L'ex presidente della Rai Monica Maggioni, oggi, ha confidato al Corriere della Sera di aver assistito, quand'era bambina, a un processo delle Brigate Rosse.
L'ha sbirciato dalla porta della sua cameretta perché quel processo si è svolto nel salotto di casa sua, in Brianza. E sul banco degli imputati siedeva, suo malgrado, il padre: Paolo che, nella Milano dei primi anni Settanta, era un famoso sindacalista della Cisl. La giornalista nata a Milano il 20 maggio 1964 ha spiegato a Tommaso Labate, il cronista che l'ha intervistata, che è la prima volta che svela questo particolare della sua vita.
Monica Maggioni, dal 2013 al 2015 direttrice di RaiNews e dal 2015 al 2018 presidente della Rai prima di diventare la prima donna a dirigere il Tg1 (dal 2021 al 2023), ha raccontato l'episodio che vide protagonista il padre, Paolo, nella prima metà degli anni Settanta, gli anni più feroci del terrorismo rosso e nero in Italia, soprattutto a Milano e in Lombardia.
Ma cosa accadde di preciso nel salotto di casa Maggioni?
E comunque: nella villetta in Brianza dei Maggioni, entrò un gruppo di ragazzi con l'eskimo, la barba incolta e i capelli lunghi che si chiusero col padre in salotto per sottoporlo a un processo del popolo, come era uso delle Brigate Rosse all'epoca:
Ma come andò a finire il processo?
Sta di fatto che Monica Maggioni ha dovuto anche specificare che il padre non volle mai parlare più di tanto di quella sera:
Il ricordo di Monica Maggioni raccolto dal Corriere è arrivato proprio nel giorno del ventitreesimo anniversario dell'omicidio di Marco Biagi.
Il giuslavorista bolognese fu ammazzato a 51 anni il 19 marzo 2002 sotto casa, mentre rientrava in bicicletta.
Il suo omicidio rappresentò un terribile colpo di coda dell'organizzazione terrorista: spezzò la vita del promotore della riforma del mercato del lavoro che vide la luce in ogni caso con il Governo Berlusconi II, con la legge 30 del 2003.
Oggi, tra gli altri, l'ha ricordato Deborah Bergamini, vicesegretaria di Forza Italia: