Quando uccise con oltre 100 coltellate il padre, la madre e il fratellino nella loro casa di Paderno Dugnano, nel Milanese, la notte tra il 31 agosto e il primo settembre 2024, Riccardo C. era "parzialmente incapace di intendere e di volere". A stabilirlo è stato il dottor Franco Martelli, firmatario della perizia psichiatrica a cui il 18enne - all'epoca dei fatti ancora minorenne - è stato sottoposto su richiesta del gip.
I risultati sono stati depositati lo scorso 14 marzo e, insieme a quelli di una consulenza di parte, che ha riconosciuto il giovane "totalmente incapace di intendere e di volere", saranno discussi in un'apposita udienza ad aprile.
Come riportato dall'Ansa, il dottor Martelli scrive che Riccardo
Parole che, in un certo senso, richiamano quelle che il ragazzo stesso pronunciò durante la sua confessione: "Volevo cancellare tutta la mia vita di prima". Secondo la sua versione, per diverso tempo avrebbe avvertito, dentro di sé, un "malessere", che in estate si era acuito.
Arrivando alla conclusione che, solo uccidendo i membri della sua famiglia, avrebbe potuto "vivere in modo libero". Stesso movente che, secondo i giudici che li hanno condannati, spinse Erika De Nardo e il fidanzatino Mauro Favaro ad uccidere la madre e il fratello minore di lei, Gianluca, a Novi Ligure.
La mattina del primo settembre 2024, Riccardo contattò il 112, spiegando agli operatori di turno di aver ucciso il padre poiché lui, a sua volta, aveva aggredito la madre e il fratello. Quando i carabinieri lo raggiunsero, lo trovarono seduto di fronte alla villetta, in mutande e ancora sporco di sangue.
All'interno, c'erano i corpi senza vita delle tre vittime, ricoperti da coltellate. Più tardi, messo alle strette, il giovane avrebbe confessato: "Sono stato io, li ho uccisi tutti". Prima il fratello, poi la madre e il padre, chini sul figlio minore per cercare di salvarlo. Una strage che nessuno, a Paderno Dugnano, si sarebbe mai aspettato.
I vicini e i conoscenti, intercettati dai giornalisti, parlarono subito di una "famiglia modello" e, riferendosi a Riccardo, dissero che era "un ragazzo tranquillo, che non aveva mai dato problemi". "Mi sentivo un corpo estraneo", avrebbe invece rivelato lui. Fu arrestato e portato in una struttura per minori.
Mentre migliaia di persone presero parte ai funerali dei suoi genitori e del fratello. Per l'occasione, il sindaco, Anna Varisco, aveva anche proclamato il lutto cittadino, in segno di cordoglio alla famiglia.
Il servizio di Alvise Losi e Valeria Papitto per il Tg3, del primo settembre 2024.
Presto a carico del reo confesso si aprirà il processo. È accusato di triplice omicidio volontario aggravato, anche dalla premeditazione. Secondo le ricostruzioni, avrebbe infatti deciso di uccidere i familiari ore prima, durante la festa organizzata per il compleanno del padre, che spegneva 51 candeline.
Faceva il costruttore; la madre di Riccardo, Daniela, lavorava invece in un negozio di biancheria intima. Aveva 49 anni. Il fratellino, Lorenzo, appena 12.
fa sapere ora l'avvocato Amedeo Rizza, che lo difende, a Rai News. Proprio in virtù di essa, il giovane potrebbe beneficiare di uno sconto di pena. I nonni, dal canto loro, non lo hanno mai lasciato solo.