La data da segnare sul calendario è quella del 22 marzo 2025: la sezione Lazio del Partito Democratico ha annunciato un pellegrinaggio laico sull'isola di Ventotene. Una reazione necessaria secondo il segretario del PD Lazio Daniele Leodori, perché le parole della premier Giorgia Meloni hanno decontestualizzato il messaggio del Manifesto, danneggiandone il valore.
Come affermato provocatoriamente da Matteo Renzi, è la strafottenza del centrodestra (sia verso le opposizioni sia contro i singoli membri) a unire efficacemente chi si oppone al governo di Meloni.
Dal lato della maggioranza continuano i commenti contro il Manifesto di Ventotene, definito dal meloniano Federico Mollicone "una boiata pazzesca". Anche Claudio Borghi della Lega ritiene che nell'opera elaborata da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni ci siano aspetti illiberali esaltati soltanto da quella sinistra nostalgica della dittatura sovietica.
Parte la mobilitazione dem a favore del Manifesto di Ventotene. Considerato uno dei testi fondanti della cultura e della filosofia alla base dell'Unione Europea, il testo elaborato nel 1941 è finito negli ultimi giorni sotto l'occhio indagatore non soltanto di storici e giornalisti, ma anche di tutta la classe politica italiana.
Da destra come da sinistra se ne estraggono i passi che più interessano per questioni di popolarità o per rafforzare la propria narrazione politica. La sezione Lazio del Partito Democratico però ha deciso di dire basta a questa corrida di voci e ha promosso un "pellegrinaggio laico" a Ventotene.
#GiorgiaMeloni insulta e manipola le parole del #ManifestodiVentotene …
— Roberto Saviano (@robertosaviano) March 20, 2025
Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni immaginavano un’Europa libera, solidale e #antifascista
Scrivevano che il crollo del fascismo non avrebbe portato automaticamente alla libertà e che a… pic.twitter.com/W0KbJsU5Po
L'isola tirrenica fu usata durante gli anni del regime fascista come colonia di confino, per bloccarvi gli oppositori politici e quindi allontanarli dalla società politica e civile. Impossibilitati ad avere contatti con la terraferma, chi vi era confinato era nell'ottica dei carcerieri un soggetto pericoloso da guardare a vista.
Nonostante queste condizioni, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni riuscirono a scrivere il Manifesto e a farlo arrivare in Italia. Dopo 84 anni il loro testo è stato additato dalla premier Meloni come simbolo di "un'Europa che non è mia" e che propugnerebbe aspetti illiberali e contro la proprietà privata.
Contro questa ricostruzione si è scagliato Daniele Leodori: il segretario del PD Lazio ha invitato anche Meloni ad un flash mob, definibile anche come pellegrinaggio laico, aperto anche alla cittadinanza e a personalità del mondo dello spettacolo e della cultura. Il Manifesto di Ventotene verrà letto insieme ad altri scritti che mirano a far riflettere sui valori europei:
Con ogni probabilità, l'evento sull'isola sarà circoscritto agli esponenti dem locali. Se è pacifico immaginare che Meloni preferirà impegnarsi in altre attività istituzionali, non dovrebbe essere presente nemmeno la segretaria nazionale del PD, Elly Schlein. In tal senso sarebbe controproducente per il valore simbolico dell'iniziativa far arrivare esponenti di grosso calibro che distoglierebbero l'attenzione da chi ha organizzato il flash mob.
Sabato 22 marzo a #Ventotene in Difesa dei Valori Europei. invitiamo tutti i cittadini, le associazioni e le istituzioni a partecipare a un flash mob che si terrà sabato 22 marzo 2025 alle ore 12:00 pic.twitter.com/Y3MzHbwbph
— Daniele Leodori (@DanieleLeodori) March 20, 2025
Il messaggio politico che in queste ore traspare dalle parole dei partiti d'opposizione è che non bisogna dar tregua al governo riguardo alla politica estera. Secondo la Lega Meloni non avrebbe il mandato per discutere e accettare il "ReArm Europe", mentre Forza Italia vede di buon occhio un cambio di passo riguardo la difesa europea.
Posizioni che sembrano inconciliabili e che rischiano di neutralizzare il lavoro diplomatico e politico dell'Italia. Su questi elementi si è concentrato Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra: per il portavoce rossoverde ricorda come la Presidente del Consiglio sia riuscita ancora una volta a sviare il discorso dai problemi interni italiani e dalla diversità di posizioni in politica estera della maggioranza.
La libreria "Ultima Spiaggia" a Ventotene già ha festeggiato un aumento nella vendita del Manifesto: chissà che dalle coste dell'isola nel Tirreno possa partire una nuova fase delle opposizioni, non più unite soltanto dall'"atteggiamento strafottente e volgare della destra" come affermato da Renzi.
Sia Schlein sia Giuseppe Conte hanno stigmatizzato parole ritenute offensive verso la memoria di chi ha combattuto per liberare l'Europa dai regimi nazi-fascisti. Dal lato opposto, invece, continuano i commenti che ringraziano Meloni per aver fatto definitivamente luce sui passaggi più controversi e indicibili contenuti nel Manifesto di Ventotene.
#Borghi: "il Manifesto di #Ventotene contiene dei concetti di una violenza e di un antidemocraticità che sono spaventosi"@borghi_claudio #manifestodiventotene #Meloni pic.twitter.com/PljmRGoPqw
— Emei Markus (@EmeiMarkus) March 19, 2025
Molti esponenti di centrodestra hanno ripescato un'analisi fatta dallo storico Ernesto Galli della Loggia 11 anni fa, in cui criticava chi citava a sproposito le parole di Spinelli, Colorni e Rossi: tipico di una classe politica, quella italiana, che è restia a capire lo spirito dei tempi e si abbarbica su analisi di corto respiro.
Il presidente della Commissione Cultura della Camera Federico Mollicone afferma, ringraziando Galli della Loggia per il suo prezioso contributo culturale: "Quel manifesto non è 'di una concretezza e di una profondità straordinaria', ma è una ‘boiata pazzesca’, che esprime un posizionamento politico esplicito a favore della rivoluzione socialista e contro la proprietà privata e la democrazia, che creò numerosi scontri anche tra coloro che erano stati confinati".
Il PD Lazio organizza un evento a Ventotene - Il Partito Democratico del Lazio ha annunciato un "pellegrinaggio laico" sull'isola di Ventotene per il 22 marzo 2025, con lo scopo di riaffermare il valore del Manifesto di Ventotene e rispondere alle critiche della premier Giorgia Meloni, che lo ha definito un esempio di un’Europa che non la rappresenta.
Scontro politico tra governo e opposizioni - Il Manifesto è diventato oggetto di un acceso dibattito politico: il centrodestra, con esponenti come Federico Mollicone (FdI) e Claudio Borghi (Lega), lo ha criticato definendolo "illiberale" e legato a ideali socialisti. Dall’altro lato, il PD e il Movimento 5 Stelle hanno accusato Meloni di distorcere la storia per fini politici.
Divisioni interne nella maggioranza - Il dibattito si inserisce in un contesto di tensioni all'interno della coalizione di governo, in particolare sulla politica estera e il progetto di riarmo europeo. La Lega si oppone al piano "ReArm Europe", mentre Forza Italia è favorevole. Secondo Angelo Bonelli (AVS), Meloni starebbe usando la polemica su Ventotene per distogliere l’attenzione dalle fratture nella maggioranza.