Sarà una primavera ricca di elezioni amministrative quella del 2025. La maggior parte dei comuni italiani si recherà alle urne per il primo turno domenica 25 e lunedì 26 maggio, mentre il ballottaggio dovrebbe tenersi due settimane dopo, domenica 8 e lunedì 9 giugno, in concomitanza con il voto per i cinque quesiti referendari riguardanti cittadinanza e lavoro. Una mossa, quella approvata dal Consiglio dei ministri nella giornata di ieri, che punta a ridurre l'astensionismo.
Mentre tutto tace intorno alle elezioni che si dovranno tenere nel 2025 in cinque Regioni, quattrocento comuni si apprestano a recarsi alle urne, ma non tutti voteranno negli stessi giorni: circa 124 rispetteranno le date del 25 e 26 maggio. Aosta voterà quasi sicuramente a settembre, nei comuni delle province autonome di Trento e Bolzano si andrà al voto il 4 maggio – con largo anticipo –, e in Friuli Venezia Giulia si voterà il 13 e 14 aprile, circa un mese prima.
Nella stessa data in cui si terranno i ballottaggi delle elezioni amministrative, si voterà anche per i cinque quesiti referendari approvati dalla Consulta lo scorso gennaio. Uno riguarda la cittadinanza, mentre gli altri quattro il mondo del lavoro. Affinché i referendum siano validi, sarà necessario raggiungere il 50% della partecipazione più uno: dovranno recarsi alle urne quasi 24 milioni di persone.
La data indicata per recarsi alle urne è il 25 e 26 maggio 2025: una domenica e un lunedì, così come per il ballottaggio dell'8 e 9 giugno. La scelta è stata fatta per contrastare l’astensionismo legato alle vacanze estive. Dei 400 comuni coinvolti, solo 124 voteranno in quelle date.
Tra i comuni interessati ci sono nove capoluoghi di provincia, di cui quattro capoluoghi di Regione: Aosta, Bolzano, Genova, Matera, Nuoro, Pordenone, Ravenna, Taranto e Trento. Ad Aosta si voterà in autunno – probabilmente a settembre –, mentre Bolzano e Trento andranno alle urne il 4 maggio. A Pordenone, invece, il voto è stato anticipato al 13 e 14 aprile.
Grande attesa per Genova, dove la corsa alla carica di sindaco è aperta dopo le elezioni regionali dello scorso anno che hanno visto la vittoria dell'ex sindaco Marco Bucci. I candidati attuali sono cinque: Francesco Piciocchi per il centrodestra, Silvia Salis per il centrosinistra, Filippo Biollè (civico indipendente), Alessandro Rosson (Indipendenza) e Francesco Toscano (Democrazia Sovrana e Popolare).
I cinque quesiti referendari saranno votati l’8 e 9 giugno, in concomitanza con il ballottaggio delle amministrative. Uno riguarda la cittadinanza, mentre gli altri quattro toccano tematiche legate al mondo del lavoro, come il licenziamento ingiusto e la revisione del Jobs Act.
Affinché i referendum siano validi, dovrà recarsi alle urne almeno il 50%+1 degli aventi diritto, pari a circa 24 milioni di persone. Per favorire la partecipazione, il Consiglio dei ministri ha approvato l’election day, come proposto da Carlo Calenda lo scorso dicembre.
Ai referendum potranno votare anche i fuorisede, ossia coloro che vivono lontano dalla propria città di residenza per motivi di studio, lavoro o salute. Per farlo, dovranno avere il domicilio in un altro comune per almeno tre mesi prima del voto e presentare la richiesta entro il 5 maggio 2025.
Entro il 15 maggio, i Comuni di domicilio dovranno completare le verifiche con quelli di residenza. Per gestire il voto, potranno essere aggiunte sezioni speciali ogni 800 votanti aggiuntivi, mentre per numeri inferiori i fuorisede voteranno nelle sezioni ordinarie. Questa misura è simile a quella adottata per le elezioni europee dello scorso anno.