Per migliaia di studenti l’attesa è finita e si aprono i battenti delle università italiane. Dopo un periodo funestato dalle polemiche relative ai test d’ingresso, ora si comincia a fare sul serio. Il primo anno di università presenta per tutti una serie di difficoltà legate primariamente all’inesperienza, alla mancanza di organizzazione e, talvolta, all’incapacità di una matricola di districarsi sin da subito tra le dinamiche spesso poco fluide degli atenei italiani. Come partire col piede giusto, ecco un piccolo vademecum per non sbagliare l’approccio al mondo universitario.
La prima cosa da fare prima di mettere piede in facoltà è informarsi in rete, orientarsi sul sito della propria università, un luogo, seppur virtuale, dove cominciare a vivere l’ateneo. Spesso i siti delle università italiane sono tutto fuorché fruibili ed intuitivi, visitarli prima di cominciare a viverli può garantire un pizzico di sicurezza in più nel momento in cui sarà doveroso passare dalla teoria alla pratica.
Secondo passaggio fondamentale è conoscere alla perfezione gli esami da affrontare nel primo anno di corsi, in modo da poter incastrare la propria tabella di marcia tra lezioni, seminari ed esami. Tutto ciò può essere articolato in un piano di studi all’interno del quale diviene fondamentale per una matricola la figura del tutor, grazie al quale diviene magicamente possibile gestire crediti formativi obbligatori, propedeuticità, laboratori e idoneità. Per ciò che riguarda i professori la questione è più complessa: molti non sanno nemmeno che esistete, altri arriveranno ad ignorarvi, alcuni salteranno senza rimorsi l’orario di ricevimento. Tutto questo rende una vera e propria giungla il primo anno di università.
Un ateneo che ha fatto dell’organizzazione il suo vanto e la sua ragione di esistere è l’Università degli studi N. Cusano-Telematica Roma. Nata come università caratterizzata dall’erogazione online dei materiali didattici, è divenuta ben presto un punto di riferimento anche tra gli atenei in presenza. La UniCusano ha puntato tutto, e sin da subito, sulla figura del consulente didattico, una sorta di guru per lo studente, una figura onnipresente dall’immatricolazione alla laurea, in grado di risolvere ogni tipo di problema da quelli più strettamente didattici a quelli più apertamente orientativi. Il consulente didattico UniCusano è un ponte che avvicina ed accorcia le distanze tra prof. e studenti, supportando questi ultimi nell’approccio e nello sviluppo logico e ponderato di un piano di studi.
Il consulente UniCusano, in accordo con lo studente, impronta il percorso di studio esame per esame, gli fornisce gli strumenti adatti per affrontare ogni prova, lo supporta, lo coadiuva e lo consiglia dalla prenotazione al sostenimento di ogni esame. Non tutti i neodiplomati sono preparati al grande salto dalla familiarità di un istituto superiore all’indifferenza che si respira in una grande università con migliaia di iscritti. Solo i più forti ce la fanno mentre coloro i quali si perdono nelle lungaggini burocratiche, nell’inadeguatezza delle sedi e nel sovraffollamento delle lezioni, rischiano di mollare alla prima delusione. La figura del consulente punta a scongiurare tutto questo, affiancando lo studente indipendentemente dal suo grado di autonomia, dalla sua capacità di districarsi tra pratiche e prenotazioni, il consulente supporta costantemente tutti coloro i quali hanno voglia di studiare seguendo un percorso che non sia ‘facile’ o ‘agevolato’ ma che non si presenti nemmeno ad ostacoli.
Ufficio stampa/am