16 Mar, 2025 - 17:12

Da re di Roma a zar di Mosca? Perché Totti in Russia fa più discutere di un rigore sbagliato

Da re di Roma a zar di Mosca? Perché Totti in Russia fa più discutere di un rigore sbagliato

Francesco Totti è da sempre una delle figure più amate del calcio italiano, un'icona non solo per i tifosi della Roma, ma per l'intero movimento calcistico nazionale. Tuttavia, la sua prevista partecipazione a un evento sportivo a Mosca, l’8 aprile 2025, sta sollevando un acceso dibattito, che va ben oltre il mondo dello sport.

La sua presenza è stata celebrata con cartelloni pubblicitari che lo ritraggono come “l’Imperatore in arrivo nella Terza Roma”, un richiamo simbolico che ha acceso ulteriormente la discussione. C'è chi lo accusa di prestarsi involontariamente alla propaganda russa e chi, invece, difende il suo diritto di partecipare a un evento sportivo senza implicazioni politiche.

Ma qual è il vero significato di questa scelta? Si tratta di un gesto ingenuo, di una semplice iniziativa promozionale, o di un errore di comunicazione che potrebbe danneggiare l'immagine dell’ex capitano giallorosso?

Perché la presenza di Totti in Russia fa tanto discutere?

Anche se lentamente, monta la polemica sul viaggio che Francesco Totti avrebbe in programma il prossimo 8 aprile 2025 a Mosca. Nella capitale russa si terrà l'International RB Award, organizzato da uno dei principali quotidiani sportivi russi legati al mondo delle scommesse.

L'ex capitano e miglior marcatore nella storia della AS Roma (307 gol in 786 presenze) è stato omaggiato in un video apparso su diversi tabelloni a Mosca, compresa la Lukoil Arena, casa dello Spartak Mosca. "8 Aprile 2025 - L'imperatore sta andando alla terza Roma": un messaggio chiaro che gioca sull'associazione fra l'ottavo Re di Roma e il nome che Mosca si è data durante l'impero zarista, considerandosi l'erede naturale della Roma imperiale e della Costantinopoli bizantina.

Andrea Massaroni, coordinatore romano di +Europa, si è fatto portavoce di un certo malessere che al momento è montato specialmente su X. Ma come, Er Pupone che va a fare il pupazzo parlante in casa di Vladimir Putin, andandogli a fare indirettamente pubblicità?

Se è anche pacifico ritenere che Totti non parlerà - qualora andasse veramente a Mosca - dell'"operazione militare speciale" (cioè la guerra contro l'Ucraina, così definita dalla Russia), è altrettanto vero che una presenza di quel calibro dà indirettamente ragione a figure come Peskov, Medvedev o Zakharova che insinuano la presenza in Italia di un sentimento filo-russo, tale da rendere sconvolgenti l'azione politica del governo di Giorgia Meloni o di Sergio Mattarella.

Massaroni esorta Totti a rinunciare al viaggio moscovita, in nome di quei "valori di libertà e di rispetto per i diritti umani che sono patrimonio comune della nostra città, del nostro Paese e dell'Europa intera" e dei quali il romanista si sarebbe fatto indirettamente carico:

virgolette
Francesco, Roma ti ama per il tuo cuore e la tua generosità: non permettere che siano associati a chi calpesta diritti umani e democrazia. Resta dalla parte giusta della storia. Arriverà il tempo anche per raccogliere l’affetto dei tuoi tifosi russi e bielorussi. Chiediamo dunque a Francesco Totti un gesto importante, coerente con la sua storia personale e con la sua immagine di uomo di sport e di pace: rinunciare pubblicamente a partecipare a questo evento.

Il difficile rapporto fra Russia e Italia

A questo punto potrebbe sorgere spontanea una domanda: Totti era consapevole del danno d'immagine che una tale scelta avrebbe comportato? È stato lui in persona ad avallare la richiesta giunta dalla Russia o qualcuno in sua vece ha fatto il passo più lungo della gamba? Esiste anche una terza ipotesi: che l'International RB Award abbia provato a cercare un po' di notorietà annunciando la presenza di Totti come ospite d'onore senza però averne l'autorizzazione.

Su X alcuni utenti hanno subito usato questo piccolo caso calcistico-politico per indicare come l'Italia avrebbe un'amicizia storica e naturale con la Russia. Sarebbero le scelte folli dei suoi governanti, e le parole dissennate del suo presidente della Repubblica, a mettere contro due paesi che in realtà non avrebbero alcun motivo di attrito.

Le indecisioni della premier Meloni se partecipare o meno alla forza di peacekeeping che Francia e Gran Bretagna stanno faticosamente organizzando, così come le lamentele del vicepremier Salvini contro chi propone una difesa comune europea (da Macron a von der Leyen), sono lette con soddisfazione dagli organi di propaganda politica e militare russa, che indicano come in realtà sono gli Stati Uniti e la Nato a spingere l'Italia in guerra.

Il quadro naturalmente è molto complesso e spesso presenta picchi di violenza verbale da parte della Russia. Il 13 marzo la portavoce del Ministero degli Esteri Maria Zakharova aveva criticato pesantemente il presidente della Repubblica Mattarella per le sue parole di condanna contro l'utilizzo russo dell'energia nucleare per scopi bellici.

Anche Totti è filorusso? Dal caso Pupo fino ad Al Bano

In ambito più "culturale", si combatte un altro tipo di guerra. Anche se non ci sono vittime, è importante sottolineare quanto conquistare i cuori e le menti di migliaia e migliaia di persone sia ormai uno degli obiettivi che ogni stato si propone in tempi di conflitti o di tensioni. Da Israele all'Iran, dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna, ogni paese usa testimonial o personaggi non politici per veicolare i propri messaggi.

In Italia c'è il caso di Pupo: il cantante, nel novembre 2024, si sarebbe dovuto esibire nella città lituana di Siauliai, ma gli organizzatori del concerto lo annullarono non gradendo che in Lituania si esibissero artisti filo-russi. Pupo reagì dicendo che l'arte e la musica non conoscono confini e non dovrebbero subire alcuna censura, accusando gli organizzatori lituani di essere intolleranti perché non gradivano una persona con idee diverse.

Se Pupo si è anche esibito in Russia, lo scorso febbraio aveva destato scalpore una dichiarazione di Al Bano: il cantante di Cellino San Marco sarebbe stato chiamato dal suo impresario (organizzatore di altri concerti in Russia), per avvertirlo di tenersi pronto per un "concerto per la pace nella Piazza Rossa".

La Russia ha una certa fascinazione per la musica pop italiana, veicolata con Sanremo alla fine degli anni '80. In passato Al Bano ha incontrato diverse volte Putin, rifiutando però l'accusa di essere un veicolo per la propaganda russa.

I tre punti salienti dell'articolo

  • La polemica sulla visita di Totti a Mosca - La prevista partecipazione di Francesco Totti a un evento sportivo in Russia l'8 aprile 2025 ha scatenato un acceso dibattito. Alcuni lo accusano di prestarsi, anche involontariamente, alla propaganda russa, mentre altri difendono il suo diritto di partecipare senza implicazioni politiche.

  • Il contesto geopolitico e le reazioni politiche - La visita di Totti si inserisce in un quadro complesso di tensioni tra Russia e Occidente. Il coordinatore romano di +Europa, Andrea Massaroni, ha chiesto all'ex capitano della Roma di rinunciare all'evento per non dare sostegno, anche indiretto, a un regime che viola i diritti umani.

  • Il ruolo della cultura e il confronto con altri artisti italiani - Il caso Totti si aggiunge a una serie di episodi che hanno visto artisti italiani, come Pupo e Al Bano, al centro di controversie per la loro vicinanza al pubblico russo. Questo evidenzia il peso della cultura e dello sport nella propaganda politica, soprattutto in un contesto di guerra.

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Pasquale Narciso
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