C'è solo un modo di sopravvivere. E quel modo è armarsi fino ai denti. La ricetta è firmata dal dottor Mario Draghi: l'ex banchiere centrale della Bce ha solo questa soluzione in tasca. Niente chiacchiere, men che meno diplomazia, anche adesso che Washington si sta avvicinando alle posizioni di Mosca.
Del resto, Draghi è coerente con la sua storia. Era presidente del Consiglio italiano quando, il 24 febbraio 2022, la Russia invase l'Ucraina. E a giugno di quello stesso anno si mise in treno assieme al presidente francese Macron e a quello tedesco Scholz alla volta di Kiev per mostrare fisicamente sostegno a Zelensky.
Con Putin, invece, nemmeno una telefonata. Quella, del resto, sta provando a farla in queste ore Donald Trump, nel frattempo diventato di nuovo presidente degli Stati Uniti, con la speranza, per dirla con il titolo di apertura del Manifesto di oggi, che nessuno "riattacchi".
Oggi, Mario Draghi è tornato a parlare nel Parlamento italiano, l'istituzione che lo sfiduciò da premier il 22 ottobre 2022, per presentare il suo Rapporto sulla competitività europea. Ma le sue parole più importanti nel corso dell'audizione che ha tenuto davanti alle commissioni riunite di bilancio, attività produttive e politiche Ue di Camera e Senato le ha spese a proposito del piano ReArm di Ursula Von der Leyen:
Quella di Draghi, quindi, è una doppia guerra: a est contro la Russia e a ovest contro gli Stati Uniti.
Per l'ex banchiere che fece la sua prima guerra internazionale nel 2012 per difendere l'euro, oggi come allora, non c'è tempo da perdere. Del resto, da appassionato di film western, Draghi ha sempre avuto la mano sul fodero e finanche l'espressione e i tempi dello sceriffo. Quando disse, ad esempio, che avrebbe difeso la moneta europea "costi quel che costi", pochi ricordano che fece una breve pausa e poi aggiunse: "E credetemi, sarà sufficiente",
Oggi, invece, che ha detto Draghi?
In queste settimane, invece, tutto è cambiato. E Draghi ha già ben chiaro anche la catena di comando per la difesa europea:
Questo avrà delle ripercussioni anche nell'economia europea:
ha sottolineato il consulente speciale della presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen. Il quale, passando di guerra in guerra, ha posto l'attenzione anche su quella commerciale avviata da Trump:
Draghi ha fatto accenno in ogni caso anche al rilancio della competitività europea attraverso una riduzione delle bollette.
Ma come ha terminato il suo intervento l'ex premier? Con una bacchettata ai parlamentari che l'ascoltavano ma che, evidentemente, a un certo punto, avevano altro da fare: