12 Mar, 2025 - 19:22

Perché "La figlia oscura" di Elena Ferrante si chiama così? Tutto sul film prossimamente su Rai1

Perché "La figlia oscura" di Elena Ferrante si chiama così? Tutto sul film prossimamente su Rai1

Elena Ferrante ha conquistato l'Italia e non solo. I suoi romanzi della saga de "L'Amica Geniale" sono stati tradotti in oltre 40 lingue e adattati in film e serie tv. Ma questi non sono gli unici romanzi dietro il celebre pseudonimo a essere diventati celebri. 

Nel 2021, infatti, Maggie Gyllenhaal ha deciso di mettersi dietro la macchina da presa per girare il film "La figlia oscura", adattamento dall'omonimo romanzo di Ferrante. La pellicola d'Oltreoceano con Olivia Colman, Dakota Johnson e Alba Rohrwacher andrà in onda il prossimo 13 marzo 2025 su Rai1. Ma perché questo titolo così misterioso? Questo il trailer del film:

Di cosa parla il film "La figlia oscura"?

Sempre agile la penna di Elena ferrante nel descrivere complessi rapporti inter e intrafamiliari. "La figlia oscura", quindi, non poteva che trattare la delicata tematica del rapporto madre-figlia. 

Protagonista del film è Leda, una professoressa di 48 anni e affermata traduttrice, che trascorre le vacanze estive in Grecia. Un giorno, mentre si trova in spiaggia, Leda incontra Nina, giovane ragazza madre di Elena, di soli 3 anni. 

La bimba si perde momentaneamente, mentre gioca sulla sabbia con la sua bambola preferita, ma viene ritrovata dalla stessa protagonista, che la riporta alla madre, pur sottraendo segretamente alla bimba il giocattolo. L'avvenimento, però, scatena nella professoressa una riflessione su se stessa e sulla propria storia.

Da un flashback, infatti, si scopre che Leda non si è mai sentita a proprio agio nel ruolo di madre, al quale è stata "costretta" come Nina in giovane età. Dal suo matrimonio con l'ex marito sono nate le due figlie Bianca e Martha. Anzi, quando la ragazza le chiede delle sue figlie, Leda confessa di essersene allontanata per tre anni.

I giorni proseguono, mentre Elena, sempre più disperata, cerca con insistenza la sua bambola, e Leda scopre che Nina e Will, il proprietario del bar sulla spiaggia, hanno una relazione. Lo stesso ragazzo chiede alla docente di prestar loro l'appartamento per un po'.

Tuttavia, quando Nina si reca a prendere le chiavi, Leda le confessa di aver preso la bambola della piccola Elena e che la depressione della ragazza non andrà mai via, visto che non è mai andata via nemmeno a lei. In preda alla rabbia, Nina trafigge con una spilla Leda allo stomaco. Poco più tardi, nella notte, Leda decide di lasciare l'appartamento e andare via, ma si accascia sulla spiaggia. 

La mattina dopo si sveglia grazie alla telefonata delle figlie, Bianca e Martha, preoccupate di non sentirla da giorni.

"La figlia oscura", perché si chiama così?

Sofferenza, voglia di fuga e famiglia si intrecciano nel libro di Elena Ferrante e nell'adattamento di Maggie Gyllenhaal. Entrambe le opere, infatti, mettono in primo piano il profondo contrasto fra Leda e Nina, fra pentimento e maternità.

Se per Leda, Nina è al tempo stesso una figura in cui rispecchiarsi e una persona totalmente diversa, per Nina, invece, l'idea che ha di Leda cambia radicalmente dopo il dialogo all'appartamento. La fuga dalla maternità di Leda e il suo (pur se temporaneo) abbandono delle figlie sono per Nina da biasimare e condannare

Come per "L'Amica Geniale", anche "La figlia oscura" lascia allo spettatore libera interpretazione su chi sia effettivamente la persona citata dal titolo:

virgolette
Li sentivo tempo mio, mia vita acquitrinosa dentro cui a tratti scivolavo ancora. Erano proprio come la parentela da cui mi ero tirata via da ragazzina. Non li tolleravo e tuttavia mi tenevano stretta,li avevo tutti dentro. L'esistenza a volte ha una sua geometria ironica

Una "geometria ironica" che porta Leda a scontrarsi/incontrarsi con Nina, che inevitabilmente la costringe a ripercorrere nella sua mente il suo passato. Ma a chi si riferisce il titolo "Figlia oscura"? 

Tanto Nina, che da giovane madre, diventa agli occhi di Leda "figlia acquisita" e, talvolta, oggetto di desiderio e invidia, quanto la stessa Leda, "madre snaturata" perché "figlia sbiadita" di una madre assente. 

Il cast

Esordio alla regia per Maggie Gyllenhaal, che ha scelto una delle opere di Elena Ferrante per mettersi alla prova sul grande schermo. Una trasposizione resa ancora più accattivante grazie al suo talento nel rendere visivamente il conflitto fra le due protagoniste e quello interiore fra l'essere madre e voler essere una donna libera:

virgolette
Secondo me Leda è un’eroina, le cose non sono facili e la nostra esperienza femminile è sempre stata chiusa in una scatola. Perversione, disperazione, terrore sono tre esperienze provate da una madre che è anche una donna viva, reale. Mi sono sempre sentita strana e sbagliata perché questi pensieri non erano mai rappresentati

Ma anche il cast ha giocato un ruolo fondamentale per il successo del film, che ha ricevuto addirittura una standing ovation di 4 minuti alla sua presentazione al Festival del Cinema di Venezia del 2021. 

Volti noti del panorama italiano e star internazionali, infatti, sono entrate a far parte della produzione. Oltre alle già citate Alba Rohrwacher e Olivia Colman, rispettivamente una escursionista e Leda Caruso, il cast comprende:

Jessie Buckley nei panni di Leda da giovane, Dakota Johnson è Nina, Ed Harris, invece, è Lyle. Peter Sarsgaard è il professor Hardy, mentre Oliver Jackson-Cohen è Toni. Presente anche Paul Mescal nel ruolo di Will, Dagmara Domińczyk in quello di Callie e Jack Farthing in quello di Joe. Robyn Elwell è Bianca, mentre Ellie Blake è la sorella Martha. A fare la piccola Elena è Athena Martin, invece, Panos Koronis è Vassili e Alexandros Mylonas il professor Cole.

 

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Ilenia Scollo
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