L'INPS, nel messaggio n. 949 pubblicato il 18 marzo, ha reso note le indicazioni operative per ottenere il bonus per gli anziani non autosufficienti. Sul piano economico, si tratta della possibilità di ricevere un assegno di 850 euro mensili in aggiunta alle indennità già riconosciute. La misura è interamente gestita dall'Istituto, per cui solo da pochi giorni sono stati rilasciati i dettagli su come ottenerlo e su quali servizi possono essere acquistati.
Nel messaggio, l'INPS fornisce le indicazioni operative sulla gestione della Prestazione Universale.
In particolare, richiama il messaggio n. 4490 del 30 dicembre 2024, in cui sono presenti le prime indicazioni per la misura destinata agli anziani non autosufficienti titolari di indennità di accompagnamento.
Nel messaggio del 18 marzo 2025, l'Istituto specifica i criteri di accesso, il diritto di opzione, la reversibilità della scelta e le procedure di controllo.
Si ricorda che la Prestazione Universale è una misura introdotta dal 1° gennaio 2025 e resterà in vigore fino al 31 dicembre 2026.
Da una parte, esiste la concreta possibilità di ricevere l'indennità di accompagnamento per coloro che soddisfano il requisito sanitario, che accerta l'impossibilità di deambulare senza l'aiuto di un accompagnatore o l'incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita.
D'altra parte, a sostenere gli anziani c'è la Prestazione Universale, fruibile da coloro che soddisfano i seguenti requisiti:
Come spiegato dall'INPS, il diritto di opzione permette al titolare dell'indennità di accompagnamento di scegliere se aderire alla Prestazione Universale e, quindi, accettare il bonus anziani, oppure mantenere solo l'accompagnamento e altre indennità percepite.
Se da un lato c'è la concreta possibilità di ricevere una somma di 850 euro extra sull'indennità di accompagnamento per garantire l'assistenza all'anziano disabile, dall'altro c'è la consapevolezza che, accettando il bonus, sarà riconosciuta la sola Prestazione Universale, che assimilerà l'indennità di accompagnamento e altre misure.
Si, è possibile rinunciare alla Prestazione Universale. L'attuale normativa prevede l'opzione di rinuncia.
Il titolare della prestazione può presentare una richiesta di rinuncia compilando un apposito modulo e seguendo le procedure previste dalla normativa, al fine di cessazione del beneficio.
Come ha precisato l'INPS, l'accesso alla Prestazione Universale è subordinato alla presenza di una serie di controlli volti ad accertare la sussistenza dei vari requisiti, tra cui quelli anagrafici, economici e sanitari, con un'attenta valutazione della documentazione presentata dal richiedente.
Secondo i dati ufficiali, l'accertamento del requisito sanitario viene effettuato dalla Commissione medico-legale dell'INPS, che sarà chiamata a valutare il livello di bisogno assistenziale gravissimo sulla base della documentazione sanitaria prodotta per l'accesso alla Prestazione Universale.
Il controllo principale sui componenti del bonus anziani prevede l'individuazione del livello di bisogno assistenziale gravissimo.
Si tratta di un criterio adottato dall'INPS che tiene conto sia della valutazione sanitaria che di quella sociale.
Per ottenere il bonus anziani è indispensabile che la Commissione tecnico-scientifica, nella valutazione di tutti gli elementi in suo possesso, rilasci almeno un punteggio di 8 nel livello di bisogno assistenziale.
La valutazione è influenzata da diversi fattori, tra cui le condizioni di salute, la situazione sociale e la necessità di supporto quotidiano.
Il bonus anziani viene determinato sulla base di diversi elementi, tra cui:
In realtà, l'INPS, a titolo di Prestazione Universale, eroga un importo totale mensile pari a 1.381,76 euro.