17 Mar, 2025 - 11:52

Giornata dell'Unità Nazionale, il silenzio della Lega e il motivo della sua opposizione

Giornata dell'Unità Nazionale, il silenzio della Lega e il motivo della sua opposizione

Ogni 17 marzo si festeggia la Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera. Un momento che seppur non segnato in rosso sul calendario, era stato pensato per far riunire attorno ai simboli laici della Repubblica italiana tutta la sua popolazione, che al di là dei governi e dei suoi ministri si riconosce nei valori di fratellanza, di operosità e di pace insiti nella Costituzione e nella bandiera tricolore.

Uno dei momenti più intensi è la deposizione della corona d'alloro da parte del presidente della Repubblica Mattarella, accompagnata dalla presenza del presidente del Senato La Russa, dalla premier Meloni e dal ministro della Difesa Crosetto.

Nel turbinio di post social che ricordano il valore civico del 17 marzo spicca però il silenzio leghista. Escluso il ministro dell'Istruzione Valditara, nessuno del partito di Salvini ha espresso qualche opinione sulla ricorrenza. Silenzio dovuto al fatto che nel 2011 la Lega votò contro la legge che istituiva la Giornata dell'Unità nazionale?

La Giornata dell'Unità nazionale festeggiata da tutti, tranne dalla Lega

Le feste laiche che ruotano attorno a simboli o immagini come la bandiera nazionale o il testo legislativo fondamentale dello stato (come lo è la Costituzione italiana) sono state considerate da tanti sociologi come simulacri delle festività religiose. Queste vennero parzialmente sostituite nel momento in cui dalla Rivoluzione francese in poi al centro della vita pubblica il cittadino e non il suddito o il fedele.

In Italia dal 2011 c'è la "Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera", evento che se non comporta la pausa delle attività lavorative o commerciali era stata pensata come momento di condivisione e di unificazione della cittadinanza italiana. Non per la Lega però: se sono certamente note le sue posizioni secessioniste e federaliste, meno nota può essere l'opposizione che molti parlamentari e senatori all'epoca fecero per l'istituzione di questa giornata.

Ogni 17 marzo viene deposta una corona d'alloro all'Altare della Patria per ricordare il milite ignoto, simbolo di tutti quegli italiani senza nome che sono morti nel lungo percorso che ha portato all'unificazione dell'Italia. 

I leghisti nel 2011 si opposero alla legge essenzialmente per una questione economica. Come affermò Roberto Calderoli all'epoca, "fare un decreto legge per istituire la festività del 17 marzo, un decreto legge privo di copertura, in un Paese che ha il primo debito pubblico europeo e il terzo a livello mondiale e in più farlo in un momento di crisi economica internazionale è pura follia. Ed è anche incostituzionale".

Per il solo 2011 i fondi vennero spostati dal 4 novembre (giornata della festa delle Forze armate) al 17 marzo. Dal PD ad Italia dei Valori, si censurò l'atteggiamento sprezzante di Calderoli, Roberto Maroni e Umberto Bossi, quasi a sfregio del senso civico di tutti gli italiani.

Valditara: "Importante l'educazione civica"

Passando al 2025, i profili social della Lega sono stati spogli di post o commenti riguardo la giornata del 17 marzo. Guardando al profilo X di Salvini, per quel giorno c'è soltanto un post del 2023 che celebrava il valore del ponte sullo Stretto di Messina come simbolo dell'unire l'Italia continentale e insulare con un gioiello architettonico.

Se vogliamo poi ampliare il discorso ai ministri leghisti presenti all'interno del governo, c'è Giuseppe Valditara. Il ministro dell'Istruzione e del Merito ha incassato il sì ad una riforma scolastica che vuole mettere al centro la patria e le espressioni della cultura occidentale come la Bibbia o l'Iliade, magari a discapito di altre forme di narrazioni storiche che pongono al centro altre popolazioni.

Per Valditara ogni prossimo 17 marzo sarà quindi ancora più valorizzato con le nuove linee guida sull'educazione civica, per cementare e indicare a tutti gli studenti il valore dello stato in cui vivono.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dal canto suo inserisce questa celebrazione all'interno del suo europeismo. Si festeggia l'inno di Mameli e la bandiera tricolore, certo, senza però dimenticare che uno stato può essere definito tale anche nel suo rapporto di collaborazione e di aiuto con quelli che lo circondano:

virgolette
La ‘Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera’ richiama a ciascheduno i valori su cui si fonda la nostra comunità e le aspirazioni che la animano per la costruzione di una società sempre più coesa e inclusiva, che sappia guardare con fiducia al domani, nell’orizzonte europeo.

Il senso della festività del 17 marzo

I motivi più politici e culturali che nel 2011 avevano posto la Lega contro il governo guidato da Silvio Berlusconi (fra le cui fila c'era anche l'attuale premier Meloni, allora ministro della Gioventù) riguardano lo scetticismo proprio dei leghisti verso "Roma ladrona" e lo stato centralizzato.

Negli anni i toni si sono ammorbiditi e passati al federalismo, mettendo da parte la secessione della Padania. Meglio un federalismo coordinato che un centralismo imposto dall'alto: molti leghisti considerano l'unità d'Italia come una sorta di conquista guerresca che il Regno di Sardegna mosse ai danni degli altri stati italiani (Regno delle Due Sicilie, Granducato di Toscana, ecc.).

Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha dal canto suo spiegato le ragioni di una festività di questo tipo. Democrazia e libertà esemplificati dall'inno, dalla bandiera e dalla Costituzione, che hanno forgiato tutti gli sforzi fatti dal 1861 in avanti:

virgolette
Nel giorno in cui celebriamo l’Unità nazionale, la Costituzione, l’Inno e la Bandiera, rendiamo omaggio alla storia e all’identità della nostra nazione. Mai come oggi, in un periodo di incertezze, è fondamentale ricordare i valori di democrazia e libertà su cui si fonda la nostra Repubblica e che la Costituzione consacra. Custodire questi principi significa guardare al futuro con responsabilità e orgoglio. Auguri all’Italia e a tutti gli italiani.

I tre punti salienti dell'articolo

  • Celebrazione ufficiale del 17 marzo: la giornata è commemorata con cerimonie istituzionali, tra cui la deposizione di una corona d'alloro all'Altare della Patria da parte del Presidente della Repubblica, accompagnato da altre alte cariche dello Stato.

  • Posizione storica della Lega: nel 2011, la Lega si oppose all'istituzione della giornata per motivi economici, ritenendo inopportuno introdurre una nuova festività in un periodo di crisi finanziaria.

  • Assenza di comunicazioni dalla Lega nel 2025: nell'edizione del 2025, si nota l'assenza di dichiarazioni ufficiali da parte della Lega sulla ricorrenza, ad eccezione del Ministro dell'Istruzione Valditara, che ha sottolineato l'importanza dell'educazione civica.

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Pasquale Narciso
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