Non chiamatelo 'flash mob'. Quello di domani a Ventotene e', per Roberto Morassut, un omaggio ai padri dell'integrazione europea. Il deputato che per primo ha rilanciato l'iniziativa, che ha la paternita' del segretario regionale del Pd, Daniele Leodori, lo precisa per rispondere a Carlo Calenda: "Se inizi con il flash mob a Ventotene temo che non ti segua piu' nessuno", avverte il segretario di Azione per aggiungere che "mentre il mondo brucia siamo gli unici idioti che parlano di Ventotene". C'e' da dire che, poco prima, Calenda aveva specificato che il suo europeismo si fonda piu' sulle lezioni di De Gasperi, Adenauer, Schumann e Jean Monnet, che non sul Manifesto di Ventotene.
Ma l'accusa di 'movimentismo' mossa verso i promotori del pellegrinaggio laico a Ventotene non viene digerita. "Nessun flash mob, ma l'incontro tra donne e uomini di tutte le generazioni e le sensibilita' democratiche per dire che l'Europa e la pace sono la stessa cosa e per dire no ai nazionalismi", ribatte Morassut. Di flash mob aveva parlato pero', ieri, Leodori lanciando l'iniziativa e la stessa definizione e' stata utilizzata da Nicola Zingaretti nel rilanciarla: "Bene Pd Lazio e Daniele Leodori, questo sabato flash mob a Ventotene, nei luoghi di Altiero Spinelli in difesa dei valori europei dopo l'attacco subito in aula ieri dalla Premier", scriveva sui social il capodelegazione del Pd a Bruxelles. Quale che sia la definizione utilizzata, sull'isola in cui Spinelli, Colorni e Rossi furono confinati nel 1941 andranno domani le delegazioni dei partiti di opposizione. Senza leader.