Dopo la sconfitta elettorale, l'ex vicepresidente Kamala Harris sembra essere sparita dai riflettori, lasciando molti a chiedersi cosa stia facendo.
La sua assenza dalla scena pubblica ha acceso il dibattito all’interno del Partito Democratico: c’è chi crede che si stia prendendo del tempo per riflettere e pianificare il suo futuro politico, e chi invece la accusa di essersi defilata senza assumere un ruolo di leadership nel partito.
Scendiamo nei dettagli.
Dopo la bruciante sconfitta elettorale contro Donald Trump, i democratici sono ancora in fase di assestamento e stanno cercando di capire come riorganizzarsi per il futuro.
Ma c'è una domanda importante che molti si stanno facendo da un po' di tempo: dove è finita Kamala Harris?
L’ex vicepresidente, che fino a pochi mesi fa era il volto della campagna elettorale accanto a Joe Biden, sembra essere sparita dai radar politici.
Secondo alcuni membri del partito, la sua assenza è diventata preoccupante e dimostrerebbe la sua incapacità di leadership in questo momento delicato.
"È scomparsa!", ha dichiarato un esponente del Partito Democratico in forma anonima.
Nonostante suo marito Doug Emhoff, continui ad affermare che Kamala è la leader naturale del partito, la maggior parte degli esponenti del partito non vedono alcuna prova concreta di questa affermazione.
L’assenza della Harris sta generando frustrazione tra i sostenitori e i finanziatori democratici, soprattutto considerando che la campagna elettorale ha speso miliardi di dollari nel tentativo di rimanere alla Casa Bianca. "Abbiamo speso 2 miliardi di dollari per cercare di farla eleggere e ora lei è a Broadway a vedere spettacoli? Non è il tipo di leadership di cui il mondo ha bisogno in questo momento", ha commentato un fonte del partito.
Nel frattempo, la Harris ha firmato con l’agenzia di rappresentanza hollywoodiana CAA, scelta che ha sollevato ulteriori perplessità sul suo futuro politico.
Altri critici sostengono che il problema principale di Kamala sia la sua estrema avversione al rischio. "È la persona più restia a esporsi che abbia mai visto, ed è uno dei motivi per cui ha perso", ha rivelato un insider. "Ha fatto pochissime interviste, non ha mai permesso al pubblico di conoscerla davvero. Nessuno è riuscito a capire chi sia veramente".
Secondo un recente articolo del Telegraph la Harris avrebbe fallito nel suo approccio ai media, anche evitando i social e le nuove piattaforme di comunicazione.
Un donatore democratico, citato dal San Francisco Standard, ha espresso un forte senso di frustrazione: "Questa è stata una vera batosta per tanti finanziatori. Abbiamo speso una fortuna, e ora ci chiediamo: per cosa esattamente?"
Se da un lato i critici accusano Kamala Harris di essersi defilata, dall’altro il suo staff sostiene che stia comunque lavorando dietro le quinte.
L’ex vicepresidente ha recentemente partecipato agli NAACP Image Awards e pare stia raccogliendo fondi per il Comitato Nazionale Democratico. Inoltre continuerebbe a dialogare anche con leader statali e federali.
Una fonte vicino alla Harris ha spiegato che la sua strategia non è quella di inseguire i media a tutti i costi: "Sta parlando con le persone giuste, non corre in giro a cercare titoli sui giornali. Chi la sostiene è impaziente di vedere la sua prossima mossa e le sta dando spazio".
Il problema, però, è che in politica il tempo è un lusso. Se Kamala Harris vuole rimanere una figura centrale nel Partito Democratico, dovrà presto rompere il silenzio, dovrà riapparire in pubblico e far capire quali sono le sue intenzioni.
Rimanere nell’ombra troppo a lungo potrebbe costarle caro e lasciare spazio ad altri leader più intraprendenti pronti a prendersi la scena.