11 Mar, 2025 - 16:02

Chi è Andrea Sempio, l'amico del fratello di Chiara Poggi indagato per il delitto di Garlasco

Chi è Andrea Sempio, l'amico del fratello di Chiara Poggi indagato per il delitto di Garlasco

Si riapre il caso dell'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco, in provincia di Pavia, il 13 agosto 2007. Secondo quanto riportato in esclusiva dal Tg1, la Procura ha iscritto nel registro degli indagati per la morte della 26enne l'amico del fratello minore, Andrea Sempio.

Chi è Andrea Sempio, indagato per l'omicidio di Chiara Poggi

L'uomo, classe 1988, era già finito sotto indagine su richiesta della difesa di Alberto Stasi (condannato in via definitiva per il delitto), secondo cui il Dna trovato sotto le unghie della vittima sarebbe stato appunto compatibile con quello di Sempio, all'epoca dei fatti 19enne.

Tuttavia, nel 2017 il gip decise di archiviare la sua posizione, rinviando a un "maldestro tentativo" dei difensori di Stasi di "trovare un colpevole alternativo" i sospetti fatti emergere sul ragazzo, che inoltre non avrebbe avuto un movente. Cosa sia cambiato a distanza di otto anni non è chiaro.

Sappiamo, però, grazie al Tg1, che a Sempio, ora 37enne, è stato notificato un nuovo avviso di garanzia. L'accusa che gli viene contestata è, sempre secondo il Tg1di omicidio in concorso con ignoti o con lo stesso Stasi, che nel frattempo ha quasi finito di scontare la sua pena nel carcere di Bollate.

Le telefonate, l'alibi: perché Sempio era già finito sotto indagine

In passato, Sempio fu sospettato del delitto perché aveva effettuato verso l'abitazione dei Poggi una serie di telefonate, alcune di pochi secondi, anche quando l'amico, il fratello minore di Chiara, era già partito insieme ai genitori per le vacanze e la 26enne era rimasta sola. 

Inoltre, per la mattina dell'omicidio non aveva un alibi certo. Durante l'interrogatorio, disse di essere andato in libreria a Vigevano. Quel giorno, però, la Feltrinelli da lui indicata, era chiusa. Successivamente, mostrò lo scontrino di un parcheggio conservato per più di un anno e perfettamente intatto.

Oggi l'uomo lavora in un negozio di telefonia in un supermercato. "È sconvolto", ha fatto sapere il suo avvocato, Massimo Lovati, confermando che nei prossimi giorni sarà obbligato a sottoporsi a un prelievo di Dna. 

La ricostruzione del delitto di Garlasco

Chiara Poggi fu uccisa nella sua casa di Garlasco la mattina del 13 agosto 2007, mentre i suoi familiari non c'erano. Secondo l'autopsia, fu colpita con un oggetto contundente (mai ritrovato) da qualcuno a cui, poco prima, aveva aperto la porta di casa in pigiama e che, dunque, doveva conoscere.

Per i giudici, si trattava dell'allora fidanzato Alberto Stasi, che però si è sempre proclamato innocente. Fu proprio lui, quel giorno, a dare l'allarme. "Credo che abbiano ucciso una persona, ma non ne sono sicuro", disse all'operatore del 118 che gli rispose.

E finì subito nel mirino degli inquirenti, che si chiedevano, in particolare, come fosse possibile che le sue scarpe non presentassero tracce di sangue, nonostante egli avesse raccontato di essere entrato dal portone aperto, di aver visto il corpo e di essere corso fuori, spaventato.

Ad incastrarlo furono, alla fine, vari e gravi indizi: sue tracce (e non quelle dei familiari) furono ritrovate sul dispenser del sapone del bagno del piano terra, e una bici che gli era stata sequestrata  risultò montare pedali diversi, come se gli originali fossero stati scambiati.

Ad oggi, la ricostruzione ufficiale vuole che sia stato lui a commettere l'omicidio, forse al culmine di una lite scoppiata perché Chiara aveva trovato materiale pornografico sul suo computer. Da tempo l'uomo è stato ormai ammesso al lavoro esterno: ogni giorno esce dal carcere per andare a lavorare.

Tra qualche anno, grazie allo scomputo della pena per buona condotta, dovrebbe tornare in libertà. Sulla posizione di Sempio faranno intanto luce le nuove indagini. 

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Sara D'Aversa
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