17 Mar, 2025 - 00:06

Checco Zalone e L’ultimo giorno di patriarcato: satira pungente o riflesso della realtà?

Checco Zalone e L’ultimo giorno di patriarcato: satira pungente o riflesso della realtà?

Il recente video di Checco Zalone, “L’ultimo giorno di patriarcato”, conferma ancora una volta la sua abilità nel trattare tematiche complesse con ironia.

Attraverso la satira, trasforma un argomento delicato in un racconto comico che, tra risate e paradossi, porta a riflettere sulla società e sulle sue dinamiche.

Pubblicato l’8 marzo 2025, in occasione della Festa della Donna, il video immagina un mondo in cui il patriarcato è stato abolito, ribaltando completamente i ruoli di genere.

Ma cosa accadrebbe davvero se gli uomini si trovassero improvvisamente a vivere questa realtà?

Zalone in un mondo capovolto ne "L'ultimo giorno di patriarcato"

Nel video, Zalone è un uomo di San Masculo, un paese immaginario dove un decreto ufficiale segna la fine del patriarcato. Da un giorno all’altro, i ruoli si invertono: niente più privilegi maschili, niente più mogli che si occupano della casa.

Zalone divieto di patriarcato

Il protagonista, disorientato, si trova costretto a cucinare, stirare e occuparsi delle faccende domestiche, mansioni che fino a quel momento aveva dato per scontate come “compiti da donne”.

L’idea è semplice ma geniale: esasperare la situazione per mostrare quanto il patriarcato sia radicato non solo nelle strutture sociali, ma anche nelle abitudini quotidiane. Il video mette in luce quanto certi privilegi siano percepiti come naturali e quanto il cambiamento possa risultare scomodo per chi li ha sempre avuti.

Zalone: genio della satira o semplice provocatore?

Checco Zalone è tra i pochi artisti italiani capaci di fare satira sociale senza risultare moralista o scontato, riuscendo a toccare temi complessi con leggerezza e intelligenza.

Un momento chiave del video è quando il protagonista, confuso dal cambiamento, esclama: Ma un po’ di patriarcato, giusto un filino, non lo possiamo lasciare? Giusto il tempo di abituarmi. Una battuta che rappresenta perfettamente come i cambiamenti sociali vengano accolti con resistenza da chi ne beneficia.

Il momento clou arriva quando, striando sconsolato, intona: Per amore lavo e stiro ogni ora, per amore faccio tutto ciò che è contro natura, distruggendo in un attimo secoli di stereotipi.

Satira o nostalgia? Il pubblico si divide

Come sempre, Zalone non mette tutti d’accordo. C’è chi lo elogia per la capacità di far riflettere attraverso l’ironia e chi, invece, interpreta il video come una nostalgia del patriarcato.

Ma la satira funziona proprio così: gioca con gli stereotipi, li porta all’estremo e crea paradossi che stimolano il dibattito.

Una delle battute più emblematiche è: Se non lottiamo adesso, tra un anno saremo noi a chiedere la parità!, un’iperbole che dietro la risata mette in luce il lungo e complesso percorso che ha portate le donne a ottenere diritti che oggi sembrano scontati.

Conclusione: tra umorismo e riflessione

L’ultimo giorno di patriarcato” è una delle satire più riuscite di Zalone: fa sorridere ma, allo stesso tempo, mette il pubblico di fronte a una realtà scomoda.

Attraverso l’esagerazione e il paradosso, il video costringe lo spettatore a interrogarsi sul proprio punto di vista e su quanto certe dinamiche sociali siano difficili da cambiare, anche quando la necessità di farlo è evidente.

A cura di Nicoletta Urbinati.

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