È arrivata la conferma che molti si aspettavano. Secondo la Procura di Pavia, titolare del nuovo fascicolo d'inchiesta riguardante l'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007, il Dna rinvenuto sotto le unghie della 26enne apparterrebbe - come aveva già concluso la difesa di Alberto Stasi, unico condannato per il delitto - ad Andrea Sempio. Lo riporta l'Agi.
Sempio è stato indagato due volte. La prima, proprio perché i difensori di Stasi avevano depositato una consulenza che evidenziava la compatibilità del suo profilo genetico con quello trovato sotto le unghie della vittima.
Nonostante ciò, il 37enne è stato sempre prosciolto da ogni accusa. Dopo che i pm "hanno conferito incarico al proprio consulente tecnico, che ha confermato le conclusioni della consulenza della difesa" di Stasi, l'uomo è stato nuovamente iscritto nel registro degli indagati (per omicidio in concorso con ignoti o con il condannato).
Ed è stato sottoposto "coattivamente" a un prelievo di Dna. Motivo per cui la Procura, guidata dal procuratore capo Fabio Napoleone, ha chiesto al gip, Daniela Garlaschelli (che potrà o meno dare l'ok) di disporre un incidente probatorio.
Per analizzare di nuovo il dato e confrontare il Dna dell'uomo con una serie di altre tracce "mai analizzate" o per le quali le analisi passate "hanno fornito un esito dubbio o inconclusivo", in quanto adesso si potrà utilizzare una "nuova e più evoluta strumentazione".
Un estratto della puntata della trasmissione Mediaset "Mattino 5" di oggi, 21 marzo 2025.
Si fa riferimento, tra le altre cose, alle impronte rinvenute sul dispenser del sapone del bagno al piano terra della villetta di Garlasco, dove l'assassino si sarebbe lavato le mani.
Il dispenser in sé sarebbe invece andato distrutto quando, nel 2022, molti dei reperti conservati presso l'Ufficio Corpi di Reato del Tribunale di Pavia sono stati smaltiti, come da prassi per i casi passati in giudicato.
In vista degli accertamenti che potrebbero essere eseguiti nelle prossime settimane, i genitori e il fratello di Chiara Poggi, assistiti dagli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, si sono costituiti "parte offesa".
Ribadendo la loro "convinzione" che "la precisa conoscenza di tutti i dati probatori" emersi nel processo a Stasi "possa risultare decisiva per una tempistiva definizione della posizione" di Sempio, hanno poi comunicato che metteranno in campo i propri consulenti.
Sempio è un amico di lunga data di Marco Poggi. In quanto tale, nel 2007 era tra coloro che frequentavano la villetta in cui si è consumato il delitto, in via Pascoli. Intercettato da un inviato della trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?", negli scorsi giorni è tornato a proclamare la sua innocenza.
I familiari di Chiara gli credono. Sono convinti, hanno dichiarato, della colpevolezza di Stasi (condannato a 16 anni di reclusione e ormai vicino alla fine della pena). In passato, un loro consulente, Paolo Reale, analizzò i tabulati telefonici di Sempio e arrivò a confermare il suo alibi.
Quello della mattinata trascorsa a Vigevano per recarsi in una libreria che però era chiusa. Questo perché il suo cellulare avrebbe agganciato una cella che copre anche quella zona e non solo quella di Garlasco. Restano, comunque, dubbi.
Per questo la Procura procede nei suoi confronti. L'obiettivo è non lasciare nulla di intentato e chiarire una volta per tutte la vicenda. Ferma restando la responsabilità, accertata dopo un lungo iter processuale, di Stasi, che però si è sempre detto estraneo ai fatti.