Il malessere di Alvaro: la chiave della sofferenza non è il Milan, ma l'Atletico

Problemi di cuore per Álvaro Morata: l'addio al Milan rappresenterebbe solo la ciliegina sulla torta di un malessere molto più ampio del giocatore spagnolo, che affonda le radici in un passato più lontano. Insomma, il futuro dell'ex Juve non sarebbe dovuto essere a Milano, né tantomeno in Turchia, dove il giocatore sembra non aver trovato ancora l'ambiente adatto per esprimere le sue potenzialità.

Parte tutto dall'addio all'Atletico? Álvaro Morata ha dichiarato di aver dovuto riflettere di più sulla decisione di lasciare il club durante l'estate. Ha ammesso che, a posteriori, avrebbe dovuto pensare meglio se fosse stato il caso di lasciare o meno l'Atletico. Secondo lui, quando non ci si sente bene a certi livelli della propria vita, si rischia di prendere decisioni sbagliate. Questo è uno dei passaggi più significativi dell'intervista recente rilasciata da Morata a El Larguero.

Un Morata pentito dopo l'addio all'Atletico Madrid

Il numero 9, che ora è in prestito al Galatasaray in Turchia, ha ripercorso gli ultimi mesi della sua vita, che a giudicare dalle sue parole sarebbero stati molto complicati sia a livello personale che professionale. Ha spiegato che, ripensandoci, anche l'allenatore dell'Atletico, Simeone, lo stimava e gli voleva bene. Morata ha raccontato di aver scoperto un lato più sensibile di Simeone durante un periodo difficile della sua carriera, sottolineando che, come persona, è rimasto davvero sorpreso dall'aiuto che l'allenatore gli ha dato sotto il profilo personale, senza entrare nel merito del calcio, delle tattiche o della possibilità di giocare più o meno. Ha evidenziato che fu molto sorpreso dal comportamento di Simeone come persona nel momento in cui stava attraversando un periodo negativo.

Morata ha anche rivelato che l'allenatore del Milan, Paulo Fonseca, lo chiamava ogni giorno, e che in quel periodo aveva bisogno di sentirsi amato. Ha parlato con entusiasmo dell'inizio del progetto con il Milan, dove erano felici e giocavano ottime partite, riuscendo a battere squadre importanti come l'Inter e il Real Madrid in Champions League. Secondo il racconto di Morata, improvvisamente, le cose hanno iniziato a complicarsi.

Morata e l'addio al Milan 

Riguardo l'addio a gennaio al Milan, Morata ha affermato che, quando un giocatore come lui inizia a sentirsi un peso per tutto l'ambiente, preferisce andarsene. Ha raccontato di aver avuto l'opportunità di vivere un'esperienza familiare nel più grande club della Turchia, e ha deciso di accettarla. Non ha escluso la possibilità di restare oltre il contratto, che scadrà a gennaio, ma ha comunque sottolineato che il suo attuale contratto è con i rossoneri.

Non si sa se il futuro dello spagnolo sia nel capoluogo lombardo, ma sicuramente tutto l'ambiente milanista sa quanto sia grande il talento dello spagnolo, che certamente è stato anche un po' coinvolto nella crisi generale che ha investito il Diavolo nella stagione corrente. Un nuovo progetto, magari più ambizioso e chiaro, potrebbe portare il numero 9 a un clamoroso ritorno di fiamma, visto che, come ribadito in precedenza, l'ex Juve è ancora di proprietà del Milan e potrebbe essere un tassello imprescindibile nella squadra del prossimo anno.

Le prospettive per i rossoneri e Alvaro

A parte la Supercoppa europea, il Milan ormai ha poche ambizioni, soprattutto a nove giornate dalla fine: il massimo che la formazione lombarda potrà ottenere sarà la qualificazione ad almeno una delle coppe europee, tra Conference ed Europa League, anche se la concorrenza è altissima e la formazione meneghina dovrà vedersela con squadre che hanno dimostrato molto di più in questa stagione, come ad esempio Lazio, Fiorentina e Roma.

Se i rossoneri dovessero riuscire a raggiungere l'obiettivo minimo (per scongiurare il fallimento di una stagione pessima di per sé), allora Álvaro potrebbe avere qualche spunto per tornare il prossimo anno.