Mentre la Uefa pubblica il comunicato in cui spiega la controversa giocata avvenuta negli ottavi di finale di Champions League tra Atlético e Real Madrid, l'ambiente dei colchoneros ancora non riesce a capacitarsi dell'ennesima sconfitta subita da parte degli acerrimi rivali della capitale. El Cholo Simeone pensa che si tratti di magia nera, ma sta di fatto che l'Atletico Madrid non riesce proprio a vincere contro i blancos.
Un derby tutto madrileno in Champions League si è verificato ben 11 volte: secondo i dati diffusi dalla Uefa, il bilancio è nettamente a favore del Real, che comanda con 6 vittorie, contro le tre dei colchoneros, mentre ci sono solo due pareggi a mitigare l'agonismo delle eterne rivali. Per 3-0. Chiamiamola una "dolce" sconfitta per gli uomini del Cholo, che perlomeno erano riusciti a salvare la faccia.
Il caso ha voluto che prima di quell'annata le due spagnole si incontrassero per ben tre anni di fila: andando a ritroso, nell'annata 2015-16 le due formazioni di Madrid avevano disputato una bellissima finale a San Siro, terminata 1-1 e vinta proprio dai blancos ai calci di rigore. Nella stagione precedente, galacticos e colchoneros si erano incontrati ai quarti, con un doppio confronto super tattico: in due partite solo un gol segnato dagli uomini di Ancelotti, all'andata era finita a reti bianche.
Ancora più dolorosa la finale disputata a Lisbona nel 2014 tra un Real stratosferico e un Atletico ingiocabile, che quell'anno avrebbe vinto anche la Liga: probabilmente la squadra più forte mai allenata da Simeone, che era solo a un passo dalla vittoria, prima del grande ribaltone nel finale avviato da un colpo di testa al 90° di Sergio Ramos.
Ieri sera, dopo che l'Atletico sembrava aver recuperato lo svantaggio ai rigori, quello battuto da Julián Alvarez è stato annullato dopo che il giocatore ha toccato due volte la palla. La Uefa ha confermato il tutto e ha allegato un video in cui si può vedere chiaramente il doppio tocco del giocatore argentino nel suo lancio. Anche se è stato minimo, il giocatore è entrato in contatto con la palla con il piede d'appoggio prima di calciarla. Un'altra piccola regola per cui l'Atletico Madrid non può far altro che abbassare la testa e arrendersi al dettame europeo.
Una regola valida, ma che ha sollevato più di qualche polemica in merito alle modalità per cui il var avrebbe dovuto chiamarla, e per cui la stessa Fifa ora impone di prendere provvedimenti.
La magia nera che avvolge l'Atletico si addensa ancora di più se sulla panchina dei galacticos c'è Re Carlo, il vero incubo di Simeone. Ieri i padroni di casa hanno giocato una signora partita tra le mura amiche, cercando in tutti i modi di portare a casa un risultato che valesse la qualificazione diretta, senza passare da supplementari o rigori.
Ma questo tipo di ragionamento non può valere contro una delle squadre più forti al mondo. Il Real ha resistito per tutti i tempi supplementari, e l'Atletico ha tenuto il vantaggio fino al 120° minuto, quando, stremato, si è arreso ai calci di rigore. È proprio in quei dieci minuti che si concentrano gli episodi chiave. Insomma, i galacticos hanno spesso dato ai loro cugini l'illusione di aver perso di mano il match: ma la prerogativa della squadra di Ancelotti è proprio questa, illudere l'avversario. Il risultato di ieri ne è stata l'ennesima prova: quando i blancos sembravano essere fuori dal match, hanno tenuto botta e alla fine sono riusciti a portarla a casa.