Il primo termine per la presentazione della Certificazione Unica 2025 si è chiuso ieri, lunedì 17 marzo.
Nel caso in cui dovessero esserci errori oppure omissioni, è possibile mettersi in regola senza subire sanzioni entro i cinque giorni successivi alla scadenza. Infatti, è possibile procedere con l’invio sostitutivo.
In questo articolo vedremo come procedere, in quali casi è possibile farlo, e quali sanzioni sono previste in caso di mancato invio dopo il periodo di tolleranza.
I termini per la trasmissione della Certificazione Unica 2025 si sono chiusi nella giornata di lunedì 17 marzo 2025.
Il termine per l'invio delle Certificazioni Uniche dei lavoratori autonomi è fissato al 31 marzo 2025, mentre quello per le CU con redditi esenti o non dichiarabili con la precompilata è al 31 ottobre 2025.
Quest’anno le scadenze sono tre, ma non per questo le regole stabilite per regolarizzare omissioni o errori subiscono modifiche. Infatti, ci sono 5 giorni di tempo per mettersi in regola e inviare una Certificazione Unica sostitutiva.
Tale possibilità si applica solo nei seguenti casi:
Caso diverso è quando la Certificazione Unica non viene ricevuta. In questo caso occorre capirne il motivo e, eventualmente, farne segnalazione.
Per determinare la decorrenza dei 5 giorni, è necessario fare attenzione alla data indicata nella documentazione consultabile nella sezione Ricevute sul portale dell’Agenzia delle Entrate.
Per quanto riguarda le CU trasmesse a ridosso della scadenza, può capitare che lo scarto venga comunicato successivamente. Quindi, i 5 giorni messi a disposizione per la rettifica degli errori oppure delle omissioni decorrono dalla data contenuta nella comunicazione di scarto.
L’Agenzia delle Entrate prevede tre possibilità per mettersi in regola nel caso in cui siano state presentate Certificazioni Uniche contenenti errori oppure omissioni.
Tra le tipologie di invio, oltre a quello ordinario, ci sono anche il sostitutivo e l'annullamento. Proprio gli ultimi due casi riguardano la possibilità di correggere gli errori o le omissioni: invio sostitutivo o di annullamento. Optando per queste modalità è possibile ravvedersi, entro 5 giorni, senza incorrere nel rischio di sanzioni.
In caso di errata presentazione della Certificazione Unica, le sanzioni non si applicano se si effettua un invio sostitutivo o di annullamento entro 5 giorni dalla scadenza.
Una volta concluso il periodo di tolleranza di 5 giorni per l'invio della CU sostitutiva, scattano le sanzioni.
Per Certificazione Unica tardiva, omessa o errate sono previste sanzioni pari 100 euro per singolo documento, nel limite massimo di 50.000 euro per anno e sostituto d’imposta.
Per la CU errata trasmessa entro il 17 marzo e poi corretta e inviata entro 60 giorni, le sanzioni previste sono pari a 33,33 euro per ciascun documento, con un limite di 20.000 euro per anno e sostituto d’imposta.
Tuttavia, è possibile avvalersi del ravvedimento operoso, come comunicato dall’Agenzia delle Entrate. In questo modo, optando per il ravvedimento spontaneo è possibile regolarizzare la propria posizione beneficiando di uno sconto.
Concludiamo facendo una sintesi dei principali aspetti del testo:
Termini e scadenze della Certificazione Unica 2025: il primo termine per la presentazione della Certificazione Unica 2025 si è chiuso il 17 marzo 2025 per i lavoratori dipendenti, mentre le scadenze successive sono fissate per il 31 marzo (lavoratori autonomi) e il 31 ottobre 2025 (redditi esenti o non dichiarabili con la precompilata).
Possibilità di invio sostitutivo: in caso di errori od omissioni nella Certificazione Unica, è possibile inviare una certificazione sostitutiva entro 5 giorni dalla scadenza senza incorrere in sanzioni. Questo vale per errori nella trasmissione od omissioni, e la correzione deve avvenire entro il periodo di tolleranza.
Sanzioni in caso di invio tardivo o errato: se la Certificazione Unica non viene rettificata entro il termine dei 5 giorni di tolleranza, scattano sanzioni. Le sanzioni variano in base alla gravità dell'errore, con un importo di 100 euro per documento, ma possono essere ridotte se l'invio corretto avviene entro 60 giorni.