13 Mar, 2025 - 07:00

Spaccatura del Pd sul riarmo europeo, Fassino e Cuperlo promuovono il confronto nel partito

Spaccatura del Pd sul riarmo europeo, Fassino e Cuperlo promuovono il confronto nel partito

Così divisi, non si potrà mai andare al governo. Il Partito Democratico, ancora una volta, non passa l'esame dell'unità interna: questa volta il tema di contesa è il piano di Ursula von der Leyen sul riarmo europeo, votato dall'Europarlamento nella giornata di ieri, 12 marzo 2025. Se da una parte alcuni eurodeputati del PD hanno scelto l'astensione, come suggerito dalla segreteria di partito, dall'altra dieci dissidenti interni - tra cui il presidente del partito Bonaccini - hanno scelto di votare sì.

Una spaccatura prevedibile dopo la riunione di delegazione tenutasi alle 14 dell'altro ieri, dove è emersa molta perplessità sulla posizione espressa dalla segretaria del PD, Elly Schlein. Adesso però non si può più nascondere il problema: nel partito c'è una crepa ed è necessario confrontarsi quanto prima per poter tornare compatti o trovare, per lo meno, un compromesso che accontenti le anime del PD.

A proporre una discussione seria e profonda per potersi "collocare nella storia" è il deputato del PD di lungo corso Gianni Cuperlo, qualche ora dopo la spaccatura del PD all'Europarlamento sul voto per il ReArm Europe. Qualche tempo prima, l'ex ministro del Lavoro Andrea Orlando aveva proposto un congresso tematico. Sembra che i tempi siano maturi per trovare una quadra interna al partito.

Il voto che spacca il PD

Una divisione netta, anche se annunciata, che rimarca quanto il Partito Democratico sia lontano dall'unità quando è necessario. Il voto di ieri al Parlamento europeo sul Libro bianco della difesa e il riarmo dei 27 Stati membri dell'Unione europea è diventato l'ennesima dimostrazione di come il partito non abbia una linea compatta su come affrontare i problemi.

Da una parte, la segretaria del PD aveva chiesto di astenersi dal voto della risoluzione, mentre altri esponenti più europeisti hanno ritenuto fondamentale esprimere il sì al riarmo dell'UE. Conclusione: 11 astenuti e 10 favorevoli, un partito spaccato.

Congresso tematico o confronto

Al momento nulla è in discussione, ma, soprattutto a fronte delle elezioni regionali del 2025, il PD non può permettersi di sfigurare e non può dare spazio alle divisioni interne. L'allarme è già suonato tra la fine del 2024 e l'inizio del 2025, quando a prendere la parola contro Elly Schlein sono stati i cattolico-democratici: quell'area del PD che si è definita "componente storica del partito".

Dopo un congresso a Milano sulla guerra in Ucraina a gennaio, l'allarme è rientrato. Adesso però sembra essersi ripresentato. A proporre una soluzione è Gianni Cuperlo, che spiega quanto sia importante per un partito di centrosinistra trovare una collocazione nella storia e come un congresso tematico - già proposto da Orlando - o un confronto serio con le varie anime del partito possa essere fondamentale.

La posizione di Fassino

Una posizione non troppo diversa da quella del deputato del PD Piero Fassino, vicepresidente della commissione Difesa della Camera dei Deputati. Anche l'ex sindaco di Torino vorrebbe che il partito trovasse quanto prima una quadra tra i vari schieramenti al suo interno:

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Gli eventi che con rapidità eccezionale stanno radicalmente mutando lo scenario internazionale richiedono a tutti una seria e approfondita analisi a cui il PD non può sottrarsi. A maggior ragione dopo il voto di oggi al Parlamento europeo, è necessario un confronto fondato sulla consapevolezza che il posizionamento internazionale di un partito ne definisce identità, profilo e credibilità.

Non resta ora che attendere quello che potrebbe stabilire la segretaria del PD Elly Schlein. Sarà sicuramente necessario trovare un modo per poter discutere della posizione del Partito Democratico su quello che sta accadendo in questo momento nel mondo e definire una posizione sui temi internazionali.

Riassunto in tre punti

  • Il Partito Democratico è diviso sul piano di riarmo europeo proposto da Ursula von der Leyen, con alcuni eurodeputati che si sono astenuti e altri che hanno votato a favore, mostrando una spaccatura interna.
  • Gianni Cuperlo e Andrea Orlando propongono un congresso tematico per discutere la posizione del partito, mentre altri membri, come Piero Fassino, sollecitano un confronto interno serio sulla collocazione internazionale del PD.
  • Il PD deve affrontare le sue divisioni interne, soprattutto in vista delle elezioni regionali del 2025, e trovare una posizione compatta su temi internazionali per non compromettere la propria credibilità.
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Francesco Fatone
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