Chiara Poggi fu uccisa nella mattina del 13 agosto 2007 nella sua casa a Garlasco. Il caso divenne noto come "delitto di Garlasco" e attirò l'attenzione dei media nazionali per le sue circostanze inquietanti. Chiara era una giovane laureata in economia, amata dalla sua famiglia e dai suoi amici. Il suo omicidio rimane avvolto nel mistero, nonostante le condanne e le indagini.
La figura di Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara, è centrale nella vicenda. Condannato per l'omicidio nel 2015 dopo anni di battaglie legali, Stasi ha sempre sostenuto la propria innocenza. Le dichiarazioni dei genitori di Chiara si sono concentrate sulla necessità di giustizia e sulla speranza che le istituzioni facciano il loro dovere nel garantire che i responsabili siano puniti adeguatamente.
I genitori di Chiara sono Rita Preda e Giuseppe Poggi. La loro vita è stata segnata in modo indelebile dalla tragica scomparsa della figlia, un caso che ha suscitato grande attenzione mediatica in Italia e ha portato a un lungo iter giudiziario.
Rita Preda è una donna che ha vissuto gran parte della sua vita a Garlasco, dove ha cresciuto i suoi due figli, Chiara e Marco. Nonostante il dolore per la perdita della figlia, Rita ha cercato di mantenere una vita il più normale possibile per il resto della sua famiglia. La sua età non è nota, ma Chiara è nata nel 1981, quindi Rita potrebbe avere circa 70 anni. Rita lavora come impiegata nell’ufficio comunale di Garlasco.
Giuseppe Poggi è originario di Garlasco e ha condiviso con Rita il peso della perdita della figlia. Anche per lui non ci sono indicazioni precise sull'età, ma si può ipotizzare che sia coetaneo della moglie. Giuseppe lavora come impiegato, ma non ci sono altri dettagli riguardo alla sua professione. Come padre, ha sempre cercato di sostenere la propria famiglia durante questo difficile periodo. È stato descritto come un uomo riservato e determinato a cercare giustizia per Chiara.
Rita e Giuseppe hanno accolto con sorpresa la notizia della riapertura delle indagini sul delitto di Chiara, commentando:
Rita ha spesso espresso il suo dolore e la sua frustrazione riguardo al caso della figlia. Recentemente, ha commentato la notizia che Alberto Stasi, condannato per l'omicidio di Chiara, sta lavorando fuori dal carcere. Ha dichiarato: "Spero di non incontrarlo mai" e ha manifestato il desiderio che chi ha ucciso sua figlia non possa mai tornare a vivere una vita normale. La sua voce è diventata un simbolo della lotta per giustizia e verità in un caso che continua a suscitare dibattiti.
Giuseppe ha spesso parlato pubblicamente del desiderio di giustizia per la figlia. In varie interviste, ha espresso la sua incredulità riguardo alle dinamiche del processo e alle decisioni legali che hanno riguardato il caso. Ha affermato che la famiglia desidera sapere la verità su quanto accaduto e chi realmente sia responsabile dell'omicidio di Chiara. Le sue parole riflettono un profondo senso di ingiustizia e una continua ricerca di risposte.
La morte di Chiara ha avuto un impatto devastante sui suoi genitori. Rita e Giuseppe hanno dovuto affrontare non solo il dolore della perdita ma anche le ripercussioni pubbliche del caso. Hanno scelto di mantenere un profilo relativamente basso rispetto alla loro vita personale, concentrandosi invece sulla memoria della figlia e sulla ricerca della verità.
In diverse occasioni, hanno parlato dell'importanza della memoria di Chiara e della necessità di continuare a lottare affinché la giustizia prevalga. Le loro dichiarazioni riflettono un amore incondizionato per la figlia e una determinazione a non lasciare che la sua morte venga dimenticata.