13 Mar, 2025 - 14:25

In difesa dei giornalisti "culi di pietra"

In difesa dei giornalisti "culi di pietra"

Se non ci fossero i "culi di pietra" i giornali non arriverebbero nelle edicole ma chi appartiene a questa vituperata categoria? Sono i giornalisti che dalla mattina a notte inoltrata stanno nelle redazioni dei giornali, rielaborano i comunicati stampa, fanno i titoli degli articoli che altri colleghi scrivono e inviano dai loro pc e un tempo dettavano ai dimafonisti. E nei piccoli giornali i "culi di pietra", oggi come ieri fanno di tutto, scrivono articoli, titolano i propri e quelli degli altri, rispondono al telefono, si prendono gli insulti e le offese, anche quelle rivolte ai loro colleghi che vanno alle conferenze, che partecipano alle iniziative e che, alcuni, vanno in televisione.

Andrea Scanzi, le scuse ai colleghi del Fatto ma ci sono anche gli altri

Oggi Open parla di questi "culi di pietra" per una vicenda che riguarda Andrea Scanzi che è "molto dispiaciuto" per "l'equivoco" sui "culi di pietra prestati" che gli rovinano le interviste. E sostiene che nella chiacchierata su Rai2 con Alessandro Cattelan non si riferiva "minimamente" ai colleghi del Fatto Quotidiano. Ma alle sue esperienze con altri giornali tra 2005 e 2011. Infatti, sostiene, aveva citato articoli che risalivano al 2009 e al 2011. Quando ancora non lavorava per il giornale di Marco Travaglio. "Il Fatto non c'entra nulla. Ci lavoro dal 2011 ed è casa mia. La domanda di Cattelan era ironica e ho risposto ironicamente. Nessun desiderio di dileggiare (macché) una categoria che fa un lavoro complicatissimo. Quando però molti ti fraintendono vuol dire che un errore l'hai commesso. Per questo dopo averlo fatto ieri sui social mi scuso pure qui con i colleghi che si sono sentiti offesi. Tutto volevo fuorché questo. Viva il Fatto!". Ma siccome i "culi di pietra" ci sono in tutti i giornali, e meno male che ci sono, sarebbe giusto scusarsi con tutti loro. Evviva i "culi di pietra".

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Stefano Bisi
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