L’aumento delle sigarette dell’11 marzo 2025 ha portato nuovi rincari per milioni di fumatori italiani, con un incremento dei prezzi che varia tra 20 e 50 centesimi a pacchetto.
Questo provvedimento, ufficializzato con la pubblicazione dei listini aggiornati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), rientra nelle misure previste dalla Legge di Bilancio 2025 e punta a generare maggiori entrate fiscali e ridurre il consumo di tabacco.
Diverse marche di sigarette sono state interessate dall’aumento, ma l’incremento ha colpito anche sigari e sigaretti, con una variazione media del 5-10% su molti brand.
Vediamo nel dettaglio quali sono i nuovi prezzi e perché è stato deciso questo aumento delle sigarette nel 2025.
L’aumento delle sigarette di marzo 2025 ha colpito diversi marchi che non erano stati coinvolti nei precedenti rincari. L’incremento, determinato dalla crescita delle accise sui tabacchi lavorati, ha portato i seguenti aggiornamenti di prezzo:
I nuovi prezzi sono ufficialmente in vigore dall’11 marzo 2025, conformemente a quanto pubblicato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Questo aumento si aggiunge a quelli già applicati nei mesi scorsi, e non si esclude che nel corso dell’anno possano esserci ulteriori ritocchi ai listini.
L’aumento delle sigarette nel 2025 non ha riguardato solo i pacchetti tradizionali, ma ha coinvolto anche il mercato dei sigari e sigaretti, con un incremento dei prezzi compreso tra il 5 e il 10%. Tra i marchi colpiti dal rincaro troviamo:
Il prezzo dei sigari premium, in particolare, ha registrato una variazione più marcata, con alcuni prodotti che hanno subito aumenti fino a 1€ a confezione. I sigaretti, invece, hanno visto un incremento più contenuto, con variazioni comprese tra 30 e 50 centesimi per confezione.
Per tutti gli aumenti dettagliati è possibile consultare la Determinazione direttoriale pubblicata sul sito dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM).
L’aumento delle sigarette dell’11 marzo 2025 è stato determinato da un ritocco della tassazione sui prodotti del tabacco, inserito nella Legge di Bilancio 2025.
Questo provvedimento ha comportato un incremento delle accise, il che ha portato le aziende produttrici a rivedere i propri listini per assorbire l’aumento dei costi.
Il Governo ha giustificato questa decisione con due principali obiettivi: da un lato, generare maggiori entrate per finanziare il sistema sanitario nazionale, dall’altro, ridurre il consumo di sigarette, seguendo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Studi internazionali dimostrano che un aumento dei prezzi porta a una diminuzione della domanda, soprattutto tra i fumatori più giovani e tra coloro che fumano occasionalmente.