Trema ancora la terra nei pressi di Pozzuoli nella notte tra ieri e oggi, 12 e 13 marzo 2025. Questa volta non è una piccola scossa, ma un sisma di magnitudo 4,4: abbastanza forte da far cadere calcinacci e far passare una notte insonne agli abitanti dell'area flegrea che, nonostante l'intensificarsi negli ultimi anni del fenomeno del bradisismo, vivono nella più totale incertezza. Questa volta, 11 persone sono rimaste ferite e sono in corso controlli su strade e ferrovie per garantire il normale scorrimento del traffico.
La questione flegrea scuote anche il governo Meloni. L'area sismica che si trova sulla caldera di uno dei più pericolosi supervulcani del mondo preoccupa non poco la politica. Già lo scorso anno, il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci si è confrontato con i sindaci dell'area flegrea, giungendo alla conclusione che non c'erano i criteri per diramare l'"allerta arancione". Ancora oggi, il cambio di colore viene considerato prematuro.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha spiegato in un comunicato diffuso su tutti i suoi canali social che, dopo la scossa nella notte tra ieri e oggi, il monitoraggio è aumentato e la premier è in stretto contatto con il sottosegretario Alfredo Mantovano e il ministro Musumeci per confrontarsi sulle possibili politiche da mettere in atto. Tra il 2023 e il 2024 sono stati approvati importanti provvedimenti a livello nazionale e locale, ma non sembrano bastare per garantire la sicurezza di chi vive nell'area flegrea.
Palazzo Chigi è già al lavoro e ci si aspetta qualche novità dal punto di vista legislativo per quanto riguarda i Campi Flegrei. La presidente del Consiglio Meloni, in un post social, ha annunciato di essere in stretto contatto con il sottosegretario Mantovano e il ministro Musumeci. Solo lo scorso mese, il Consiglio dei ministri ha discusso ulteriori misure per possibili interventi pubblici nell'area flegrea relativi alle infrastrutture e agli edifici.
???? DATI UFFICIALI: il #terremoto dell'01:25 ha avuto una magnitudo di 4.4, che risulta essere la più alta dell'attuale crisi bradisismica insieme a quella della stessa magnitudo del 20 maggio 2024. L'ipocentro è stato localizzato a 2,5 km di profondità. #CampiFlegrei pic.twitter.com/Hdl0Hf6AFd
— Il Mondo dei Terremoti (@mondoterremoti) March 13, 2025
In quell'occasione, il Cdm, su proposta del ministro Musumeci, ha deliberato l’approvazione dei decreti ministeriali relativi a due programmi di interventi urgenti di riqualificazione. Non resta che attendere se sarà convocato un nuovo incontro con i sindaci dell'area colpita dal sisma per confrontarsi sui piani di evacuazione.
L'eruzione vulcanica, per ora, è da escludersi. Ma cosa succederebbe se i Campi Flegrei dovessero dare segnali di attività? Il piano prevede un'evacuazione organizzata in tre giorni per allontanare circa 500mila persone tramite ogni mezzo disponibile; sarà possibile allontanarsi anche con i propri mezzi. Per ora, non ci sono le condizioni per parlare di eruzione: lo stato d'allerta dovrebbe passare dall'attuale giallo all'arancione e infine al rosso. Il colore attuale significa "attenzione", mentre l'arancione indica la "pre-allerta". Il rosso, invece, è l'ultimo degli stati d'allerta e segnala un'imminente eruzione.
Sto monitorando costantemente l’evolversi della situazione a seguito della forte scossa di terremoto che ha colpito questa notte l’area dei Campi Flegrei. Sono in stretto contatto con il sottosegretario Alfredo Mantovano, con il Ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci,…
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) March 13, 2025
I comuni dell'area flegrea sono stati divisi in zone rosse e gialle a seconda del rischio vulcanico. Nella zona rossa rientrano anche diversi quartieri di Napoli: questa area, come spiega il sito della Protezione Civile, rischia di essere invasa da flussi piroclastici. Ecco la lista delle zone coinvolte:
Nella zona gialla, c'è invece il rischio che possa cadere cenere vulcanica. Nelle aree indicate dalla Protezione Civile vivono complessivamente 800mila abitanti, questi sono:
Dal 2023, il fenomeno del bradisismo è aumentato, così come l'attività sismica. Dopo il terremoto di magnitudo 4,2 del 27 settembre di quell'anno, il governo ha adottato diverse misure: il 12 ottobre 2023, è stato emanato il dl 140, intitolato "Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei".
Tale norma ha previsto l'elaborazione di un Piano speditivo di emergenza da parte del Dipartimento della Protezione Civile, in collaborazione con la Regione Campania, la Prefettura di Napoli e le amministrazioni locali. Il piano definisce alcune procedure operative per affrontare l'aggravamento del bradisismo, identificando due zone di intervento con differenti livelli di rischio e delineando tre scenari di criticità crescente.
Nel 2024, quando le scosse sono tornate a farsi sentire, il 17 settembre il Consiglio comunale di Napoli ha approvato il "Piano di allontanamento comunale per il rischio vulcanico Campi Flegrei" con la delibera 56. Questo piano specifica le modalità di evacuazione preventiva della popolazione residente nelle aree a maggior rischio, in caso di allerta. Sono stati fatti molti passi avanti negli ultimi anni dal punto di vista legislativo, ma per i cittadini è necessario essere più celeri per garantire la sicurezza di chi vive in quest'area.