I dazi imposti da Donald Trump hanno scatenato proteste in tutto il mondo, ma in Canada la risposta ha assunto una forma insolita: il boicottaggio del caffé americano. Alcuni bar hanno deciso di ribattezzare la celebre bevanda “Canadiano”, trasformando il caffè in un simbolo di resistenza contro le politiche commerciali del presidente Usa. Ma qual è il legame tra questa protesta e le tensioni economiche tra Stati Uniti e Canada?
I bar canadesi sostituiscono l’Americano con il Canadiano. Sembra una proposta folle, ma sicuramente d’impatto, con un tocco di giocosità. Donald Trump, soprattutto da quando è stato rieletto, ha preso di mira anche il Canada, il vicino del nord degli Stati Uniti.
Per Trump, il paese dovrebbe diventare il 51esimo stato degli Usa, e il primo ministro canadese dovrebbe essere semplicemente un governatore. Le ripetute battute di Trump (o pericolose dichiarazioni?) hanno fatto arrabbiare i canadesi, ma non è tutto.
Il presidente americano, come ha detto lui stesso, ama i dazi. Sebbene il Canada sia uno dei partner storici di Washington, Ottawa è diventata un bersaglio anche sul fronte economico. Le ragioni sono varie. Il tycoon ha già chiesto ai due paesi confinanti, Canada e Messico, di fermare il flusso migratorio e il traffico di droghe illecite ai confini. Per questo ha minacciato dazi aggiuntivi del 25 per cento sulle importazioni da queste due nazioni. Parallelamente, all’inizio del suo nuovo mandato presidenziale, Trump ha “proclamato l'alba dell'età dell'oro dell'America” a favore del mercato statunitense. La sua politica commerciale applica anche la regola dell’ “occhio per occhio”, in risposta ai dazi già esistenti imposti da altri paesi, come parte della sua visione protezionista.
Ormai è certo che l’introduzione graduale di dazi da parte di Trump non è priva di rischi per produttori, consumatori e mercati azionari. Gli analisti avvertono che potrebbero scatenare un'altra Grande Depressione.
Da un lato, non è ancora chiaro dove porterà la nuova guerra commerciale avviata da Trump. Dall’altro, restano incerti gli obiettivi reali del presidente statunitense. L’unica certezza è la crescente rabbia dei cittadini di tutto il mondo contro i folli dazi di Donald Trump. In diverse nazioni, le persone si mobilitano per boicottare i prodotti americani. Il Canada ha già tolto dagli scaffali liquori, vini e superalcolici statunitensi.
Di recente, invece, un'azienda di caffè della Columbia Britannica ha invitato i bar di tutto il Paese ad abbandonare la parola "Americano" e a sostituirla con "Canadiano".
"SERVIAMO CON ORGOGLIO I CANADIANI: Spiacente, Americano. Ora è Canadiano", recita un adesivo con una foglia d'acero rossa su sfondo nero sul vetro di alcuni locali.
Diverse caffetterie canadesi stanno già aderendo a questa protesta silenziosa ma d’impatto.
Secondo Barista Magazine, l’origine del caffè Americano risale alla Seconda guerra mondiale ed è legata a un episodio dal sapore ironico. I soldati americani di stanza in Italia trovarono il tradizionale caffè italiano troppo intenso per i loro gusti. Per ottenere un sapore più simile a quello a cui erano abituati in patria, iniziarono a diluirlo con acqua calda.
I baristi italiani, notando questa abitudine, battezzarono scherzosamente la nuova bevanda "Americano". Il nome era un modo bonario per prendere in giro i clienti statunitensi, che non riuscivano a tollerare l’intensità dell’espresso puro.
Quella che nacque come una semplice modifica durante il conflitto è poi diventata una presenza fissa nei bar di tutto il mondo.