Potrà essere anche una delle giornaliste più popolari della piazza di Elly Schlein, di Michele Serra e di Repubblica che invoca la pace senza se e senza ma e l'Europa senz'armi. Ma l'altra sera Giovanna Botteri ha fatto arrabbiare davvero tanti, sui social e non solo.
Ospite del Tg3 Linea Notte, a un certo punto, se ne è uscita con una frase davvero infelice: "Bisognerà chiedere conto a Zelensky dei milioni di morti in Ucraina".
Incredibile: il capo del governo della nazione invasa, secondo la giornalista per anni inviata della Rai, è responsabile di morti e distruzioni; non Putin, l'oligarca che ha ordinato l'invasione e, il 24 febbraio 2022, dopo aver preso la Crimea e iniziato la guerriglia in Donbass fin dal 2014, ha mosso il suo esercito con l'obiettivo di far capitolare definitivamente Kiev nel giro di tre giorni.
Per Giovanna Botteri, tre anni di eroica resistenza di Kiev che hanno mostrato al mondo una volta per tutte il volto criminale del regime di Mosca, non sono serviti a niente: sarebbe stato meglio cedere subito e senza condizioni alle mire imperialiste dello zar: questo, secondo lei, avrebbe fatto evitare una carneficina che considera inutile.
Insomma: se Botteri, durante la pandemia del 2020, finì al centro delle polemiche per come descrisse la gestìone dell'emergenza sanitaria da parte della Cina, il Paese da cui si diffuse in tutto il mondo, oggi è di nuovo nell'occhio del ciclone, anche se dallo scorso giugno è andata in pensione dall'azienda di viale Mazzini.
Ma, ora che compare nei vari talk show televisivi da "guest star", cosa ha detto la giornalista originaria di Trieste, nonché figlia d'arte, per far arrabbiare tanti utenti social?
Che la pace tra Kiev e Mosca si poteva fare anche "due anni, due anni e mezzo fa". E che da allora, per colpa di Zelensky, è stato solo sparso sangue innocente. Ci sarebbe da chiederle subito come mai, allora, secondo un sondaggio fatto nei giorni scorsi, il presidente ucraino in realtà, sia ancora popolarissimo tra il suo popolo.
Ma tant'é: uno dei primi a rimarcare sui social la Botteri filo-putiana è stato il giornalista de Linkiesta Gianni Vernetti, il quale, tra l'altro, da oggi è in libreria con "Dissidenti", un testo che racconta la minaccia delle autocrazie e perché al mondo libero converrebbe promuovere la democrazia e globalizzare i diritti
Un mondo alla rovescia intriso di immoralità, incompetenza e propaganda di Mosca. La colpa è di Zelensky e dell’Ucraina aggredita… che orrore. pic.twitter.com/woLZn3h0kr
— Gianni Vernetti ???????????????? (@GianniVernetti) March 13, 2025
Un tweet molto simile contro Giovanna Botteri, poi, è stato scritto da Nona Mikhelidze, politologa dell'Istituto Affari Internazionali
Il dibattito pubblico italiano sulla politica estera e le relazioni internazionali è di bassa qualità,anche perché per decenni è stato raccontato da corrispondenti incompetenti come Botteri.
— Nona Mikhelidze (@NonaMikhelidze) March 13, 2025
P.s Tralascio l’aspetto immorale di questo commento perché per certi non c’è più speranza https://t.co/NgUW3NSjAf
Per citare un altro esempio di utente social dalla spunta blu che Giovanna Botteri ha fatto arrabbiare, infine, c'è il nome dell'ex parlamentare del Pd Paola Concia
Giovanna Botteri chiederà conto a #Zelensky mica a #Putin. Mica a Putin!!!!!!!!!!!!!!! https://t.co/zRm7idp4Jv
— anna paola concia (@annapaolaconcia) March 14, 2025
Un po' come Antonio Cassano, ricordato non solo dagli amanti del calcio per le sue cassanate: la frase "dei morti e delle devastazioni bisogna chiedere conto a Zelensky" si può definire una "botterata".
La giornalista già inviata di guerra della Rai, anche nel caso in cui voleva fare riferimento a una presunta occasione di mettere fine alla guerra giunta nel 2022 poco dopo l'invasione russa, non ha tenuto conto che quell'opportunità non fu colta proprio da Putin in quanto non volle dare alcuna garanzia di non tornare ad attaccare Kiev.
E insomma: anche Giovanna Botteri sembra proprio essersi piegata alla propaganda di Mosca.