato che, in fin dei conti, non convengono sempre. Ricordiamo, infatti, i requisiti stringenti e con una importante decurtazione dell’assegno.
Proposta di legge sul riscatto agevolato: la nuova proposta prevede la riduzione del costo del riscatto della laurea per gli insegnanti, con un’aliquota al 5%, abbassando il prezzo da circa 6000 a 900 euro per ogni anno di studi.
Benefici per i lavoratori del settore educativo: la misura riguarderebbe circa 1,2 milioni di lavoratori, tra cui insegnanti, personale ATA e altri dipendenti del comparto scuola, inclusi quelli a tempo determinato o non occupati.
Obiettivi e impatto: la proposta mira a migliorare le condizioni economiche degli insegnanti e a favorire il pensionamento anticipato, contribuendo a ridurre il rischio di burnout nel settore.