20 Mar, 2025 - 21:20

Chi era Eugenio Colorni e chi l'ha ucciso? Biografia e vita privata del filosofo

Chi era Eugenio Colorni e chi l'ha ucciso? Biografia e vita privata del filosofo

Eugenio Colorni, nato a Milano il 22 aprile 1909 e morto a Roma il 30 maggio 1944, è stato un filosofo, politico e antifascista italiano, noto per il suo impegno nella lotta contro il fascismo e per essere uno dei massimi promotori del federalismo europeo. La sua vita è stata segnata da una profonda dedizione agli ideali socialisti e federalisti, che lo hanno portato a giocare un ruolo cruciale nella Resistenza italiana e nella formazione del Movimento Federalista Europeo.

Chi ha ucciso Eugenio Colorni? 

Il 28 maggio 1944, mentre lavorava alla redazione clandestina del giornale socialista Avanti!, Colorni fu sorpreso e ferito mortalmente da una pattuglia della Banda Koch, un gruppo paramilitare fascista.

Morì due giorni dopo, il 30 maggio 1944, all'Ospedale San Giovanni di Roma, a soli quattro giorni dalla liberazione della città. Per il suo eroismo e il suo impegno nella lotta antifascista, gli fu conferita la Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria nel 1946.

Biografia di Eugenio Colorni

Colorni nacque in una famiglia ebraica mantovana, figlio di Alberto, industriale, e di Clara Pontecorvo. Fin dall'adolescenza, mostrò un forte interesse per il sionismo, ma successivamente si avvicinò al movimento clandestino di "Giustizia e Libertà", influenzato anche dai suoi cugini Enrico, Enzo ed Emilio Sereni.

Studiò al Liceo-Ginnasio "Manzoni" di Milano e si iscrisse alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Milano, dove si laureò nel 1930 con una tesi su Gottfried Wilhelm Leibniz, seguendo le lezioni di G.A. Borgese e P. Martinetti.

Dopo la laurea, Colorni si recò in Germania per approfondire i suoi studi su Leibniz. Fu lettore di italiano all'Università di Marburgo e trascorse del tempo a Berlino, dove incontrò Ursula e Albert Hirschmann. Nel 1933 tornò in Italia e iniziò a insegnare filosofia all'Istituto Magistrale "Giosuè Carducci" di Trieste. In quegli anni, abbandonò l'impegno sionistico e si avvicinò all'antifascismo militante, diventando uno dei responsabili del Centro interno socialista.

L'arresto, il confinamento e il Manifesto di Ventotene

Nel settembre del 1938, Colorni fu arrestato dall'OVRA, la polizia segreta fascista, con l'accusa di aver mantenuto rapporti politici con altri ebrei in Italia e all'estero, in un contesto di crescente antisemitismo. Non essendo possibile istruire un processo formale, fu condannato a cinque anni di confino, prima a Ventotene e poi a Melfi.

Durante il confino a Ventotene, Colorni strinse amicizia con Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, con cui collaborò alla stesura del Manifesto per un'Europa libera e unita, un documento fondamentale per lo sviluppo dell'idea federalista europea. Il manifesto, scritto nel 1941, rappresentava una visione per un'Europa unita e pacifica, libera dalle divisioni nazionali che avevano portato alla guerra.

Fuga e attività nella Resistenza

Nel maggio del 1943, Colorni evase da Melfi e si recò a Roma, dove riprese il suo impegno politico clandestino. Partecipò alla ricostituzione del Partito Socialista di Unità Proletaria e divenne caporedattore dell'edizione clandestina dell'Avanti!. Inoltre, fu uno degli organizzatori del centro militare del partito e si impegnò nella lotta armata contro i nazifascisti.

Nell'agosto del 1943, Colorni partecipò alla fondazione del Movimento Federalista Europeo a Milano, insieme a Spinelli e altri compagni di Ventotene. Questo movimento aveva l'obiettivo di diffondere le idee federaliste e di promuovere l'unità europea come strumento per prevenire future guerre.

Vita privata di Eugenio Colorni: moglie e figli

Nel 1935, Colorni sposò Ursula Hirschmann, una donna tedesca che conobbe durante il suo soggiorno a Berlino nel 1931. Dal matrimonio nacquero tre figlie: Silvia, Renata ed Eva. Ursula fu non solo una compagna di vita, ma anche una figura importante nel movimento antifascista e federalista, contribuendo alla diffusione delle idee di Colorni e dei suoi compagni.

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