13 Mar, 2025 - 15:25

Governo in crisi, il riarmo scatena il caos: la Lega è pronta a far crollare tutto

Governo in crisi, il riarmo scatena il caos: la Lega è pronta a far crollare tutto

Il piano di riarmo europeo ha scatenato il caos a Palazzo Chigi. Il Governo è uscito spaccato in due dal voto di Strasburgo e con la consapevolezza di avere un problema con la Lega di Matteo Salvini.

La Lega e il suo segretario continuano portare avanti la linea filo-trumpiana e filo-russa, con dichiarazioni sempre più aggressive e imbarazzanti per il Governo. Linea che al Parlamento Europeo si è tradotto nella bocciatura del ReArm Europe che, invece, gli alleati di FdI e FI hanno approvato.

Non è la prima volta che in Europa la Lega vota in maniera diversa rispetto a Fratelli d’Italia e Forza Italia, ma a spaventare questa volta è il fatto che la Lega potrebbe mantenere la sua posizione anche in Parlamento dove, la prossima settimana, si voterà la mozione di maggioranza sull’Ucraina e sul riarmo italiano.

Una maggioranza spaccata anche in Parlamento non sarebbe solo un pessimo segnale, ma la goccia che potrebbe far crollare l’alleanza di centrodestra, dove l’irritazione per le mosse dell’alleato ha superato il livello di allarme, anche se non lo si dice apertamente. 

Riarmo Italia, maggioranza spaccata: si teme la crisi di governo

Il PD non è stato l’unico partito a uscire con le ossa rotte dal voto all’Europarlamento sul piano ReArm Europe della Commissione Europea. A uscirne male è stata anche la maggioranza di Giorgia Meloni che per la prima volta vede seriamente scricchiolare la sua compattezza.

Matteo Salvini e la Lega sono diventati un pericolo per la sopravvivenza del Governo e il motivo è molto semplice: la prossima settima in Parlamento si dovrà votare la risoluzione di maggioranza sull’Ucraina e il ReArm Europe. La risoluzione del Governo rifletterà, inevitabilmente, le indicazioni date dalla presidente Meloni con il voto di ieri a Strasburgo, ovvero, sì al piano da 800 miliardi per il riarmo e conferma dell’appoggio all’Ucraina come paese aggredito.

A preoccupare la maggioranza è l’incognita Lega, ovvero, cosa farà il partito di Matteo Salvini? Voterà con la maggioranza come ha sempre fatto, contraddicendo la linea pacifista, anti-Ue e anti-riarmo portata avanti fino a ora, o voterà coerentemente con quanto fatto ieri in Europa?

Giorgia Meloni ha una settimana per ricomporre le divisioni all’interno della sua maggioranza, risolvere quello che ormai è diventato il ‘caso Lega’ e arrivare in Parlamento (martedì 18 marzo) senza correre rischi di brutte sorprese.

È evidente che Giorgia Meloni non potrebbe tollerare un voto apertamente contrario del suo vicepremier: in quel caso la crisi di governo sarebbe inevitabile.

La Lega voterà la mozione del Governo?

Nel centrodestra si cercano di limitare i danni, sottolineando che in Europa i tre partiti di maggioranza sono in gruppi diversi e che è già capitato altre volte di votare in maniera diversa, ma che in Italia la maggioranza è sempre stata compatta.

Il fatto è: lo sarà anche questa volta? Secondo il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè e il deputato di Fratelli d’Italia Manlio Messina alla fine Salvini dirà ai suoi di votare in linea con la maggioranza.

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“C’è una linea che è quella del governo italiano, che ha già espresso la presidente del Consiglio e che ribadirà nelle comunicazioni che farà alla Camera mercoledì prossimo, su quella linea ci sarà una risoluzione di maggioranza che i partiti di maggioranza dovranno. La Lega? Lo scopriremo mercoledì, ma credo che questi fantasmi che aleggiano saranno spazzati via”.

Ha dichiarato Mulè, mentre Messina si limita a dire che quanto accaduto in Europa non rappresenta un rischio per la solidità del Governo.

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“Salvini è in un altro gruppo parlamentare in Europa. Questo non mina la forza e la solidità del Governo. Staremo qui e dureremo altri due anni e mezzo”.

Il gioco della Lega: Salvini sta bluffando?

Mentre nel centrodestra ci si sgola per mettere a tacere le voci di crisi, oggi la Lega ha continuato a tuonare contro l’Europa, il riarmo dell'Italia e Ursula von der Leyen, dando l’impressione di non avere nessuna intenzione di ritornare sui propri passi.

In mattinata il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha postato un video sui suoi canali social in cui si scaglia contro il riarmo.

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“Dire di voler “riarmare l’Europa” per arricchire aziende tedesche e francesi? No, se serve investire bisogna farlo per l’Italia - facendo lavorare aziende italiane - e senza compromettere la spesa per altri settori come la sanità e la scuola.”

In un’intervista rilasciata oggi, il deputato della Lega, Rossano Sasso, ad esempio, ha ribadito il no della Lega al ReArm Europe, già espresso ieri con il voto al Parlamento Europeo e ha accusato l’Europa di essere stata l’unica ad aver imposto dazi all’Italia “nel nome del green, su auto, case e trasporti.”

Insomma i presupposti di partenza non sono dei migliori, tuttavia, in molti dubitano che alla fine la Lega vada fino in fondo. Salvini, infatti, dovrà fare bene i propri conti e capire fino a che punto gli convenga rompere definitivamente la maggioranza con il rischio di andare a elezioni anticipate, cosa che i sondaggi sconsigliano.

Riarmo Italia, la crisi in maggioranza in cinque punti:

  1. Spaccatura nel Governo: Il piano di riarmo europeo ha generato tensioni a Palazzo Chigi, dividendo il Governo tra la Lega, contraria al piano, e gli altri alleati (FdI e FI) favorevoli. Questo ha messo in discussione la compattezza della maggioranza.
  2. Posizione della Lega: La Lega di Salvini ha votato contro il piano ReArm Europe al Parlamento Europeo, mantenendo una posizione filo-russa e pacifista, che si scontra con la linea di Meloni, favorevole al riarmo e al supporto all'Ucraina.
  3. Possibile crisi di governo: La prossima settimana si vota in Parlamento sulla risoluzione riguardante l'Ucraina e il riarmo italiano. Se la Lega dovesse votare in modo divergente rispetto alla maggioranza, potrebbe scatenare una crisi di governo.
  4. Tentativi di mediazione: All'interno del centrodestra, ci sono tentativi di rassicurare sul fatto che la Lega alla fine seguirà la linea del governo italiano, ma la situazione rimane incerta e il rischio di spaccature è alto.
  5. Strategia della Lega: Nonostante le dichiarazioni contrarie al riarmo e critiche verso l'Europa, la Lega sembra non voler fare passi indietro, ma dovrà valutare se rompere la maggioranza o continuare a far parte del Governo, un rischio che potrebbe portare a elezioni anticipate.
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Maria Rita Esposito
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