19 Mar, 2025 - 20:12

Trump scopre che non è così semplice porre fine alla guerra in Ucraina

Trump scopre che non è così semplice porre fine alla guerra in Ucraina

Durante la campagna elettorale del 2024, Donald Trump aveva promesso di porre fine alla guerra in Ucraina in 24 ore. Tuttavia, dopo il suo ritorno alla Casa Bianca, la realtà si è dimostrata ben più complessa. Tra negoziati difficili, un cessate il fuoco parziale e le richieste di Mosca, il conflitto resta lontano da una soluzione definitiva.

Trump e la guerra in Ucraina: dalla promessa di 24 ore al cessate il fuoco

Durante la campagna elettorale del 2024, Donald Trump ha affermato più volte che avrebbe posto fine alla guerra in Ucraina in 24 ore se gli americani lo avessero votato per un secondo mandato. Le parole di Trump indicavano una missione impossibile e, infatti, si sono rivelate tali. La guerra continua da ormai più di tre anni, con radici profonde, segnate anche dall’annessione della Crimea nel 2014.

Dopo la rielezione del tycoon, l'inviato di Trump per l'Ucraina, Keith Kellogg, ha fissato l'obiettivo di porre fine alla guerra entro 100 giorni dall'inizio del mandato presidenziale. Circa due mesi dopo il ritorno alla Casa Bianca, Trump ha dichiarato di essere stato "un po' sarcastico" quando aveva promesso di porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina in un giorno.

Con l'inizio del nuovo mandato di Trump, l'amministrazione statunitense ha sicuramente dato priorità agli sforzi per la pace in Ucraina. Tuttavia, questo periodo è stato segnato da diverse criticità.

Il 18 febbraio i funzionari russi e americani hanno tenuto un primo colloquio in Arabia Saudita senza la presenza di rappresentanti ucraini. L'assenza del delegato di Kiev ha sollevato timori sulla tutela degli interessi dell’Ucraina in un eventuale accordo di pace. Inoltre, il confronto tra Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha alimentato ulteriori preoccupazioni sulla direzione intrapresa da Washington.

Gli Stati Uniti e l’Ucraina sembrano aver ristabilito un equilibrio diplomatico. I funzionari ucraini e statunitensi si sono incontrati l’11 marzo a Riyadh e Kiev ha accettato un cessate il fuoco di 30 giorni.

Trump, Putin e il cessate il fuoco: un'intesa ancora fragile

Il presidente Trump ribadisce in ogni occasione che i colloqui con entrambe le parti stanno andando bene. Tuttavia, Vladimir Putin non ha ancora accettato l’accordo per una tregua incondizionata di 30 giorni.

La telefonata tra Trump e Putin del 18 marzo ha portato solo a un accordo su un cessate il fuoco limitato alle infrastrutture energetiche. I due leader hanno delineato un percorso verso la pace, ma tempistiche e modalità restano ancora poco chiare.

La conversazione con Trump, quindi, non sembra essere riuscita a convincere Putin. Il Cremlino ha dichiarato che, per un cessate il fuoco più ampio, Putin ha posto come condizione l’interruzione degli aiuti militari a Kiev. Mosca ha già espresso il proprio scetticismo su una tregua più estesa sostenendo che ciò darebbe all'Ucraina l'opportunità di riorganizzarsi durante il periodo di pausa dai combattimenti.

Un'ora dopo l'annuncio del cessate il fuoco parziale di 30 giorni per fermare gli attacchi alle infrastrutture energetiche, 40 droni russi hanno colpito edifici civili e una sottostazione elettrica in Ucraina. Zelensky ha prontamente osservato che, se la Russia non rispetta il cessate il fuoco, il suo paese reagirà, evidenziando così la fragile natura dei risultati ottenuti da Trump.

Trump tra Mosca e Kiev: il difficile equilibrio per la pace in Ucraina

Un giorno dopo la telefonata Trump-Putin, il presidente americano ha avuto una conversazione con il presidente ucraino. Il colloquio Trump-Zelensky è durato circa un'ora e mezza e mirava ad allineare le esigenze e le richieste di Kiev con quelle dichiarate da Mosca. Trump ha elogiato l'"ottima telefonata" con Zelensky e ha affermato che "siamo sulla buona strada".

È stato annunciato che Kiev ha accettato formalmente una sospensione, seppur parziale, degli attacchi sulle infrastrutture energetiche. Zelensky ha comunque ribadito il sostegno dell'Ucraina ad un cessate il fuoco senza condizioni. Il presidente ucraino ha chiesto ulteriori sistemi di difesa aerea per rafforzare la protezione del paese. Il presidente americano ha manifestato la sua disponibilità a collaborare per identificare le risorse disponibili, in particolare in Europa. La portavoce della Casa Bianca ha confermato che gli Stati Uniti continueranno a condividere informazioni di intelligence per supportare la difesa ucraina.

Nonostante gli sforzi dell’amministrazione Trump per raggiungere un accordo di pace, la guerra in Ucraina continua a rappresentare una sfida complessa. Il cessate il fuoco parziale non sembra aver impedito nuovi attacchi, mentre le condizioni poste da Mosca rendono difficile un’intesa più ampia. Con le tensioni ancora alte, resta da vedere quando Trump riuscirà davvero a ottenere quel risultato che aveva promesso in campagna elettorale.

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Nazlican Cebeci
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