12 Mar, 2025 - 14:10

Come finisce "What's Love"? Spiegazione di un finale un po' scontato, ma che piace così

Come finisce "What's Love"? Spiegazione di un finale un po' scontato, ma che piace così

"Non capisco come si possa sposare una persona che non si conosce" è questo il grande dilemma di Zoe (Lily James), la protagonista del film diretto da Shekhar Kapur, What's Love (2022), che si ritrova a fare i conti con il matrimonio combinato del suo migliore amico d'origine pakistana, Kazim Khan.

E mentre si svolgono i preparativi, lei, da brava documentarista, osserva attentamente la famiglia e la cultura del ragazzo: è totalmente diversa dalla sua.

Incuriosita, riprende, esplora, fa il suo mestiere, fino a che le emozioni non entrano in gioco e succede qualcosa.

Guardiamo qui di seguito il trailer del film per entrare nell'atmosfera:

"What's Love", come finisce il film?

Dopo una serie di scambi, sguardi e ricordi dei due protagonisti, arriviamo al punto in cui le loro strade sono ormai nuovamente divise.

James, il ragazzo che la nostra protagonista conosce grazie a sua madre Cath (Emma Thompson), in breve tempo comprende di essere per lei soltanto un "piano B", quello che va bene sulla carta, ma che nel concreto sta solo sostituendo qualcosa di più.

Zoe è innamorata di Kaz e lui preferisce lasciarla prima di essere piantato. Lei, dal suo canto, deve accettarlo, perché in cuor suo sa che l'altro ha ragione.
Ne segue un' inevitabile lite con la madre, la donna che, secondo Zoe, cerca sempre di indirizzare i suoi sentimenti, le scelte, le relazioni. 

Nel frattempo, le cose vanno sempre peggio per la relazione di Kaz e Maymouna (la novella sposa del migliore amico della protagonista). Se all'inizio del film il ragazzo è ben consapevole delle sue decisioni e rispetta le tradizioni di famiglia con il matrimonio combinato, sul finale si rende conto la relazione non può andare avanti così.

Sta a lei gettare la maschera: c’è un altro. Kaz incassa, prova a salvare il salvabile, ma poi capisce che non c'è proprio niente da fare. E così, si apre la trattativa di divorzio per un matrimonio che in realtà sembra non essere mai fiorito.

Zoe nel frattempo, si prende una fase di riflessione, viaggia, va in Turchia e poi torna per stare con i Khan che hanno organizzato una festa per l'Eid, la fine del Ramadan.

È l'occasione giusta di Kaz per vuotare il sacco e annunciare la fine del suo matrimonio. L'atmosfera presto si fa riscalda, tutti abbracciano il nostro protagonista e lo stesso fanno con Jamila, la sorella rinnegata di Kaz dalla famiglia in passato, quella che ha avuto "la colpa" di innamorarsi di un uomo bianco. A questo punto, i sentimenti, insieme alla ritrovata pace in famiglia, trionfano.

Zoe assiste alla scena, si commuove e si allontana in silenzio. Kaz, questa volta, non se la lascia scappare. La raggiunge nella casa sull’albero dove da ragazzini si sono scambiati il loro primo bacio e, senza più scuse né matrimoni combinati, arriva la resa dei conti. 
I due si baciano, consapevoli che l'amore non è autentico quando ci sono forzature.

La spiegazione del finale: rassicurante e da commedia romantica

L'amore vince su tutto, mette d'accordo tutti e supera confini culturali di ogni genere. Nella vita vera va realmente così? No, ma si chiude un occhio e si spera nel meglio, perché le commedie romantiche, che siano ambientate a New York nei primi anni Duemila o in una Londra multiculturale del 2022, hanno sempre il pregio di farci sognare, credere nella realizzazione degli amori impossibili e nella riscoperta dei veri sentimenti quando si rischia di perdere per sempre una persona.

Molti lo chiamano stereotipo o cliché, altri ancora pensano semplicemente che il film rientri perfettamente nel genere in cui si inserisce.

La verità è forse che l'esperimento è stato quello di portare sul piatto della bilancia realtà culturali differenti e nel modo più accurato possibile, cercando di conservare rispetto e autenticità, ma senza rischiare troppo di deludere lo spettatore occidentale medio.

Abbiamo inoltre una studiosa e regista, inizialmente scettica, che si ritrova sempre più coinvolta, emotivamente vicina alle vicende della famiglia Khan.

Il regista Shekhar Kapur e la sceneggiatrice Jemima Khan ci offrono più punti di vista sull'amore. Mostrano le modalità del matrimonio assistito, facendoci dubitare del nostro scetticismo. Alla fine, però, ci spingono a prendere le parti dell'amore sotterraneo tra i due protagonisti. Tutto sommato, ci sta bene così.

In sintesi

1. Zoe, una documentarista, è curiosa riguardo al matrimonio combinato del suo migliore amico, Kazim (Kaz) Khan, e decide di esplorare la sua cultura familiare, completamente diversa dalla sua.

2. Zoe si rende conto che James, conosciuto grazie a sua madre, è solo un "piano B" e capisce che Kaz è l'uomo che ama. Nel frattempo, la relazione di Kaz con Maymouna (con cui ha deciso di celebrare il matrimonio assistito) finisce e arriva la separazione tra i due.

3. Alla fine, Kaz e Zoe si dichiarano i loro sentimenti, abbandonando ogni forzatura, mentre la famiglia di Kaz si riunisce, dimostrando che l'amore supera le differenze. Il film celebra il trionfo dei veri sentimenti ma, pur trattando temi culturali, rimane ancorato alla tradizione delle commedie romantiche, presentando un finale che risponde più alle aspettative dello spettatore che a delle dinamiche più realistiche.

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Sofia Pucciotti
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