17 Mar, 2025 - 00:46

Anna Nocera, la prima donna vittima della mafia

Anna Nocera, la prima donna vittima della mafia

Anna Nocera aveva 17 anni quando il 10 marzo del 1878 uscì di casa per andare al lavoro e non farne più ritorno.

Anna Nocera era una ragazza di una famiglia umile, come tante altre nate e vissute a Palermo, in periferia, dove la criminalità regna come un’ombra silenziosa. Scomparsa nel nulla per mano della mafia.

Anna Nocera, vittima della mafia per una gravidanza indesiderata

Anna iniziò a lavorare come domestica a casa della famiglia Amoroso, un clan mafioso. Svolge il suo lavoro con serietà e scrupolo, nonostante la tenera età, inconsapevole delle origini di quella famiglia.

Subisce le avances di Leonardo Amoroso, figlio del clan e, dopo poco, stanca delle attenzioni non volute, si licenzia. Ma le condizioni economiche della famiglia la costringono a tornare in quella casa come domestica.

Anna a soli 17 anni rimane incinta di Leonardo Amoroso che cerca di nascondere la gravidanza facendola sparire con il bambino. Leonardo confessa sotto l’insistenza del padre che minacciato di morte per un po’ non ne farà menzione con nessuno.

Il processo al clan Amoroso iniziò nel 1883, per crimini mafiosi, ove la madre di Anna si costituì parte civile, ma della povera ragazza e di suo figlio si persero per sempre le tracce.

Anna Nocera, una morte silenziosa

Quella di Anna Nocera è una morte silenziosa che non fa notizia a differenza di molte cariche pubbliche che la precedettero. Lei non ha combattuto contro il crimine, ma è stata suo malgrado vittima di un clan.

La sua morte fu un atto crudele senza alcuna ragione apparente.

Non è morta perché testimone di giustizia, politico o personaggio pubblico. Fu il prezzo pagato per il capriccio del figlio di un clan. Un atto che fece emergere quanto la mafia fosse un potere arrivabile a tutto e tutti. La morte di Anna Nocera fu un “danno collaterale”. Con lei viene distrutta la vita della sua famiglia e quella di tante altre che morirono nello stesso silenzio. Apparentemente senza alcuna ragione.

La vicenda di Anna e la sua morte dimostrano quanto sia difficile combattere contro un sistema che non fa distinzione alcuna tra una vittima e l’altra. Tra chi è direttamente coinvolto nel crimine e chi ne è totalmente estraneo.

Quello di Anna Nocera è un crimine che si inserisce in un lungo elenco di vittime innocenti, morte per dimostrare che la mafia esercita il suo potere come e quando vuole.

Ad oggi, in Italia, le vittime innocenti di mafia sono 1013. Di queste, 119 sono donne ovvero l’11,8% del totale. Questa vicenda insegna quanto sia importante non abbassare mai la guardia.

A cura di Luisa Boi.

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