Un thriller agghiacciante per raccontare la storia di uno dei serial killer più prolifici degli Stati Uniti. Sulla stessa scia dello "Zodiac" di Netflix, la Paramount+ ha deciso di dedicare un'intera serie tv a Happy Face, interpretato da Dennis Quaid ("Buon quel che vi pare", "Golia"), che ha ucciso oltre 160 vittime nei primi anni Novanta.
Basata sul libro di Melissa G. Moore, "Shattered Silence" del 2009 e sul suo podcast "Happy Face", la serie tv ha fatto il suo debutto sulla piattaforma streaming oggi, 20 marzo 2025. Recensioni positive su Rotten Tomatoes hanno già riempito di lodi il prodotto scritto e creato da Jennifer Cacicio.
Scopriamo insieme se "Happy Face" è davvero una storia vera e che fine ha fatto il protagonista, il killer Keith Hunter Jesperson.
Sono i primi anni Novanta. In California, Florida, Nebraska, Oregon, Washington e Wyoming cominciano a essere ritrovati i cadaveri di alcune prostitute e di alcuni senzatetto, strangolati brutalmente.
La prima vittima è stata Taunja Bennett, uccisa il 21 gennaio 1990 vicino Portland, in Oregon. Leggendo del suo omicidio sui giornali, a Laverne Pavlinac - una donna che nulla aveva in comune con la vittima - viene in mente di incastrare il fidanzato, per sfuggire alla relazione violenta.
Così, rilascia una falsa confessione dove accusava il convivente e confessava che lui l'avesse costretta ad aiutarlo a uccidere e stuprare Bennett. Creduta, viene arrestata insieme al fidanzato: lui è condannato all'ergastolo, mentre lei a più di 10 anni di carcere.
La cosa, però, non viene apprezzata dal vero killer, decide di scrivere una confessione sul muro del bagno di un'area di servizio, firmandola con una faccina sorridente. Ma la confessione non viene presa sul serio, così, invia una lettera alle autorità e ai media, dove confessa l'omicidio, fornendo prove convincenti e firmandosi con la stessa faccina. Questo spinge i giornali ad attribuirgli il soprannome di "Happy Face Killer".
Dennis Quaid è un perfetto Happy Face, mentre da dietro le sbarre del carcere viene interrogato dalla sua stessa figlia, Melissa - interpretata dall'attrice e cantante Annaleigh Ashford, nota per "Masters of Sex", nella vana speranza di capire se un innocente rischia l'ergastolo per un omicidio commesso dal padre.
La serie tv, quindi, ripercorre gli efferati omicidi del serial killer, basati sulla vera storia di Keith Hunter Jesperson, vero volto dell'assassino della faccina sorridente. La storia, però, è raccontata attraverso il punto di vista della figlia, appena adolescente quando il genitore viene arrestato.
Crescendo, infatti, Melissa G. Moore ha cominciato a fare i conti con la pesante eredità delle azioni compiute dal padre. La donna ha dovuto metabolizzare quanto raccontato dai media e dalle autorità, cercando di riconciliare l'immagine di Jesperson come genitore e come efferato assassino.
La donna, oggi, si divide fra il lavoro con i familiari degli assassini o sospettati di omicidio e la sua vita in Sicilia, dove ha comprato una casa da ristrutturare, insieme al suo compagno Steven:
Queste le sue parole a 20/20, in un'intervista del 2015, per spiegare la sua decisione di raccontare senza paura la sua storia e quella del padre Keith.
La scia di sangue di Keith Jesperson si è fermata solamente con l'arresto, il 30 marzo 1995, dopo il ritrovamento del cadavere dell'allora fidanzata Julie Winningham. La polizia, infatti, ha scoperto il cadavere l'11 marzo 1995, vicino la Highway 14, nei pressi della contea di Skamania, nello stato di Washington.
A riportare la notizia è stata l'Associated Press, che ha raccontato di come le autorità abbiano perquisito la proprietà di Jesperson e ritrovato una ricevuta firmata dall'uomo, che lo incriminava collocandolo sulla scena del delitto all'ora dell'omicidio.
Interrogato, è stato lo stesso killer a confessare sia l'omicidio di Winningham, che quelli di altre otto vittime:
Nello stesso anno, poi, Jesperson ha deciso di rivelare agli inquirenti anche l'omicidio di Taunja Bennett, per il quale erano finiti in prigione Pavlinac e l'ex compagno Sosnovske: "Avrei voluto confessare... chiudere la faccenda, mettere le cose in chiaro. Ero preoccupato da molto tempo. Volevo che quelle due persone uscissero di prigione".
Secondo quanto riportato da People, Jesperson oggi è rinchiuso nell'Oregon State Penitentiary di Salem, dove sta scontando l'ergastolo, senza possibilità di condizionale.
In un'intervista all'Indipendent del febbraio dello scorso 2024, Keith Hunter Jesperson ha dichiarato di essere ancora sotto indagine per altri omicidi. Tuttavia, ha ammesso di voler fornire il proprio DNA affinché venga scagionato da tali accuse, ogni qualvolta sia possibile, perché: