16 Mar, 2025 - 14:14

Chi è veramente Papa Francesco? Ecco perché uno studioso italiano lo accusa di essere un peronista irritante

Chi è veramente Papa Francesco? Ecco perché uno studioso italiano lo accusa di essere un peronista irritante

Nonostante il fatto che le sue condizioni di salute siano date in miglioramento, anche oggi, trentesimo giorno di ricovero al Gemelli e seconda domenica di Quaresima, Papa Francesco, per l'Angelus, ha potuto preparare solo un testo scritto.

Il pontefice non può ancora mostrarsi ai fedeli, anche se proprio oggi l'ufficio stampa della Santa Sede ha diramato la sua prima foto ufficiale da quando è ricoverato (in copertina, ndr). E il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, in un colloquio con Avvenire, ha precisato che non sta nascondendo nulla. Anzi che, al riguardo del Papa, "bisogna liberarsi dalle fake news". 

Questo di sicuro, volendo parlare del suo stato di salute. 

Per tutto il resto, invece, si può discutere. E da oggi lo si farà anche sulla base della prima biografia non apologetica di Josè Mario Bergoglio.

È firmata da uno studioso italiano: Loris Zanatta, docente presso l'università di Bologna di storia contemporanea dell'America Latina nonché esperto di chiesa argentina (la studia dal 1989). Ha dato alle stampe per Laterza "Bergoglio, una biografia politica".

Chi è Papa Francesco per uno studioso italiano: un peronista

Oggi, a dare notizia del nuovo libro sulla vita di Papa Francesco dopo le sue due autobiografie ("Spera", lanciata in quest'anno giubilare e "Life", scritta con Fabio Marchese Ragona e uscita giusto un anno fa) è stato l'ex direttore dell'Osservatore Romano Giovanni Maria Vian. 

Sul Domani, ha scritto:

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Si tratta di un libro indispensabile, critico e fondato con rigore sulla conoscenza di archivi e documenti, sull'analisi dei testi papali e su una bibliografia molto estesa, in prevalenza argentina: una novità. Zanatta non simpatizza per il protagonista della biografia, ma lo indaga con scrupolo storico e onestà

Soprattutto, quello che qui più preme rimarcare è che, secondo Vian, Zanatta conosce a fondo la storia politica di Bergoglio. Del resto, essa è inseparabile da quella intellettuale. È ricostruita nei dettagli e messa a confronto con fatti "spesso distanti dalle parole".

Per Zanatta, quindi, quando si parla di Bergoglio, ci si ritrova di fronte a "una personalità poliedrica, spesso indecifrabile. Una personalità 'gesuitica', affascinante o irritante a seconda dei gusti e delle sensibilità".

Le accuse 

Zanatta, con il suo lavoro, dà una risposta ai titoli pubblicati in questi anni su Bergoglio tanto acritici da sconfinare nell'agiografia: 

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Distorcono il contesto storico, ne danno un'immagine mistificata

Per di più, i racconti autobiografici di cui il Papa è stato prodigo negli ultimi anni, secondo il docente romagnolo, non hanno fatto altro che peggiorare la situazione perché "hanno avuto il chiaro intento di riscrivere la propria storia e gli anni di pontificato".

E comunque: l'accusa principale che Zanatta muove a Bergoglio è quella di essere un peronista. Che significa? Peronista è la variante argentina di populista. Il termine deriva dall'ex presidente Juan Domingo Peron e dalla sua seconda moglie Evita. Ma il movimento che ispirarono è sopravvissuto ben oltre le loro vicende: a differenza di altri movimenti populisti, il peronismo, negli anni, ha saputo istituzionalizzarsi installandosi al centro dello scacchiere politico argentino e occupando alternativamente gli spazi a destra (come nel caso del presidente Menem) e a sinistra (con Nestor Kirchner e Cristina Fernandez, ad esempio). Questo, (anche) in combutta con sindacalisti e imprenditori protezionisti e corrotti, ma sempre garantendosi le stimmate di forza anti-casta. 

E comunque, per Zanatta

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Bergoglio è incomprensibile senza il peronismo. Il peronismo fu il braccio secolare della 'nazione cattolica'. Argentinità e cattolicità erano tutt'uno

Il giovane Bergoglio, così, fu influenzato da Lucio Gera, uno dei fondatori della "teologia del popolo"; dal "peronista uruguyano" Alberto Methol Ferrè; dal gesuita Hernàn Benitez, il confessore e consigliere di Eva Peron che definì il peronismo "un comunismo di destra" e da Leonardo Castrellani, uno scrittore che nel 1964 immaginò in un romanzo un papa assai simile a quello che poi è realmente stato Francesco.

Fatto sta che nell'Argentina novecentesca di sangue, bancarotte e colpi di Stato, alla chiesa nessun ruolo fu estraneo: "Vittima e carnefice, rivoluzionaria e reazionaria, pacifista e violenta, militarista, sindacalista, peronista, marxista, tradizionalista", ha scritto Zanatta.

Bergoglio e il dittatore Videla

Ma il periodo storico in cui la figura di Bergoglio è stata maggiormente criticata (anche prima del lavoro di Zanatta) è stato quello del dittatore Videla. Nel 1973, il futuro Papa Francesco fu nominato provinciale dei gesuiti e dimostrò "polso fermo e pugno di ferro, fedeltà alla Chiesa e devozione a Dio, patria e popolo contro la minaccia sovversiva".

Ma di fronte al terrorismo di Stato, ai desaparecidos, Bergoglio fu connivente o salvò vite?

Per Zanatta, la risposta non può essere netta, né da un verso né dall'altro. Per lo studioso italiano che ha firmato la prima biografia sul papa destinata davvero a far discutere, Bergoglio è stato ed è "camaleontico come Peron". E finora, chi non l'ha notato, ha solo fatto finta di non vedere una tigre nel salotto.

 

 

 

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Giovanni Santaniello
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