Gli Usa, sotto la guida di Donald Trump, hanno lanciato una nuova app, la "CBP Home App", per esortare gli immigrati senza documenti ad autoespellersi, proponendo un'alternativa alla deportazione. Un'iniziativa che solleva interrogativi sulla sua efficacia e sulla visione che il presidente ha dell'immigrazione negli Stati Uniti.
Il presidente americano, Donald Trump, esorta gli immigrati senza documenti ad autoespellersi. L'applicazione “CBP Home App” è stata lanciata il 18 marzo. Il video pubblicato dalla Casa Bianca ricorda una pubblicità per un nuovo progetto digitale, con Trump che lo promuove accompagnato da musica di sottofondo. Nel video, Trump afferma che gli immigrati possono “autoespellersi nel modo più semplice o farsi deportare nel modo più difficile”.
Quindi, l'amministrazione Trump indica che i migranti senza documenti possono utilizzare l'app per scegliere di autoespellersi. Chi lo farà “potrà potenzialmente avere l'opportunità di tornare”. Chi sarà catturato e deportato dalle autorità statunitensi non avrà la possibilità di rientrare negli Stati Uniti.
L'app lanciata dall'amministrazione Trump presenta due aspetti distintivi. Il primo riguarda il fatto che l'immigrazione, insieme all'economia, è stata uno dei cavalli di battaglia di Trump durante la campagna elettorale del 2024. La campagna attorno a questo strumento chiarisce ancora una volta che Trump non ha intenzione di legalizzare i migranti senza documenti. Sebbene l'efficacia di chiedere a chi cerca protezione da violenza, povertà o persecuzione di autoespellersi è tutta da valutare, il tycoon ha almeno dimostrato ai suoi elettori il suo impegno a inasprire le regole sull'immigrazione.
Il secondo punto riguarda l'intenzione di Trump di cancellare l'operato del suo predecessore, Joe Biden, anche nelle politiche migratorie.
Nel video, Trump afferma che l'app utilizzata dall'amministrazione Biden, ovvero CBP One, ha permesso l'ingresso illegale di 1 milione di persone negli Stati Uniti. Ma è davvero così?
Nel 2021, l'allora vicepresidente Kamala Harris aveva esortato milioni di persone a non andare in America, dicendo: “Se arrivate al nostro confine, verrete respinti”, scatenando un importante dibattito sulle intenzioni dell'amministrazione Biden in materia di immigrazione. A distanza di quattro anni, si può dire che la presidenza Biden sia stata caratterizzata dall'invocazione di un'"immigrazione ordinata".
CBP One, lanciato durante il primo mandato di Trump nel 2020, ha semplificato diversi servizi di immigrazione. Ha facilitato gli appuntamenti per l'ispezione di merci deperibili e ha permesso ai viaggiatori internazionali di monitorare lo stato delle loro domande di ammissione I-94.
Durante la presidenza Biden, CBP One è stata utilizzata come unica modalità per prenotare appuntamenti per l'asilo e per fare richiesta di asilo al confine. L'amministrazione Biden ha avvertito che, salvo eccezioni, i richiedenti asilo che attraversavano il confine irregolarmente potevano essere banditi dagli Stati Uniti per cinque anni e affrontare procedimenti penali.
Per i critici, l'app creava solo un "muro digitale" al confine per coloro che cercavano disperatamente uno slot libero. La pratica è stata ampiamente criticata anche dai repubblicani, che sostenevano che facilitasse l'immigrazione illegale. L'app è stata poi chiusa con l'insediamento di Trump con il risultato di annullare gli appuntamenti di centinaia di persone.
Il prodotto finale "CBP Home App" è, infatti, una versione revisionata dall'amministrazione Trump. Il segretario per la Sicurezza nazionale americano, Kristi Noem, ha illustrato i cambiamenti affermando che gli stranieri che scelgono di autoespellersi potranno, in futuro, "vivere il sogno americano".
Mentre l'idea di autoespulsione tramite app potrebbe sembrare un approccio inusuale, riflette le politiche rigide di Trump sull'immigrazione. Il presidente americano continua a sottolineare un contrasto con l'amministrazione Biden, anche se nella realtà le differenze non sono marcate e la questione di come affrontare l'immigrazione resta un tema divisivo nel dibattito politico americano.