20 Mar, 2025 - 21:46

Quando è affondato il Titanic e perché il relitto non è stato mai recuperato?

Quando è affondato il Titanic e perché il relitto non è stato mai recuperato?

Il naufragio del RMS Titanic rimane uno degli eventi più tragici e affascinanti della storia marittima. La nave, considerata inaffondabile, colpì un iceberg durante il suo viaggio inaugurale da Southampton a New York, portando alla morte oltre 1.500 persone.

Nonostante le numerose speculazioni, il relitto non è mai stato recuperato in superficie. Questo articolo esplora le cause del naufragio e le ragioni tecniche, scientifiche ed etiche che hanno impedito il recupero del relitto.

Quando è affondato il Titanic e quanto tempo ci ha messo ad affondare?

Il naufragio del Titanic è avvenuto nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912

Il Titanic partì l’11 aprile 1912 con a bordo circa 2.224 persone, tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Nonostante avesse ricevuto sei avvisi di iceberg nella zona, la nave mantenne una velocità di 22 nodi (circa 41 km/h), considerata eccessiva per le condizioni meteorologiche. Alle 23:40 del 14 aprile, le vedette avvistarono un iceberg a poche centinaia di metri di distanza, ma non riuscirono a evitare l’impatto.

L’urto causò sei falle sul lato di tribordo, allagando cinque dei sedici compartimenti stagni dello scafo. Progettato per resistere al massimo allagamento di quattro compartimenti, il Titanic iniziò a imbarcare acqua in modo irreversibile. L’evacuazione delle scialuppe, iniziata con ritardo, fu caotica: molti passeggeri rimasero intrappolati a bordo, mentre le scialuppe vennero calate solo parzialmente piene. 

Alle 02:20 del 15 aprile, la nave si spezzò in due tronconi e scomparve sotto le onde, lasciando sopravvissuti in attesa di soccorso.

Perché il relitto del Titanic non fu mai portato in superficie?

Il relitto del Titanic fu individuato il 1º settembre 1985 da una spedizione guidata da Robert Ballard, utilizzando tecnologie avanzate come il sottomarino Argo e il robot Jason. Si trova a 3.810 metri di profondità nell’Oceano Atlantico settentrionale, a 486 miglia da Terranova, in un’area caratterizzata da fondali fangosi e correnti sottomarine complesse.

Le immagini del relitto smentirono le ipotesi degli anni precedenti: lo scafo si era spezzato in due tronconi durante l’affondamento, con la sezione di poppa separata dalla prua da 600 metri. La scoperta confermò che la rottura era avvenuta poco sotto il livello dell’acqua, spiegando perché i testimoni oculari avessero creduto che la nave fosse affondata intatta.

Le condizioni del relitto sono critiche: il freddo (4°C), il buio e la scarsità di ossigeno non hanno preservato lo scafo come previsto. Il batterio Halomonas titanicae, scoperto nel 2010, corrode il ferro della nave, accelerando il degrado. Studi recenti stimano che entro 50-100 anni la struttura potrebbe collassare.

I motivi per cui il relitto del Titanic non è stato recuperato

  1. Fattori tecnici e logistici: Recuperare il relitto del Titanic sarebbe un’impresa impossibile con la tecnologia attuale. La profondità estrema (3.810 metri) e le correnti sottomarine rendono le operazioni di sollevamento rischiose e costose. Inoltre, lo stato di conservazione del relitto è tale che qualsiasi tentativo di movimentarlo lo distruggerebbe irrimediabilmente.
  2. Rischi ambientali e geologici:Il fondale attorno al relitto è soggetto a correnti di fondo e frane sottomarine, che potrebbero destabilizzare le operazioni di recupero. Nel 2012, una spedizione della National Geographic ha rilevato dune sabbiose in movimento verso il relitto, che potrebbero seppellirlo entro decenni, creando un ambiente anaerobico che preserverebbe lo scafo ma lo renderebbe inaccessibile.
  3. Il relitto del Titanic è considerato un luogo di sepoltura per le oltre 1.500 vittime. La Convenzione UNESCO del 2001 sulla protezione del patrimonio culturale subacqueo vieta il recupero di reperti da siti storici senza autorizzazioni specifiche. Nel 2012, il Senato degli Stati Uniti ha approvato una risoluzione per proteggere il relitto, riconoscendolo come sito di interesse culturale e storico.
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