21 Mar, 2025 - 09:36

Morte Mara Favro, parla Luca Milione: "Nella vita ho fatto di tutto, ma non ho mai ucciso nessuno"

Morte Mara Favro, parla Luca Milione: "Nella vita ho fatto di tutto, ma non ho mai ucciso nessuno"

Continua a dichiararsi innocente Vincenzo "Luca" Milione, indagato insieme a Cosimo Esposto per l'omicidio e l'occultamento del cadavere di Mara Favro, scomparsa nel marzo 2024 e ritrovata morta - dopo intense ricerche - un anno dopo. 

La versione di Luca Milione sulla scomparsa di Mara Favro

Intervenendo a "Incidente probatorio", programma condotto da Gabriele Raho, in onda dal lunedì al venerdì su Fatti di nera (canale 122 del digitale terrestre) e in streaming su Cusano Media Play, Milione, titolare della pizzeria "Don Ciccio", ha ribadito la sua versione sulla notte in cui la 51enne scomparve.

"L'ultima volta che l'ho vista era il 7 marzo, a cavallo con l'8. Dopo aver finito il suo turno, Mara ha aspettato il pizzaiolo, Cosimo Esposto, per farsi dare un passaggio, visto che non aveva la macchina. Erano le 2.35-2.40: avevamo preparato l'impasto per il giorno seguente", ha dichiarato.

"Sono scesi insieme verso Susa; alle 2.45 Mara mi ha chiamato per dirmi che aveva dimenticato le chiavi di casa e le sigarette, spiegandomi che avrebbe chiesto un passaggio a qualcuno e che sarebbe tornata a prenderle. È arrivata qui alle 3. L'ho vista scendere da un camion bianco", ha proseguito.

A quel punto, Milione avrebbe proposto alla donna di restare a dormire da lui, in una delle stanze situate al piano superiore della pizzeria, che è anche un albergo. "Lei ha insistito per andarsene, perché al mattino aveva un appuntamento con un poliziotto di Cuneo", ha affermato l'ex datore di lavoro.

 "Era tranquilla, mi ha ringraziato e salutato. Poi l'ho vista incamminarsi da sola lungo la pista ciclabile. Era al telefono, come se stesse chiamando qualcuno", ha aggiunto. "Specifico che io non potevo accompagnarla perché sono sotto sorveglianza speciale (per precedenti, ndr)". 

Le ricerche e il ritrovamento delle ossa in un dirupo 

"Quando il fratello di Mara mi ha chiamato per chiedermi se l'avessi vista, gli ho raccontato cosa era successo quella notte. E ho ripetuto tutto al maresciallo di Chiomonte, che mi ha ascoltato come persona informata sui fatti, chiedendogli di acquisire i filmati delle telecamere che puntano sulla statale", ha dichiarato Milione.

"L'ho fatto perché sono pregiudicato e volevo evitare problemi", ha spiegato. "Dalle immagini si sarebbe visto chi aveva accompagnato Mara e chi l'aveva poi ricaricata". Tanti nutrono dubbi sulla sua versione. Che cozza, tra l'altro, con quella dell'ex pizzaiolo, Esposto, che ha sempre negato di aver dato un passaggio alla 51enne.

"Il problema è che non ha la patente, a causa di un incidente frontale avvenuto tempo fa, in cui perse la vita una ragazza", ha detto ancora Milione, specificando che quindi non avrebbe potuto guidare. Se uno dei due stia mentendo lo chiariranno le indagini in corso. Intanto, si attendono i risultati degli esami sulle ossa della donna, ritrovate in un dirupo nella zona di Gravere, a metà strada dalla pizzeria e da Susa, dove Mara viveva.

"Non conoscevo quel posto, perché sono arrivato qui da poco più di un anno. Sono originario della Basilicata, ma ho vissuto per tanto tempo ad Asti", ha spiegato Milione, che è quindi tornato a proclamare la sua innocenza.

Il titolare della pizzeria di Chiomonte si dice innocente  

"Per i miei errori ho già pagato, con il carcere, ma tanti nutrono dei pregiudizi nei miei confronti", ha detto Milione. "Nella vita ho fatto di tutto, ma non ho mai ucciso nessuno, non sarei capace di togliere la vita neanche a un animale. Mi dispiace deludere tutte le persone che mi accusano, ma con questa storia non c'entro niente", ha aggiunto.

Commentando, infine, gli ultimi messaggi che la 51enne inviò a dei conoscenti prima di morire. In uno, il pomeriggio del 7 marzo, scriveva: "Sai che finalmente ho trovato un lavoro? Dalla scorsa settimana lavoro presso la pizzeria Don Ciccio di Chiomonte e mi trovo benissimo".

Nell'altro, la mattina dell'8 marzo: "Ho deciso di mollare la pizzeria. Mi trattano come una pezza da piedi". "Mara non avrebbe mai usato questa espressione, 'pezza da piedi'. Sono convinto che a scrivere sia stato il suo assassino", ha affermato. "La mia sicurezza è la mia innocenza, io sono a posto", ha concluso. 

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Sara D'Aversa
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