La Siria è entrata in una nuova fase della sua storia con la caduta del regime di Bashar al-Assad e l'insediamento di Ahmed al-Shaara. Dopo 13 anni di guerra civile, il paese si trova ora di fronte alla sfida di ricostruire le sue istituzioni e definire il proprio assetto politico.
La firma della costituzione temporanea, che resterà in vigore per cinque anni, rappresenta il primo passo di questa transizione.
Il presidente ad interim della Siria, Ahmed al-Shaara, ha firmato, il 13 gennaio, una costituzione temporanea, che sarà in vigore per un periodo transitorio di cinque anni.
I ribelli jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham, sotto la guida di al-Shaara e dei suoi alleati, hanno lanciato un'offensiva a sorpresa nelle ultime settimane del 2024. Il regime di Bashar al-Assad è caduto in meno di due settimane, l'8 dicembre.
Dopo 13 anni di guerra civile, i nuovi governanti della Siria hanno rapidamente formato un nuovo esecutivo. Al-Shaara ha già dichiarato che, al termine del periodo transitorio, si terranno elezioni. Nel frattempo, sta portando avanti la ricostruzione delle istituzioni del paese, affrontando numerose sfide, tra cui l’integrità territoriale e la coesione tra le diverse componenti della società.
Il nuovo leader siriano e il comandante delle Forze Democratiche Siriane (SDF) hanno recentemente firmato un accordo che prevede l’integrazione dei curdi all’interno del nuovo stato. L'accordo sancisce anche un cessate il fuoco e la fusione delle SDF con le forze armate siriane. Pochi giorni dopo, è arrivata la firma della nuova costituzione.
I media locali riportano che la costituzione temporanea mantiene diversi aspetti della precedente, tra cui l’obbligo che il capo dello Stato sia musulmano e la definizione della legge islamica come principale fonte di giurisprudenza.
Tre mesi dopo la caduta del regime, rimangono molte incognite sul futuro della Siria. La dinastia Assad apparteneva alla minoranza alevita, mentre al-Shaara è un islamista sunnita. Tuttavia, ha promesso di governare il paese in modo inclusivo, cercando di rassicurare l’Occidente. La decisione iniziale di mantenere un allineamento con la legge islamica, tuttavia, appare controversa, soprattutto perché conferisce ampi poteri esecutivi al presidente. Fino alle prossime elezioni, inoltre, un terzo dei membri dell'assemblea sarà nominato direttamente dal presidente.
Un testo costituzionale permanente verrà redatto nei prossimi anni. Resta da vedere se sarà più inclusivo. Il paese è sotto i riflettori per una nuova ondata di violenza. I gruppi per i diritti umani denunciano che centinaia di civili appartenenti alla minoranza alevita sono stati uccisi dopo gli scontri tra le forze governative e i sostenitori di Assad nelle regioni costiere.
Non è chiaro se la futura costituzione garantirà una maggiore rappresentanza politica, religiosa ed etnica.
Mentre continua la ricostruzione del paese, gli aiuti economici saranno essenziali per la ripresa. Tuttavia, le prossime mosse della nuova classe dirigente saranno decisive. I paesi occidentali restano esitanti a revocare le sanzioni imposte a Damasco negli ultimi anni. Le future disposizioni su libertà e uguaglianza saranno cruciali per determinare il rapporto della Siria con la comunità internazionale.
Il percorso di transizione della Siria è ancora incerto, e il paese deve affrontare sfide complesse, dalla stabilità interna alla gestione dei rapporti con i paesi occidentali.