È finita in cima alla classifica delle serie tv Netflix più viste in Italia "Zero Day", il thriller politico con il mitico Robert De Niro. Dopo una partenza, un po' lenta, la miniserie ha intrigato i fan, trascinandoli nella rete della manipolazione e degli attacchi informatici.
Una sorta di scenario apocalittico, dopo che un cyberattacco ha colpito la rete dei trasporti statunitense, provocando la morte di oltre 3mila persone, che alla luce dei più recenti sviluppi geopolitici non sembra poi così fittizio.
Il thriller, soprattutto, se in stile apocalittico hanno il magico potere di smuovere la curiosità del pubblico e "Zero Day" sembra non fare eccezione. Ideata da Eric Newman, Noah Oppenheim e Michael Schmidt per Netflix, la miniserie in 6 puntate ha messo in scena una delle peggiori paure moderne: cyber attacchi capaci di mettere in ginocchio un Paese.
Se poi - come al solito - quel Paese sono gli Stati Uniti, allora il tutto diventa ancora più drammatico. La presenza di Robert De Niro è la ciliegina su una torta fatta di suspense, adrenalina e distruzione. Ma quanto c'è di vero o potenzialmente vero? È la domanda da un milione di dollari che si è posto il pubblico, dopo la visione della serie tv.
La potenziale replica nella vita reale e le possibili conseguenze di un attacco informatico sono state affrontate dal consulente politico Eric Schultz, intervistato da Variety e riportato da ScreenRant.
Ogni thriller politico che si rispetti non può prescindere dal lavoro di un consulente, che ne confermi la veridicità e la probabilità che quanto viene raccontato non sia del tutto impossibile. In questo modo, il prodotto finale non solo risulta più aderente alla realtà, ma riesce a suscitare nello spettatore quel senso di morbosa attrazione per la catastrofe.
"Zero Day" si è avvalsa delle competenze dell'esperto consulente politico Eric Schultz, per verificare la sua accuratezza. Ma andiamo con ordine.
La serie tv firmata Netflix si apre con un devastante attacco informatico alla rete dei trasporti degli Stati Uniti, cosa che provoca la morte di 3mila persone innocenti. Se, inizialmente, la Commissione incaricata di aprire un'indagine sull'attentato è convinta si sia trattato di un colpo sferrato dalla Russia.
È qui che entra in gioco l'ex Presidente, George Mullen (Robert De Niro), che è costretto ad abbandonare la sua tranquilla vita da pensionato per tornare sul campo e condurre l'inchiesta per scoprire la verità.
Secondo Eric Schultz, l'attacco visto in "Zero Day" potrebbe verificarsi davvero nella vita reale e ha spiegato come i cyberattacchi siano una tipologia di minaccia, al momento, non da escludere, vista l'instabilità geopolitica attuale, con la guerra tra Ucraina e Russia da un lato e quella tra Israele e Hamas dall'altro.
Motivo per cui, i più alti responsabili della sicurezza nazionale non possono che essere preoccupati che la minaccia informatica, come quella descritta nella serie tv, possa concretizzarsi. L'esperto, tuttavia, sottolinea che la cosa più importante è avere funzionari governativi esperti e integri. Un elemento chiave che si riallaccia alla storia di "Zero Day":
Questo, infatti, è stato il presupposto di base per gli sceneggiatori, che hanno sviluppato la miniserie eviscerando a fondo questa paura:
L'idea per una possibile sceneggiatura di "Zero Day", infatti, risale al novembre 2022, quando Eric Newman, Noah Oppenheim e Michael Schmidt si sono riuniti per parlare del progetto. Il via libera da parte di Netflix, però, è arrivato solamente il 1 marzo del 2023 e Lesli Linka Glatter è stata chiamata alla regia.
Nonostante le recensioni del pubblico non siano state particolarmente positive, la miniserie ha alcuni punti di forza da non escludere. Innanzitutto, proprio l'accuratezza di "Zero Day" è un pregio non indifferente, secondo Schultz, che ne ha lodato il modo in cui l'attacco informatico è stato reso sullo schermo.
Terrificante, sensazionale nella sua devastazione, ma veritiero: è questo che ha reso la serie Netflix così intrigante e agghiacciante. L'idea che un evento simile possa verificarsi ovunque e in qualsiasi momento, poi, è il nocciolo di ansia che tiene gli spettatori incollati fino alla fine.
Non solo, come anche Schultz ha fatto notare, una minaccia di tipo informatico può essere contrastata soltanto se al vertice c'è qualcuno davvero interessato alla salvaguardia del Paese, integro moralmente e competente, come il Mullen di De Niro.
Nella miniserie, infatti, i personaggi di entrambi gli schieramenti politici abusano del loro potere in vari momenti e le conseguenze delle loro azioni egoiste sono perfettamente ritratte da "Zero Day". A tal proposito, la serie espone un punto fondamentale: è giusto compiere cattive azioni in nome di un bene superiore? Secondo "Zero Day" la risposta è una sola. No.