22 Mar, 2025 - 10:00

Elisa Lam e la morte al Cecil Hotel: un caso risolto, ma ancora avvolto da misteri

Elisa Lam e la morte al Cecil Hotel: un caso risolto, ma ancora avvolto da misteri

Ci sono luoghi che, più di altri, sembrano emettere una strana energia. Luoghi che, anche solo a una prima occhiata, sono in grado di farci rabbrividire. Come il famoso Cecil Hotel, costruito alla fine degli anni ’20 nel cuore di Los Angeles e diventato, nel tempo, teatro di una serie di tragici eventi, tra cui la morte della giovane studentessa canadese Elisa Lam. Un caso che, nonostante la sua risoluzione ufficiale, continua da anni a far discutere, restando, agli occhi di molti, avvolto nel mistero. Per ricostruirlo, dobbiamo fare un passo indietro.

L’inizio del caso: la scomparsa di Elisa Lam

Siamo nel 2013. Elisa Lam ha 21 anni. Nata a Vancouver, in Canada, da genitori di origini asiatiche, frequenta la British Columbia quando, improvvisamente, decide di intraprendere un viaggio verso la California. Il 26 gennaio arriva a Los Angeles.

Due giorni dopo, si registra al Cecil Hotel – situato nella zona di Skid Row, ormai tristemente nota per l’alto tasso di senzatetto e tossicodipendenti -, alloggiando prima in una stanza condivisa con altre ragazze e poi in una singola.

Visita la città. Nel frattempo, continua ad aggiornare il suo blog su Tumblr, “Nouvelle-Nouveau”, parlando – come fa sempre – della sua passione per la moda, ma anche della sua salute mentale. Da poco tempo le sono stati diagnosticati il disturbo bipolare e la depressione.

Problematiche per le quali, al suo arrivo negli Usa, è in cura farmacologica. Il 31 gennaio, giorno della sua presunta partenza per Santa Cruz, i genitori, preoccupati di non ricevere sue notizie, si mettono in contatto con le autorità locali.

Elisa, tutto ad un tratto, sembra essere scomparsa. Non è nell’hotel, né per strada. Nessuno l’ha vista. Nessuno sa dove possa essere finita.

Il famoso video dell’ascensore e il ritrovamento del corpo

Una prima svolta nel caso arriva il 13 febbraio, quando la polizia pubblica il celebre video in cui Elisa è in ascensore e, apparentemente presa dal panico, spinge in una volta tutti i bottoni, per poi sbirciare nei corridoi dell’hotel, come se si stia nascondendo da qualcuno.

Il video caricato sulla piattaforma Youtube da "OV Photography & More!".

Il filmato diventa virale, attirando migliaia di commenti. C’è chi parla di un inseguimento. Chi, venuto a conoscenza dei problemi di Elisa, ipotizza che la giovane sia in preda a un attacco psicotico. La mattina del 19 febbraio, quasi un mese dopo la sua scomparsa, un addetto alla manutenzione alberghiera fa poi la tragica scoperta.

Il corpo di Elisa, in stato di avanzata decomposizione, viene rinvenuto all’interno di una delle cisterne d’acqua che riforniscono le camere dell’hotel. L’autopsia non rileva segni di violenza, e gli esami tossicologici non evidenziano, nel suo sangue, sostanze diverse da quelli da lei normalmente assunti.

Anzi, si ipotizza che nei giorni precedenti alla morte, Elisa non avesse preso farmaci in quantità sufficiente. O che addirittura li avesse sospesi.

I misteri nonostante l’archiviazione delle indagini

Gli inquirenti giungono a una conclusione: dopo essere salita sul tetto dell’hotel, Elisa, in preda a un episodio di psicosi, sarebbe accidentalmente finita nel serbatoio. Forse, pensando che fosse un “rifugio” contro un pericolo non ben definito. E così sarebbe morta annegata.

A distanza di tanti anni, però, i misteri che avvolgono il suo caso sono ancora molti. Nel 2013, i genitori hanno intentato una causa per omicidio colposo contro l’hotel, accusandolo di non aver adeguatamente tutelato la sicurezza dei suoi ospiti, tra cui la loro figlia. La vicenda, però, è stata archiviata.

La morte della studentessa in una serie tv

Intanto, su Netflix è uscita la docu-serie Sulla scena del delitto: Il caso del Cecil Hotel, che oltre alla morte di Elisa esplora anche gli altri crimini avvenuti nell’hotel, che annovererebbe tra i suoi frequentatori il serial killer Richard Ramirez, conosciuto come “the Night Stalker”.

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