Le sue posizioni apertamente favorevoli al riarmo europeo e al sostegno politico e militare all’Ucraina potrebbero essere alla base delle minacce di morte ricevute oggi e nei giorni scorsi dal leader di Azione Carlo Calenda.
La scritta ‘Sopprimiamo Calenda’ è apparsa oggi, 18 marzo 2025, su un muro davanti a un liceo di Genova. È la seconda nel giro di pochi giorni, dopo quella apparsa il 9 marzo a Roma nei pressi della scuola frequentata dal figlio del senatore.
Questa volta, però, la minaccia sembrerebbe portare una firma, una “Z” con un trattino in mezzo, che farebbe pensare alla propaganda filorussa, dal momento che la zeta è la lettera che campeggia sui carri armati russi e che in questi tre anni di guerra ha finito con l’identificare i sostenitori di Putin.
Dopo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno, anche Carlo Calenda potrebbe essere finito nel mirino della propaganda russa?
L’ultima minaccia di morte a Carlo Calenda è comparsa in queste ore sui muri della città di Genova. A denunciarla sui suoi canali social è stato lo stesso leader di Azione che ha postato la foto con le minacce.
“Sopprimiamo Calenda”. È questo il testo del messaggio, scritto con vernice nera e con lettere in stampatello maiuscolo, su un muro davanti a un liceo a Genova e firmato con una “Z”, che potrebbe essere riconducibile in qualche modo alla propaganda russa.
La lettera ‘Z’, infatti, identifica il sostegno all’operazione militare della Federazione Russa in Ucraina e compare su tutti i carri armati russi che hanno invaso il Donbass e la Crimea.
Il ministero della Difesa russo nel marzo del 2022, a poche settimane dall’invasione dell’Ucraina, dichiarò in un post su Instagram che il simbolo è un’abbreviazione della frase “per la vittoria”.
Non è la prima volta che un politico italiano viene preso di mira da gruppi filorussi. Nel 2022, l’allora ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, fu oggetto di minacce di morte firmate, anche in quel caso con la lettera “Z”.
Una minaccia a cui, Carlo Calenda anche questa volta risponde direttamente, invitando gli autori ad affrontarlo di persona.
Non è la prima volta che il segretario di Azione diventa bersaglio di minacce e insulti. Lo scorso 9 marzo, la scritta, in stampatello maiuscolo, “Calenda infame” comparve su un muro davanti al liceo romano frequentato dal figlio.
Anche in quel caso gli autori avevano utilizzato vernice nera, ma nessuna firma, a differenza di quella comparsa oggi.
Fu il commento dei Calenda nel post in cui denunciava il tentativo di intimidazione.
Questa scritta è comparsa davanti all’ingresso della scuola di mio figlio. Vorrei segnalare all’infame vigliacco che l’ha fatta che io lavoro a corso Vittorio Emanuele II, 21. Vado in ufficio a piedi e non ho la scorta. Può serenamente venire a dirmi in faccia ciò che pensa. pic.twitter.com/aUsVVN1xoO
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) March 9, 2025
Le minacce al leader di Azione rappresentano un segnale inquietante. Sabato 15 marzo Calenda è sceso in piazza a Roma, con la bandiera dell’Ucraina, per ribadire la sua vicinanza al Governo di Kiev e la necessità di continuare a sostenere la causa ucraina contro l’invasione russa.
La comparsa della lettera “Z” con cui gli autori hanno firmato l’ultimo, sembrerebbe indicare ambienti vicini alla propaganda putiniana, ma negli ultimi mesi, l’ex ministro dello Sviluppo Economico ha sempre avuto una posizione molto chiara anche rispetto al conflitto mediorientale. Posizione che potrebbe avergli creato qualche ‘antipatia’ negli ambienti antagonisti.
Nell'ultima settimana i politici e le istituzioni italiane sono state spesso al centro di attacchi e critiche dalla Russia. La vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno, è stata attaccata duramente da un noto giornalista pro-Putin. La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, infine, ha attaccato nuovamente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.