Recentemente, Fisco Oggi ha chiarito uno degli aspetti più comuni relativi alla notifica delle cartelle esattoriali nei casi di irreperibilità del contribuente. Per la notificazione degli avvisi e degli atti tributari impositivi, si applicano le disposizioni normative previste dall'articolo 140 del codice di procedura civile e dall'articolo 60, lettera e), del D.P.R. n. 600/1973. Molti hanno sollevato il problema della notifica delle cartelle esattoriali o atti tributari quando il contribuente risulta temporaneamente o permanentemente irreperibile. Cosa accade in queste circostanze? Qual è la responsabilità del contribuente?
Esistono diversi casi in cui un contribuente può risultare irreperibile, e si tratta di una situazione tutt'altro che rara. In tali casi, la notifica dell'atto tributario è disciplinata dall'articolo 140 del codice di procedura civile, che stabilisce le modalità da seguire quando il destinatario è irreperibile. La stessa procedura si applica nei casi di rifiuto del contribuente o delle persone che si trovano presso l’abitazione o l'ufficio (persone abilitate a ricevere l’atto).
Secondo quanto riportato da broardi.it, la notifica degli atti tributari segue una procedura specifica che prevede i seguenti passaggi:
In sostanza, quando il contribuente destinatario di una cartella esattoriale o di un altro atto tributario risulta irreperibile, si attiva una procedura speciale che rende valida la notifica trascorsi i termini previsti dalla legge.
Come spiegato da Fiscooggi.it, la differenza tra irreperibilità assoluta e irreperibilità relativa determina modalità di notifica diverse.
In quest'ultimi casi, si applicano le disposizioni previste dall'articolo 140 del codice di procedura civile, che stabilisce i seguenti passaggi:
In questi casi, la notifica si perfeziona dieci giorni dopo la spedizione della raccomandata informativa.
In sintesi, l'irreperibilità assoluta implica l'assenza totale del contribuente nel Comune di residenza, mentre l'irreperibilità relativa si riferisce a un'assenza temporanea del contribuente.
Il domicilio fiscale è il luogo in cui il contribuente dichiara la propria residenza principale ed è il punto di riferimento per le notifiche degli atti fiscali.
Pertanto, il contribuente è tenuto a comunicare tempestivamente eventuali variazioni del proprio domicilio fiscale.
In caso di mancata comunicazione, l'ufficio fiscale farà riferimento all'ultimo domicilio fiscale registrato.
Ecco una panoramica delle responsabilità del contribuente riguardo al domicilio fiscale:
In conclusione, è fondamentale che il contribuente aggiorni tempestivamente i propri dati fiscali in caso di variazioni, per garantire l'efficacia delle comunicazioni e delle notifiche ufficiali. Evitare la notifica degli atti tributari non è consigliabile, poiché ciò potrebbe precludere la possibilità di presentare ricorso, soprattutto se i termini per l'impugnazione sono scaduti.