Per il 2025 era prevista l’introduzione di un nuovo bonus TARI dedicato ai nuclei familiari a basso reddito. La brutta notizia è che non si tratta di un incentivo finanziato con fondi statali, ma bensì di un'agevolazione coperta attraverso un aumento diretto della tassa sui rifiuti. Di conseguenza, le prospettive di miglioramento economico per le famiglie si riducono, poiché saranno loro stesse a finanziare il bonus tramite l’incremento delle tariffe. Vediamo insieme come sarà finanziato il bonus TARI 2025.
Per avere un quadro completo su chi ha diritto al nuovo bonus rifiuti e quali sono i requisiti, ti invitiamo a guardare il video di "Bonus TARI 2025 ➡ ufficiale chi ha diritto al nuovo bonus rifiuti spazzatura? Domande requisiti", pubblicato da Alessandro Mr LUL shorts.
I fondi per garantire il bonus arriveranno direttamente dalle tasche dei cittadini e delle imprese. Sebbene molti beneficiari si aspettino di ricevere lo sconto del 25% sulla tassa sui rifiuti, anche loro dovranno fare i conti con un aumento delle tariffe. La TARI, infatti, finanziata attraverso una componente perequativa, un meccanismo che distribuisce l’onere economico tra tutti i contribuenti, facendo sì che l'intero sistema sia a carico della collettività.
Come riportato da Il Sole 24 Ore, il bonus TARI sarà finanziato proprio con l’aumento della tassa, che interesserà sia i beneficiari dello sconto che coloro che non ne usufruiranno.
L’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) si occuperà della gestione dell’aumento, definendone entità e modalità, al fine di coprire i costi del bonus. L’incremento coinvolgerà tutti i cittadini, comprese le famiglie beneficiarie e le imprese.
Alcune famiglie, pur godendo di uno sconto, si troveranno in una situazione paradossale: otterranno il bonus, ma allo stesso tempo dovranno sostenere un aumento della tassa, contribuendo comunque al finanziamento dell’incentivo per i nuclei a basso reddito.
Il meccanismo per il rilascio del bonus TARI si basa sull’individuazione di un ISEE basso. Infatti, l’incentivo è stato introdotto per sostenere le famiglie con un ISEE fino a 9.530 euro, mentre per le famiglie con quattro o più figli a carico è previsto un reddito fino a 20.000 euro.
Il legislatore ha previsto uno sconto del 25% sulla tassa rifiuti per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie in difficoltà. Tuttavia, per finanziare il bonus, è stato previsto un aumento generale delle tariffe. La misura potrebbe sembrare controversa, ma si è resa necessaria per garantire la copertura dei costi dell’agevolazione.
La cosiddetta "componente perequativa" serve proprio a distribuire equamente l’onere economico tra tutti i contribuenti.
Secondo quanto riportato da Informazionefiscale.it, l’aumento della tassa sui rifiuti, necessario per finanziare il bonus TARI, entrerà in vigore entro quattro mesi.
Da un punto di vista normativo, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM), che definisce i requisiti per il rilascio dell’incentivo sulla TARI, è stato ufficializzato tramite la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 13 marzo 2025.
L’aumento della tassa sui rifiuti (TARI) sarà applicato a tutti i contribuenti, indipendentemente dal fatto che si tratti di utenze domestiche o non domestiche.
Come già menzionato, il rincaro è stato predisposto attraverso il meccanismo della "componente perequativa", il che significa che il costo sarà distribuito equamente tra tutti i cittadini.
I beneficiari del bonus, grazie a questo sistema, potranno usufruire di uno sconto del 25% sulla bolletta TARI. Tuttavia, come previsto dalla normativa vigente, anche loro dovranno contribuire all’aumento della tassa, in quanto il finanziamento dell’incentivo avverrà attraverso un incremento generalizzato delle tariffe stabilito dall’ARERA.
Inoltre, la gestione del bonus TARI da parte dell'ARERA consentirà di ricevere l’incentivo automaticamente nella bolletta, senza la necessità di presentare alcuna domanda, come accade per il bonus sociale.
L’ARERA, con la delibera 363/2021/R/RIF, ha approvato il provvedimento che regola l’incremento della TARI in base ai costi efficienti previsti dai Comuni per la gestione dei servizi di raccolta e smaltimento rifiuti, secondo quanto stabilito dal Piano Economico Finanziario (PEF).
Come previsto nella delibera 389/2023/R/RIF, l’ARERA aggiornerà le tariffe su base biennale. Per il biennio 2024-2025, sono previste importanti novità nel metodo tariffario, tra cui una revisione del PEF TARI.
In conclusione, sebbene l’introduzione del bonus TARI aiuterà le famiglie in difficoltà economica, essa comporterà anche un aumento generale della tassa sui rifiuti per tutti i contribuenti. Da un lato, si sostiene chi ha un reddito basso, ma dall’altro si grava l’intera collettività con un incremento delle tariffe.